K metro 0 – Roma – Martedì 5 marzo la Commissione Europea e l’Alto rappresentate dell’Unione hanno presentato la nuova strategia UE per lo sviluppo dell’industria della difesa. Il piano dovrebbe supportare e aumentare la competitività e la prontezza dell’industria della difesa dei paesi membri. Questi nuovi investimenti sono resi ancora più necessari dall’aggressione russa
K metro 0 – Roma – Martedì 5 marzo la Commissione Europea e l’Alto rappresentate dell’Unione hanno presentato la nuova strategia UE per lo sviluppo dell’industria della difesa. Il piano dovrebbe supportare e aumentare la competitività e la prontezza dell’industria della difesa dei paesi membri. Questi nuovi investimenti sono resi ancora più necessari dall’aggressione russa ai danni dell’Ucraina, che ha segnato il ritorno di un conflitto ad alta intensità sul suolo europeo, ha evidenziato la necessità di aumentare e coordinare gli investimenti in ambito di difesa dei vari paesi membri dell’UE. Molti paesi membri dell’Unione hanno avviato una serie di trattative bilaterali per raggiungere importanti accordi di collaborazione militare con l’Ucraina, ma mai prima d’ora gli sforzi si erano concentrati in ambito comunitario. Il percolo rappresentato dalla Russia e le sempre maggiori tensioni al livello globale impongono che i paesi UE aumentino e rendano più efficiente e coordinata la spesa per la difesa e l’Unione deve assumere un ruolo di organizzativo maggiore anche in questo ambito L’Unione Europea ha quindi presentato la strategia per l’industria della difesa europea (EDIS, dalla sua denominazione inglese European Defence Industrial Strategy), di cui fa parte anche il programma europeo per l’industria della difesa (EDIP, dalla sua denominazione inglese European Defence Industry Program).
L’EDIS prevede una serie di programmi che hanno lo scopo di promuovere una maggiore efficienza negli investimenti militari dei singoli stati, basati sugli strumenti già esistenti quali il Capability Development Plan (CDP), la Coordinated Annual Review on Defence e la PESCO (Struttura di Cooperazione Permanente, uno degli strumenti fondamentali della politica estera dell’Unione Europea). L’EDIS prevede inoltre una revisione delle politiche di investimento della Banca Europea per gli Investimenti finalizzata ad aumentare gli investimenti nel settore difesa. La Strategia propone degli obbiettivi per gli stati membri: dovranno acquistare almeno il 40% degli equipaggiamenti in maniera coordinata, dovranno fare in modo che entro il 2030 almeno il 35% del valore del mercato della difesa UE sia rappresentato da acquisti da aziende di paesi membri. Gli stati dovranno inoltre investire il 50% del loro budget per gli appalti della difesa all’interno dell’UE entro il 2030 e del 60% entro il 2035.
L’EDIP sarà il primo e più importante programma della strategia impostata dall’UE, l’EDIS, e riguarderà investimenti con fondi comuni per 1,5 miliardi di euro nel triennio 2025-2027 per l’industria della difesa e una maggiore collaborazione con l’Ucraina., anche per quanto riguarda la futura ricostruzione delle forze armate del paese. L’UE non aveva mai investito propri fondi in ambito di difesa prima. L’EDIP è la trasposizione su un orizzonte di medio periodo dei primi investimenti europei in ambito di difesa nati dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Il programma di investimenti punta a migliorare la competitività del European Defence Technological and Industrial Base (EDTIB), amplierà la logica di intervento del EDIRPA (un programma di supporto finanziario finalizzato a migliorare la cooperazione tra stati membri per gli acquisti nella difesa) e supporterà l’ASAP (un programma di aiuti finanziari ai paesi membri che aumentino le capacità della propria industria della difesa).
Da un punto di vista normativo, l’EDIP introdurrà un nuovo strumento: la Structure for European Armament Program, che faciliterà la collaborazione tra stati membri per quanto riguarda gli equipaggiamenti militari, in conformità alle regole PESCO.
L’Alto Rappresentate per la Politica Estera e vicepresidente della Commissione Europea Josep Borrell ha dichiarato, commentando la nuova strategia UE, che “(..) Dopo decenni di stanziamenti inadeguati, dobbiamo investire di più nella difesa, ma dobbiamo farlo meglio e insieme. Un’industria europea della difesa forte, resiliente e competitiva è un imperativo strategico e una precondizione per migliorare la nostra preparazione alla difesa. Dobbiamo anche intensificare il nostro sostegno militare all’Ucraina, anche sostenendo la sua base industriale di difesa. Questa strategia segna un cambiamento di paradigma verso un’Unione che sia un forte attore in materia di sicurezza e difesa e un partner migliore, in linea con gli obiettivi della bussola strategica”.
di Francesco Porro