K metro 0 – Lisbona – Buone notizie sul fronte del raffreddamento dei prezzi in Portogallo. Secondo l’Istituto nazionale di statistica (Ine), a febbraio il tasso d’inflazione è sceso al 2,10% annuo rispetto al 2,30% di gennaio. Arrotondato a un decimale, il tasso di variazione dell’Indice dei prezzi al consumo (Ipc) pubblicato oggi dall’Ine conferma
K metro 0 – Lisbona – Buone notizie sul fronte del raffreddamento dei prezzi in Portogallo. Secondo l’Istituto nazionale di statistica (Ine), a febbraio il tasso d’inflazione è sceso al 2,10% annuo rispetto al 2,30% di gennaio.
Arrotondato a un decimale, il tasso di variazione dell’Indice dei prezzi al consumo (Ipc) pubblicato oggi dall’Ine conferma il valore della stima flash che era stata diffusa il 29 febbraio. A febbraio, la variazione dell’indice dei prodotti energetici è tuttavia salita al 4,3% (0,2% nel mese precedente), mentre l’indice degli alimentari non lavorati è rallentato allo 0,8% (3,1% nel mese precedente), “in parte a causa dell’effetto base associato all’aumento dei prezzi registrato a febbraio 2023 (variazione mensile dell’1,4%)”.
In termini mensili, dunque, l’Ipc ha registrato una variazione nulla a febbraio (identica al mese precedente e 0,3% nel febbraio 2023). Escludendo gli alimenti non lavorati e i prodotti energetici, anche la variazione dell’Ipc è stata nulla (-0,5% nel mese precedente e 0,3% nel febbraio 2023).
La variazione media negli ultimi 12 mesi è così scesa al 3,3% (3,8% a gennaio) e, escludendo i prodotti alimentari ed energetici non lavorati dall’Ipc, il tasso di variazione medio è stato del 4,2% (4,6% nel mese precedente).
In Portogallo, il tasso di inflazione misura un ampio aumento o diminuzione dei prezzi che i consumatori pagano per un paniere standard di beni. Fra le categorie più importanti nell’indice dei prezzi al consumo rientrano: alimenti e bevande analcoliche (21% del peso totale), trasporti (14%), beni e servizi vari (10%) e alloggio, acqua, elettricità, gas e altri combustibili (10%). Ristoranti e hotel rappresentano il 9%, ricreazione e cultura il 7%, e abbigliamento e calzature il 7 per cento.
L’indice armonizzato portoghese dei prezzi al consumo (Ipca) ha pertanto registrato una variazione su base annua del 2,3%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto al mese precedente, e 0,3 punti percentuali in meno rispetto al dato stimato da Eurostat per l’area euro (stessa differenza del mese precedente).
Escludendo gli alimenti non lavorati e i prodotti energetici, l’Ipca in Portogallo ha raggiunto un tasso di variazione annuale del 2,4% a febbraio (2,7% a gennaio), inferiore al tasso corrispondente per l’area euro (stimato al 3,3%). Ne ha riferito JN.
di Sandro Doria