K metro 0 – Gerusalemme – Solo gli uomini di età superiore ai 55 anni e le donne maggiori di 50 possono entrare nella Moschea di Al-Aqsa, nella Gerusalemme Est occupata, per pregare durante il mese sacro musulmano del Ramadan; e tutti devono avere un permesso valido. Il terzo luogo più sacro dell’Islam, è così diventato inaccessibile alla grande maggioranza dei palestinesi.

Le autorità israeliane continuano difatti a impedire a migliaia di palestinesi della Cisgiordania occupata di raggiungere la Moschea, attorniata da un massiccio cordone di sicurezza israeliana. Secondo Mustafa Barghouti, segretario generale dell’Iniziativa Nazionale Palestinese, a oltre il 95% dei palestinesi è impedito finora l’accesso al luogo sacro.

Tuttavia 80.000 fedeli sono riusciti a raggiungerlo per la prima preghiera del venerdì di Ramadan, nonostante le severe restrizioni. Lo riferisce Al Jazeera, citando il Waqf islamico che gestisce il complesso della moschea.

Da Ramallah, città palestinese della Cisgiordania, Barghouti rivela dunque che anche le persone di età superiore ai 55 anni, devono però superare una procedura difficoltosa per entrare nel luogo sacro. “Prima di tutto, devono ottenere una speciale tessera magnetica di sicurezza dagli israeliani, che richiede molto tempo prima di essere acquisita; non tutti possono ottenerla”, ha detto il funzionario palestinese. “Devono anche ottenere un permesso speciale direttamente dagli israeliani. Complicazioni che impediscono a molti di entrare”.

Migliaia di fedeli sono così infuriati. “La tensione all’interno della moschea è molto alta a causa delle restrizioni israeliane, dei pestaggi e delle provocazioni. Mi aspetto che ci saranno problemi a causa di tutte queste provocazioni”, ha concluso Barghouti.