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India, alluvioni: morti salgono a 56, allarme per depositi di armi allagati

India, alluvioni: morti salgono a 56, allarme per depositi di armi allagati

K metro 0 – Nuova Delhi – Sale a 56 il bilancio delle vittime delle alluvioni che hanno colpito il nord-est dell’India a partire da mercoledì 4 ottobre a causa dell’esondazione del lago Lhonak, nello Stato di Sikkim. Lo rendono noto i media locali. Sono 26 i corpi trovati nello Stato di Sikkim, mentre altri

K metro 0 – Nuova Delhi – Sale a 56 il bilancio delle vittime delle alluvioni che hanno colpito il nord-est dell’India a partire da mercoledì 4 ottobre a causa dell’esondazione del lago Lhonak, nello Stato di Sikkim. Lo rendono noto i media locali. Sono 26 i corpi trovati nello Stato di Sikkim, mentre altri 30 sono stati recuperati dal bacino del fiume Teesta nel vicino Stato del Bengala occidentale. Le operazioni di ricerca e soccorso sono ancora in corso, con almeno cento persone che risultano tuttora disperse. Tra le vittime figurano anche sette militari di stanza nel Sikkim, dove l’esercito indiano ha una forte presenza militare in ragione della prossimità con le frontiere con Nepal e Cina. Nel frattempo il ministero della Difesa di Nuova Delhi ha dato anche l’allarme per “armi ed esplosivi” trascinate dalle acque esondate. L’esercito, si legge, ha predisposto squadre di ricerca lungo le sponde del fiume.

La catastrofe è stata provocata dal cedimento parziale di una diga causato dalle piogge torrenziali: l’acqua ha travolto strade, ponti e basi militari nella valle di Lachen. La diga di Chungthang, nota anche come diga Teesta 3, e parte di un importante progetto idroelettrico nello Stato, hanno subito gravi danni strutturali, secondo l’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri. L’esondazione ha anche causato il “danneggiamento totale” degli impianti di depurazione dell’acqua e trattamento delle acque reflue in diversi distretti. Le operazioni di soccorso proseguono nell’area colpita: la regione himalayana, soprannominata “il tetto del mondo”, è prone ad alluvioni improvvise e smottamenti, aggravati negli ultimi anni dalla cementificazione e dagli effetti del cambiamento climatico. 

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