K metro 0 – Berlino – Non hanno mai raggiunto un livello così basso le relazioni turco-tedesche. La causa principale è la guerra in Medio Oriente, per la disparità di vedute tra i due Paesi sul conflitto in corso tra Israele e Hamas. Ecco perché il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è atteso oggi a
K metro 0 – Berlino – Non hanno mai raggiunto un livello così basso le relazioni turco-tedesche. La causa principale è la guerra in Medio Oriente, per la disparità di vedute tra i due Paesi sul conflitto in corso tra Israele e Hamas. Ecco perché il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è atteso oggi a Berlino per una breve visita in Germania, dove incontrerà il cancelliere Olaf Scholz e il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, che ha un ruolo prevalentemente cerimoniale.
La Turchia è vista come un partner fondamentale in Germania, che ospita più di 3 milioni di cittadini di origine turche. È poi un alleato della Nato, importante anche negli sforzi per controllare il flusso di rifugiati e migranti verso l’Europa, ma negli ultimi anni ci sono state tensioni su diverse questioni. La Turchia può anche fungere da mediatore di crisi, come ha fatto tra Ucraina e Russia. Il recente conflitto tra Israele e Hamas ha anzi accresciuto il profilo della Turchia in questo senso.
La Germania è difatti uno strenuo alleato di Israele e si è opposta alle richieste di cessate il fuoco, pur spingendo per gli aiuti ai civili di Gaza, sostenendo “pause umanitarie” e cercando di mantenere aperti i canali di comunicazione con gli altri Paesi della regione per evitare che il conflitto si diffonda.
Erdogan ha assunto invece una posizione sempre più dura contro Israele. Mercoledì l’ha definito uno “Stato terrorista” intenzionato a distruggere Gaza con tutti i suoi abitanti. Ha descritto i militanti di Hamas come “combattenti della resistenza” che cercano di proteggere le loro terre e il loro popolo. Hamas, ricordiamo, è considerata un’organizzazione terroristica da Israele, Stati Uniti e Unione europea. Ne ha riferito l’AP.
Interrogato all’inizio della settimana sui commenti di Erdogan, Scholz non ha fatto il nome del leader turco, ma ha affermato che “le accuse che rivolte a Israele sono assurde”. Mercoledì, il Cancelliere ha dichiarato al Parlamento che i suoi colloqui con Erdogan includeranno una discussione sulle “diverse opinioni – in questa questione, è molto importante che ci sia chiarezza e che la nostra posizione sia molto chiara”.
Il mese scorso Israele ha richiamato i suoi diplomatici dalla Turchia dopo che Erdogan ha accusato Israele di aver commesso crimini di guerra. La Turchia ha poi fatto lo stesso con il suo ambasciatore da Israele.
Secondo gli osservatori, il governo tedesco spera di limitare l’esposizione pubblica di Erdogan di oggi. In occasione di una visita di tre giorni nel 2018, il capo di Stato turco aveva difatti tenuto comizi, scagliandosi contro gli attivisti curdi e attirando proteste di piazza che criticavano la situazione dei diritti umani in Turchia sotto il suo controllo. Nel 2010, a un comizio con 15.000 persone a Colonia, che ospita una grande comunità turca, aveva detto che gli immigrati turchi dovrebbero integrarsi e imparare il tedesco, ma che “nessuno può pretendere che vi assimiliate”. Lo riporta la testata online DW.
Recep Tayyip Erdogan ha fatto poi ricorso a una dura retorica per criticare Israele e difendere Hamas, che gli alleati occidentali della Turchia, come la Germania, considerano un’organizzazione terroristica. Per 75 anni, Israele ha cercato di “stabilire uno Stato sulla terra che è stata rubata al popolo palestinese. La legittimità di Israele è messa in discussione dal suo “fascismo”, ha dichiarato.
“È importante che la guerra non si diffonda, e naturalmente anche la Turchia svolge un ruolo in questo senso”, ha dichiarato a DW Marie-Agnes Strack-Zimmermann, presidente della commissione parlamentare tedesca per la difesa. “A questo proposito, dobbiamo parlare tra di noi. La questione è quanto possiamo essere diretti”.