K metro 0 – Parigi – Il diritto all’aborto è ora sancito dalla Costituzione. La Francia è diventata ufficialmente il primo Paese al mondo a sancire esplicitamente nella sua Costituzione, il diritto all’aborto, all’interruzione volontaria di gravidanza.. La modifica per essere approvata definitivamente necessitava dei voti favorevoli di tre quinti dei parlamentari, quindi 512. Il
K metro 0 – Parigi – Il diritto all’aborto è ora sancito dalla Costituzione. La Francia è diventata ufficialmente il primo Paese al mondo a sancire esplicitamente nella sua Costituzione, il diritto all’aborto, all’interruzione volontaria di gravidanza.. La modifica per essere approvata definitivamente necessitava dei voti favorevoli di tre quinti dei parlamentari, quindi 512. Il risultato nell’assemblea riunita a Versailles è stato di 780 voti favorevoli e 72 contrari.
Raggiante il presidente Emmanuel Macron che ha parlato di “orgoglio francese”, e “messaggio universale”, tuttavia i gruppi anti-aborto hanno duramente criticato il cambiamento, così come il Vaticano, per voce di monsignor Vincenzo Paglia.
L’aborto era in realtà già legale in Francia dal 1975, ma i sondaggi mostravano che circa l’85% dell’opinione pubblica era comunque favorevole alla modifica della Costituzione per proteggere il diritto di interrompere una gravidanza. In altre parole, la Francia è la prima nazione a dichiarare esplicitamente che l’aborto sarà garantito.
In termini giuridici, si tratta del 25° emendamento al documento fondante della Francia moderna, il primo dal 2008. Dopo il voto, la Torre Eiffel di Parigi è stata illuminata per festeggiare, con il messaggio: “Il mio corpo, la mia scelta”. Prima del voto, però, il primo ministro Gabriel Attal aveva ammonito il Parlamento che il diritto all’aborto rimane “in pericolo” e “alla mercé di chi decide”. “.
Il presidente Macron è stato tuttavia accusato di usare la Costituzione per fini elettorali, come riferito dalla BBC. I suoi detrattori hanno affermato che la revisione non è sbagliata in sé, ma non necessaria, e accusano così il presidente di voler usare la causa per aumentare le sue credenziali di sinistra.
La modifica costituzionale è stata sollecitata però dai recenti sviluppi negli Stati Uniti, dove il diritto all’aborto è stato eliminato dalla Corte Suprema nel 2022. I singoli Stati possono ora vietare nuovamente la procedura, mettendo fine al diritto all’interruzione di gravidanza per milioni di donne. Ecco perché la decisione di inserire l’aborto nella Costituzione francese è stata accolta con favore da molti.
Molto critico il Vaticano, soprattutto il vescovo Paglia, si diceva, che ha ribadito la sua opposizione all’aborto. “Non può esistere un ‘diritto’ di togliere una vita umana”, ha dichiarato l’istituzione vaticana, facendo eco alle preoccupazioni già sollevate dai vescovi cattolici francesi.
Centinaia di persone a Parigi hanno tuttavia celebrano una giornata “storica” lunedì 4 marzo, in collaborazione con il Comune della capitale francese. Diverse associazioni femministe hanno organizzato una ritrasmissione su schermo gigante del voto del Congresso per inserire la libertà di aborto nella legge fondamentale. Il tutto fra fumogeni e una Torre Eiffel illuminatasi improvvisamente. Il risultato del voto del Parlamento al Congresso di Versailles – 780 voti a favore su 852 espressi – è stato così visualizzato sullo schermo gigante allestito per l’occasione sulla spianata del Trocadéro.
Tutto questo è arrivato, si diceva, un anno e mezzo dopo la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di revocare il diritto costituzionale delle donne all’aborto. Una decisione che potrebbe a questo punto ispirare altri Paesi europei e di altri continenti?
“È un momento importante della loro vita e si ricorderanno di esserci”, ha raccontato a franceinfo Vanessa, 35 anni, accorsa in piazza con le sue due figlie, di 6 e 7 anni, e che sostiene un’educazione femminista per i suoi ragazzi. È molto toccante essere qui”, ha aggiunto Sophie, 53 anni, “ed è una decisione che può avere un impatto al di là della Francia, dando coraggio e ispirando altri Paesi a fare lo stesso. Tra vent’anni parleremo di questo giorno”.
C’è ancora scetticismo, comunque. Vanessa ricorda che nel 2012, come prima candidata alle elezioni presidenziali, Marine Le Pen (Rassemblement National) aveva proposto di eliminare il rimborso di alcuni aborti, sottolineando che in futuro il legislatore potrà ancora determinare le condizioni in cui gli aborti saranno praticati.
“Non basta avere un diritto, bisogna che sia applicabile, cioè che ci siano strutture che permettano di esercitarlo nelle giuste condizioni e nei giusti tempi”, precisa pertanto Monique, 74 anni, che ha abortito all’età di 24 anni, solo quattro anni dopo l’entrata in vigore della legge sul velo. “Ci sono ancora molte cose da fare per le donne e molte battaglie da combattere”, come la lotta contro la violenza sessuale e sessista e contro la disparità salariale, sottolinea anche Martine, 75 anni. Louanne, 15 anni, infine, concorda: “Nessun diritto è mai conquistato per sempre, quindi sta a noi continuare a essere vigili”.
di Sandro Doria