K metro 0 – Gerusalemme – Da alcune ore sono stati istituiti i primi posti di blocco alle porte della Città Vecchia di Gerusalemme. Per un mese saranno mobilitati 1.000 agenti di polizia durante la settimana e 2.500 nei week end, in un’area di meno di un chilometro quadrato. Agli ingressi della Spianata delle Moschee
K metro 0 – Gerusalemme – Da alcune ore sono stati istituiti i primi posti di blocco alle porte della Città Vecchia di Gerusalemme. Per un mese saranno mobilitati 1.000 agenti di polizia durante la settimana e 2.500 nei week end, in un’area di meno di un chilometro quadrato. Agli ingressi della Spianata delle Moschee o del Monte del Tempio, i più giovani per ora sono bloccati.
Il mese di Ramadan, che inizia lunedì 11 marzo, si preannuncia così molto teso in Medio Oriente. Per settimane i negoziatori hanno cercato di raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza per evitare di infiammare la situazione, ma senza successo. Ora tutta l’attenzione è concentrata su un luogo: la Spianata delle Moschee o Monte del Tempio per gli ebrei, e il terzo sito più sacro dell’Islam, la moschea di Al-Aqsa.
Hamas ha invitato due volte i musulmani palestinesi, la scorsa settimana, a “marciare su Al-Aqsa” e l’operazione del 7 ottobre è stata chiamata “Inondazione di Al-Aqsa”. L’atmosfera è quindi particolarmente pesante nella Città Vecchia di Gerusalemme.
Franceinfo racconta così che soprattutto ai giovani palestinesi viene impedito l’accesso per pregare. Diversi fedeli hanno cercato di entrare da cinque cancelli diversi, ma non è stato possibile. Pare difatti che l’’accesso dipenda dall’umore della polizia israeliana. Alcuni di essi sono sempre sospettosi e provocatori. Così la preghiera viene organizzata all’esterno. Molti osservanti arrivano qui dal nord della Cisgiordania occupata. Ma quest’anno non saranno fatti entrare e dovranno pregare fuori. Per il momento, solo gli anziani possono accedere alla Spianata delle Moschee.
Queste restrizioni, e soprattutto l’atteggiamento della polizia, potrebbero quindi peggiorare una situazione già molto tesa. Almeno per la prima settimana di Ramadan, però, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha promesso di non inasprire le regole.
Intanto anche l’organo consultivo islamico egiziano Dar al-Ifta ha confermato che il Ramadan inizierà lunedì, come nei Territori palestinesi, compresa Gaza. In precedenza, l’Iran aveva fissato l’inizio del Ramadan per martedì, dopo che il suo ufficio di osservazione della luna “Estehlal” aveva dichiarato che non era stato possibile osservare “la mezzaluna del Ramadan”.
In Arabia Saudita, l’inizio del mese sacro era stato messo in dubbio dopo che alcuni osservatori del regno avevano riferito che la luna era oscurata da “tempo nuvoloso e particelle di polvere”. Ma la conferma definitiva dell’avvistamento è arrivata dall’Osservatorio astronomico dell’Università Al Majmaah di Riyadh. Nell’annunciare l’inizio del Ramadan in Giordania, il Gran Muftì del regno Ahmed Hasnat ha chiesto a Dio di “alleviare l’angoscia del nostro popolo oppresso a Gaza” e di “togliere da loro l’afflizione e l’aggressione”. Anche l’Oman e la Libia celebreranno il primo giorno di Ramadan martedì. Ne ha riferito france24.