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AGDAM DELENDA  EST Immagini dal Karabakh

AGDAM DELENDA  EST Immagini dal Karabakh

Una selezione di oltre 150 scatti di Fabrizio Conti, raccolti in un volume fotografico, raccontano attraverso lo sguardo dell’autore la lontana e martoriata regione del Caucaso meridionale. K metro 0 – Roma – Presentato, al Palazzo dell’Informazione presso ADN Kronos, il libro fotografico di Fabrizio Conti “Agdam delenda est. Immagini dal Karabakh”, una raccolta di

Una selezione di oltre 150 scatti di Fabrizio Conti, raccolti in un volume fotografico, raccontano attraverso lo sguardo dell’autore la lontana e martoriata regione del Caucaso meridionale.

K metro 0 – Roma – Presentato, al Palazzo dell’Informazione presso ADN Kronos, il libro fotografico di Fabrizio Conti “Agdam delenda est. Immagini dal Karabakh”, una raccolta di oltre 150 scatti attraverso i quali Conti racconta per immagini la lontana regione del Caucaso meridionale.
Una terra sconosciuta, situata nel territorio dell’Azerbaijan, e occupata per circa un trentennio dall’Armenia.
“Agdam delenda est” – titolo che rimanda inequivocabilmente alla leggendaria e proverbiale frase ”Carthago delenda est”-  raffigura e testimonia l’insensatezza dei popoli in guerra che per affermare la propria superiorità mirano ad  annientare il nemico, cancellandone l’identità, la cultura, la storia. Una strategia di guerra – ancora oggi utilizzata – che trae origini dai tempi del dominio romano, quando Catone, con sole tre parole esplicitò lo scopo degli eserciti romani: cancellare definitivamente Cartagine affinché non potesse essere più abitata.

“Agdam delenda est” è un viaggio per immagini nell’anima del Karabakh. Un viaggio nel silenzio di un luogo fantasma fra le trincee abbandonate e i resti di ciò che un tempo fu un luogo abitato. Un viaggio nei ricordi della gente, alla ricerca di un passato che non c’è più.  “E’ il mio viaggio, fra coprifuochi e ricoveri di fortuna, in un luogo surreale dove i cellulari funzionano a singhiozzo, l’acqua è gelida e a tavola si beve solo vodka”, racconta Conti.

“Agdam delenda est” – aggiunge l’Autore – è la mia esperienza  personale, in una terra che non conoscevo, che mi ha travolto, appassionato e  arricchito. Senza questi scatti non avrei potuto raccontare le emozioni provate, attraversando questo luogo, di cui è rimasto poco, ma in cui ancora ad ogni passo si respira il suo passato e una potente voglia di rinascita dimenticare. Ho voluto fermare il mio sguardo attraverso le immagini, per fissare la memoria di un luogo, di un conflitto dimenticato ma terribile e insensato come tutte le guerre.”

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