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Inghilterra, record di richieste d’asilo in lista d’attesa

Inghilterra, record di richieste d’asilo in lista d’attesa

K metro 0 – Londra – Fanno fatica a non sapere cosa riserva loro il futuro. Il numero di persone nel Regno Unito in attesa d’accoglimento delle loro richieste di asilo è salito a un livello record, stando agli ultimi dati dell’Home Office (il ministero degli Interni britannico). A fine giugno 2023, circa  175.000 persone

K metro 0 – Londra – Fanno fatica a non sapere cosa riserva loro il futuro. Il numero di persone nel Regno Unito in attesa d’accoglimento delle loro richieste di asilo è salito a un livello record, stando agli ultimi dati dell’Home Office (il ministero degli Interni britannico).

A fine giugno 2023, circa  175.000 persone stavano aspettando una decisione sulla concessione dello status di rifugiato (il 44% in più rispetto allo scorso anno, come documenta un recente report della BBC) L’articolo 1A(2) della Convenzione di Ginevra  del 1951 stabilisce la definizione di rifugiato, la cui componente principale “è che la persona ha un fondato timore di essere perseguitata nel paese di cui è cittadino”. Anche se la nuova legge sull’immigrazione, l‘Illegal migration bill, votata il 18 luglio scorso dal governo conservatore, prevede l’espulsione immediata per chiunque arrivi illegalmente sul territorio britannico, indipendentemente dal motivo della partenza. (In assenza di accordi di rimpatrio i migranti rischiano, per di più, la detenzione a tempo indeterminato).  

Ma nonostante il numero di richieste d’asilo stia calando, l’arretrato da smaltire rimane “ostinatamente elevato”, rileva

Peter Walsh dell’Osservatorio sulle migrazioni dell’Università di Oxford. Nel dicembre 2022, il premier Rishi Sunak si è prefisso di eliminare “l’arretrato” entro la fine del 2023. Da allora i funzionari hanno risolto in media 2.061 casi al mese. Ma con 67.870 casi rimanenti, l’Home Office dovrà trattare 11.311 casi al mese per raggiungere l’obiettivo.

Nel Regno Unito, i richiedenti asilo non possono lavorare. Dipendono dallo Stato che fornisce un alloggio, ma non possono scegliere dove trovarlo. Rose (nome di fantasia), una madre single arrivata nel Regno Unito dal Camerun nel 2019, aspetta da quattro anni che la sua richiesta di asilo venga esaminata.

Si è iscritta a un corso universitario di informatica, ma come tutti i richiedenti asilo, non può essere assunta finché il suo status di rifugiata non sarà confermato. Insieme al suo amico Mohammed ha il sostegno dell’opera pia  Praxis di Londra. Entrambi sono arrivati nel Regno Unito con un visto turistico prima di chiedere asilo: Mohammed perché discriminato in Ghana in quanto bisex.

Il numero di richieste d’asilo in attesa di una decisione iniziale è aumentato di meno dell’1% nel secondo trimestre del 2023, il che, secondo l’Home Office, indica un “rallentamento nell’aumento dell’arretrato”. Ma l’opposizione laburista sostiene che dagli ultimi dati emerge che  il governo ha “perso il controllo” del sistema di immigrazione.

“I Tories sono al potere da 13 anni e il ritardo si è accumulato”, ha detto il ministro ombra dell’immigrazione Stephen Kinnock.

Per eliminare l’“arretrato” entro la fine dell’anno, il ritmo del processo decisionale dovrebbe essere più che raddoppiato”, sostiene Peter Walsh.  I dati dell’Home Office indicano  inoltre che circa 44.460 migranti sono arrivati su piccole imbarcazioni fra il giugno 2022 e il giugno 2023: in aumento del 26% rispetto allo stesso periodo del 2021-2022.  

Più della metà sono arrivati nei tre mesi da agosto a ottobre 2022. Albanesi e afghani, rispettivamente il 26% e il 21%,  hanno rappresentato quasi la metà degli arrivi su  piccole imbarcazioni fra giugno 2022 e giungo 2023. Il numero di afghani è in aumento dall’estate 2021(quando i talebani hanno preso il controllo del paese) e costituiscono la nazionalità prevalente finora nel 2023.

Secondo la sezione britannica dell’International Rescue Committee (il Comitato Internazionale di soccorso, organizzazione umanitaria  fondata da Albert Einstein in America nel 1933) i numeri “rivelano la scioccante realtà dell’incapacità del governo [britannico] di fornire protezione agli afghani vulnerabili”, e non ci sono abbastanza rotte sicure per i rifugiati provenienti da paesi come l’Afghanistan.

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