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Roma, protesta pro-Palestina fermare il massacro a Gaza

Roma, protesta pro-Palestina fermare il massacro a Gaza

K metro 0 – Roma – ‘Non c’è pace sotto occupazione’. Oggi sotto l’occhi di tutti, “assistiamo al massacro che si sta verificando nella striscia di Gaza”, dicono i manifestanti che si sono riunite venerdì in piazza Vittorio, nel cuore di Roma, per protestare a favore della Palestina.  I popoli hanno diritto alla libertà, quindi,

K metro 0 – Roma – ‘Non c’è pace sotto occupazione’. Oggi sotto l’occhi di tutti, “assistiamo al massacro che si sta verificando nella striscia di Gaza”, dicono i manifestanti che si sono riunite venerdì in piazza Vittorio, nel cuore di Roma, per protestare a favore della Palestina. 

I popoli hanno diritto alla libertà, quindi, “Palestina libera”, è il coro che intonano tra fumogeni, applausi e fumogeni. I manifestanti hanno sventolato bandiere e mostrato cartelli, “Non potevamo non venire oggi a sostenere la causa di gente come noi, è un dovere essere qui”  dicono una copia di manifestanti.

“Sono nata a Gaza – dice una giovane manifestante – dove non posso tornare, la mia città è una prigione dalla quale non solo è difficile uscire ma nella quale si fatica anche a tornare. Da piccola – grida – ho vissuto sulla mia pelle i bombardamenti che non hanno mai smesso di devastarci . Non ho notizie della mia famiglia da giorni, non so dove sono, se sono vivi o morti. Per me Gaza è casa, e tutti quelli che ci vivono sono famiglia. La mia gente è stata costretta ad abbandonare la propria città, diventati profughi a causa della colonizzazione che dura dal 1948. Nella striscia di Gaza la gente viene massacrata, lasciata morire senza acqua, cibo, elettricità. Un genocidio sotto gli occhi del mondo”.

Tra la folla sono comparsi anche dei cartelli con delle immagini che ritraevano vittime e palazzi distrutti nella Striscia di Gaza. Altri cartelli portavano la scritta “questo non è un conflitto, è apartheid, pulizia etnica e genocidio”, “non ci sarà pace finché non avremo la libertà” e “la vita dei Palestinesi conta”.

Una parte del corteo si è poi mosso da piazza Vittorio arrivando in piazzale Tiburtino, nel quartiere di San Lorenzo sulle note di Bella ciao.

Intanto, nel resto dell’Europa, è stato un venerdì di allerta massima nelle piazze per quanto sta succedendo nel Medio Oriente.

La Francia ha detto stop alle manifestazioni filo-palestinesi. Il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, ha chiesto ai prefetti di vietarle tutte “perché suscettibili di generare disturbi all’ordine pubblico – ha indicato Darmanin – L’organizzazione di queste manifestazioni vietate deve dar luogo ad arresti”.

Anche in Austria, la polizia di Vienna ha vietato una manifestazione pro-palestinese, motivando la decisione con lo slogan ‘Dal fiume al mare’ usato per pubblicizzare la protesta, ritenuto un appello alla violenza. “Fondamentalmente è questo: ‘Dal fiume al mare, la Palestina sarà liberà, uno slogan dell’Olp adottato da Hamas”, ha spiegato il capo della polizia della capitale austriaca, Gerhard Puerstl.

Nel Regno Unito, si discute sull’opportunità di vietare le bandiere della Palestina in manifestazioni che potrebbero trasformarsi in eventi in sostegno a Hamas. La questione è stata sollevata a Londra, dalla ministra dell’Interno britannica Suella Braverman.

Infine, a New York, Tokyo, Baghdad, Beirut, Sana’a, Tunisi migliaia di persone hanno protestato contro i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza: Secondo il ministero della Sanità palestinese, più di 1.500 persone sono state uccise a Gaza. Gli attacchi aerei hanno anche provocato lo sfollamento di 423.000 persone, ha affermato l’ONU. Tra le vittime dei bombardamenti potrebbero esserci anche degli ostaggi.

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