K metro 0 – Roma – Dal Veneto alla Liguria, dal Trentino alla Sicilia e fino al Lazio che ha chiesto lo stato di calamità. Ormai i danni non si contano più. Il maltempo ha letteralmente devastato la Penisola portando morte e distruzione. Allagamenti, strade chiuse per frane o trasformate in fiumi, coltivazioni devastate, alberi
K metro 0 – Roma – Dal Veneto alla Liguria, dal Trentino alla Sicilia e fino al Lazio che ha chiesto lo stato di calamità. Ormai i danni non si contano più. Il maltempo ha letteralmente devastato la Penisola portando morte e distruzione. Allagamenti, strade chiuse per frane o trasformate in fiumi, coltivazioni devastate, alberi abbattuti dalla furia del vento, come la strage di fusti documentata dalle impressionanti immagini dei vigili del fuoco. Esondazioni e smottamenti hanno colpito ancora una volta la Sicilia, l’allerta è rossa in parte del Veneto. Nella provincia di Belluno ci sono paesi isolati.
Continua a piovere nel bellunese e la situazione peggiora di ora in ora sul fronte della viabilità e dei collegamenti a causa delle frane, con il terreno già impregnato che non tiene più. Da questa mattina la strada tra Cencenighe e Agordo è bloccata da una frana, con alcuni comuni che restano isolati; mentre già ieri era stata bloccata la strada tra Frassenè e Gosaldo, che è isolata, dato che non si può andare neppure verso il Trentino, con il Passo Cereda chiuso. A Selva di Cadore la strada verso Caprile è chiusa per la frana da ieri, mentre quella verso la val Fiorentina è interrotta, con l’unico collegamento che resta quindi il Passo Giau verso Cortina d’Ampezzo. A Lamon la strada verso Zavena è bloccata da una frana, la tanta acqua che è scesa ha portato via un pezzo di carreggiata. Sono oltre trenta le strade provinciali interrotte. Anche Cibiana è praticamente bloccata.
In Sicilia, per l’allagamento dei binari causato dalle abbondanti piogge che stanno interessando la regione, la circolazione ferroviaria è sospesa su alcune linee. In particolare, stop ai treni sulla Palermo-Catania, fra le stazioni di Enna e Lercara Diramazione; sulla Palermo-Agrigento, fra le stazioni di Cammarata e Lercara Diramazione; sulla Catania-Agrigento, fra Caltanissetta Xirbi e Canicattì, e sulla Caltanissetta-Siracusa, fra Campobello e S.Oliva. Trenitalia (Gruppo FS Italiane) ha attivato, per i servizi sospesi, sostituzioni con autobus.
LA CONTA DEI DANNI – Nubifragi, raffiche di vento, esondazioni, trombe d’aria e grandinate hanno colpito pesantemente l’agricoltura con danni che superano i 150 milioni di euro, secondo un primo bilancio della Coldiretti, tra ulivi secolari sradicati, boschi decimati, coltivazioni distrutte, semine perdute, campi allagati, muri crollati, serre distrutte, stalle ed edifici rurali scoperchiati, ma anche problemi alla viabilità provocati da frane e smottamenti. Dalle olive, in fase di piena raccolta, agli ortaggi, sono molte le coltivazioni autunnali compromesse.
LA PIENA DEL PO – Doppia piena del fiume Po in Emilia-Romagna, questa sera a Piacenza e domani pomeriggio a Reggio Emilia. Secondo il bollettino diffuso oggi dall’Arpae e dalla Protezione civile regionale, infatti, “un colmo di piena nel fiume Po è in transito tra le sezioni di Borgoforte e Sermide (Mantova). Un nuovo colmo è attualmente in transito a Ponte Becca (Pavia) e arriverà nella sezione di Piacenza nella serata di oggi”. “Nel pomeriggio di domani, 3 novembre – prosegue il bollettino – transiterà poi nella sezione di Boretto (Reggio Emilia). Dal monitoraggio della Coldiretti emerge che per effetto delle intense precipitazioni che hanno accompagnato la nuova ondata di maltempo il livello idrometrico del fiume Po è già salito di quasi 2,5 metri nelle ultime 24 ore. Questa mattina al Ponte della Becca (Pavia) il livello era di 3,5 metri sopra lo zero idrometrico ossia oltre sei metri superiore rispetto allo stesso giorno dello scorso anno.
Poi la somma di quanto fatto dalle autorità preposte all’emergenza: dall’inizio dell’ondata di maltempo sono oltre 14.000 gli interventi di soccorso effettuati dai vigili del fuoco sul territorio nazionale e 5.000 i vigili impegnati anche oggi. Nelle regioni Veneto, Liguria e Toscana, ricorda una nota, il dispositivo di soccorso è stato implementato con l’invio di sezioni operative dalle regioni limitrofe. La quasi totalità dei comandi provinciali è impegnata in centinaia di interventi per allagamenti diffusi, smottamenti, esondazioni di torrenti e corsi d’acqua in genere, alberi e strutture varie abbattuti o pericolanti, dissesti statici e soccorso ordinario.
Redazione Jobsnews