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Ue, Israele non intraprenda azione militare a Rafah

Ue, Israele non intraprenda azione militare a Rafah

K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea “è molto preoccupata per i piani del governo israeliano relativi a una possibile operazione di terra a Rafah, dove oltre un milione di palestinesi si sta attualmente riparando dai combattimenti”. È quanto si legge in una dichiarazione dell’Alto rappresentante europeo per gli Affari esteri e la politica

K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea “è molto preoccupata per i piani del governo israeliano relativi a una possibile operazione di terra a Rafah, dove oltre un milione di palestinesi si sta attualmente riparando dai combattimenti”. È quanto si legge in una dichiarazione dell’Alto rappresentante europeo per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. La dichiarazione di Borrell, sarebbe stata appoggiata da 26 Stati membri su 27. 

Nel frattempo, un certo numero di sfollati nella Striscia di Gaza hanno fatto irruzione sul lato palestinese del valico di Rafah, al confine con l’Egitto, e hanno bruciato degli pneumatici nel tentativo di bloccare i camion con gli aiuti umanitari in ingresso. Sul posto sono giunti gli agenti della sicurezza del movimento palestinese Hamas per bloccare gli sfollati e far passare i camion. Fonti dell’autorità di frontiera di Gaza affermano che si tratta di sfollati che si erano rifugiati vicino al valico di frontiera e che hanno preso d’assalto i camion degli aiuti umanitari che entravano a Rafah. 

Intanto, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha ribadito la necessità di un “cessate il fuoco temporaneo” nella Striscia di Gaza, per consentire il rilascio degli ostaggi. Parlando con i giornalisti alla Casa Bianca, Biden ha detto di augurarsi che “si possa raggiungere questo obiettivo, e spero che nel frattempo Israele non decida di lanciare una operazione militare di terra su larga scala”.

Il lancio di un’operazione israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove circa 1,5 milioni di persone sono sfollate avrebbe conseguenze umanitarie catastrofiche che non possono essere accettate. Lo ha detto oggi il re di Giordania, Abdullah II, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente francese, Emmanuel Macron, a Parigi. Il monarca ha sottolineato l’importanza di “un cessate il fuoco duraturo nella Striscia di Gaza”. “Se la devastante guerra a Gaza e l’escalation in Cisgiordania e Gerusalemme continueranno, gli effetti si estenderanno in modo significativo alla regione”, ha avvertito. Abdullah II ha aggiunto che “la soluzione politica che porta alla pace, basata sulla soluzione dei due Stati, è l’unico modo per garantire la sicurezza dei palestinesi, degli israeliani e dell’intera regione”. Il re ha sottolineato che “il sostegno all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) deve continuare, poiché costituisce un’ancora di salvezza per circa 2 milioni di palestinesi di Gaza che affrontano la minaccia della carestia”, ricordando che “l’agenzia fornisce servizi di base ai rifugiati palestinesi in altre parti della regione”.

La situazione in Medio Oriente sarà uno dei temi trattati dai ministri degli Esteri europei nel corso del Consiglio Affari esteri di lunedì prossimo a Bruxelles. “Stiamo semplicemente unendo la nostra voce, in un consenso quasi internazionale, a partire dagli alleati più vicini a Israele”, chiedendo che l’attacco a Rafah “sia qualcosa che non può e non deve accadere”, aveva anticipato nel pomeriggio un alto funzionario europeo in vista del Consiglio di lunedì.

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Nizar Ramadan
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