K metro 0 – Roma – Un vero e proprio accanimento verso gli operatori dell’informazione. Nell’ultimo anno altri tre giornalisti sono stati uccisi in Europa, oltre ai fotoreporter presi di mira in tutto il mondo. Tra gli ultimi casi quelli di Jamal Khashoggi, giornalista saudita ucciso in Turchia, che sta diventando un caso internazionale e
K metro 0 – Roma – Un vero e proprio accanimento verso gli operatori dell’informazione. Nell’ultimo anno altri tre giornalisti sono stati uccisi in Europa, oltre ai fotoreporter presi di mira in tutto il mondo. Tra gli ultimi casi quelli di Jamal Khashoggi, giornalista saudita ucciso in Turchia, che sta diventando un caso internazionale e di Victoria Marinova, reporter bulgara uccisa il 7 ottobre sul Danubio, la quale stava indagando su uno scandalo legato all’assegnazione alla Bulgaria di fondi UE. E il caso di Daphne Caruana Galizia, reporter maltese che stava indagando sui politici dell’isola coinvolti nei “Panama Papers”, morta nell’esplosione d’una bomba piazzata in auto. Per ultimo Jan Kuciak, giovane giornalista investigativo slovacco, ucciso con la fidanzata, in casa propria, a Bratislava.
Non è tardata la condanna secca da parte di tutto l’apparato istituzionale europeo. Thorbjorn Jagland, Segretario generale del Consiglio d’ Europa ha condannato i fatti affermando: “Non possiamo restare inerti di fronte a queste violenze” esortando gli Stati membri ad attuare la recente Raccomandazione del Consiglio sulla protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti.
L’ Europarlamento recentemente ha approvato una risoluzione presentata dall’eurodeputata e giornalista italiana Barbara Spinelli, in cui si propone di creare un organismo europeo, indipendente e imparziale, che cooperi con le organizzazioni dei giornalisti.
Tale organismo sarà incaricato di monitorare e di riferire immediatamente, anzitutto alle autorità di polizia e giudiziarie, sulle minacce subite, in modo da tutelare il lavoro giornalistico, la loro sicurezza e la libertà di espressione. “La Commissione è determinata a proteggere la libertà di espressione e la libertà dei mezzi di comunicazione. La democrazia non può sopravvivere se i giornalisti non sono più in grado di informare liberamente, se sono soggetti a censura, se si impedisce loro di riferire le critiche ai poteri costituiti e specialmente se subiscono intimidazioni, vessazioni e minacce, o sono addirittura uccisi semplicemente perché svolgono il loro lavoro. È un lavoro su cui conta e da cui dipende la democrazia”, come dichiarato dall’esecutivo europeo. Il Presidente del PE Antonio Tajani ha commentato i fatti come “inaccettabili”, auspicando che i responsabili vengano individuati.
Per l’anniversario dell’omicidio di Daphne, il 16 ottobre, l’Associazione Stampa Romana ha organizzato una conferenza stampa, con la partecipazione del giornalista maltese Manuel Delia, collega di Daphne, anche lui minacciato e più volte osteggiato dalle autorità maltesi.
“Sul modello del Daphne Project” ha proposto il segretario dell’USIGRAI Vittorio di Trapani – creiamo un Consorzio di giornalisti investigativi, per fare luce sull’ uccisione di Daphne e, più in generale, su tutti i crimini contro i cronisti e la libertà di stampa. Un Consorzio che può nascere in sede FNSI e che possa avvalersi anche dell’Osservatorio legale della Federazione della Stampa, per fronteggiare attacchi, intimidazioni e querele-bavaglio”.