K metro 0 – Baku – Sono iniziati questa settimana in Azerbaigian i festeggiamenti del Novruz, evento che segna l’inizio della primavera e il primo giorno dell’anno secondo il calendario persiano. Per la prima volta dopo un trentennio di occupazione, tutti i cittadini azerbaigiani – compresi i primi ex sfollati ritornati nel Garabagh liberato –
K metro 0 – Baku – Sono iniziati questa settimana in Azerbaigian i festeggiamenti del Novruz, evento che segna l’inizio della primavera e il primo giorno dell’anno secondo il calendario persiano. Per la prima volta dopo un trentennio di occupazione, tutti i cittadini azerbaigiani – compresi i primi ex sfollati ritornati nel Garabagh liberato – si uniscono nei festeggiamenti.
Nato in ambito iranico preislamico e successivamente affermatosi come festa sacra zoroastriana, il Novruz viene celebrato da numerosi gruppi religiosi, inclusi i musulmani sciiti e sufi, nonché in tutti i Paesi iranici e turchi in Asia Centrale, per i quali si tratta di una festa tradizionale svincolata da eventuali connotazioni religiose. Nel Caucaso meridionale, oltre all’Azerbaigian il Novruz è festeggiato anche dalle comunità turcofone in Georgia.
Alcune ricerche scientifiche hanno correlato la festa del Novruz al profeta Zardush, vissuto circa 3500-5000 anni fa. Nell’antica Babilonia, il Novruz veniva probabilmente celebrato per dodici giorni a partire dal ventunesimo giorno di Nisan, corrispondente ai mesi di marzo-aprile. La prima iscrizione rinvenuta della festa del Novruz risale verosimilmente al 505 a.C.
Attualmente, gli azerbaigiani iniziano a celebrare il Novruz con un mese di anticipo: i martedì che lo precedono vengono esaltati l’acqua, il fuoco, la terra e il vento. Secondo la credenza popolare, durante il primo martedì l’acqua ha un’azione purificatrice; i restanti martedì dedicati al fuoco, alla terra e al vento risvegliano la natura. La fioritura degli alberi simboleggerà così l’arrivo della primavera.
Durante i giorni di festa, abbondano antiche tradizioni relative agli elementi naturali. Essendo la terra del fuoco, l’Azerbaigian ne percepisce la forza purificatrice e della chiarificazione, celebrata attraverso falò che vengono lasciati esaurire e mai posti a contatto con l’acqua. Le ceneri verranno raccolte e allontanate dalle aree abitate, a simboleggiare il disfarsi di tutte le sfortune delle famiglie che abitano il villaggio.
Curiosamente, la tradizione azerbaigiana impone particolare attenzione alle modalità con cui viene apparecchiata la tavola. Secondo le usanze, dovrebbero essere presenti sette varietà di cibo il cui nome inizia con la lettera S, così come uno specchio con sopra uova colorate e candele. Queste ultime simboleggiano il fuoco e la luce, a protezione dei commensali da eventuali danni, mentre lo specchio riflette la felicità.
Secondo le consuetudini locali, inoltre, i membri della famiglia devono trovarsi a casa il primo giorno di festa. In passato tutte le porte esterne venivano tenute aperte e le luci accese durante la notte, poiché luce e fuoco spenti porterebbero sventura.
Nei villaggi, la celebrazione del Novruz determinerà le particolarità dell’anno che viene: pioggia o aridità condizioneranno la produttività. Se il primo giorno di festa è asciutto e senza vento, la primavera sarà favorevole per l’agricoltura. Se, al contrario, è piovoso e ventoso, così sarà anche la primavera.