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Spagna, l’inflazione sale a luglio al 2,3% dopo 2 mesi di prezzi moderati

K metro 0 – Madrid – A luglio, l’indice dei prezzi al consumo (Cpi) si è attestato al 2,3%, secondo i dati diffusi dall’Istituto nazionale di statistica (Ine). Il tasso su base annua è di quattro decimi di punto percentuale superiore a quello di giugno (1,9%), il che rappresenta un cambiamento di tendenza dopo due

K metro 0 – Madrid – A luglio, l’indice dei prezzi al consumo (Cpi) si è attestato al 2,3%, secondo i dati diffusi dall’Istituto nazionale di statistica (Ine). Il tasso su base annua è di quattro decimi di punto percentuale superiore a quello di giugno (1,9%), il che rappresenta un cambiamento di tendenza dopo due mesi consecutivi di moderazione. Lo riferisce rtve.es.

A cosa si deve questo sbalzo? Secondo Ine dipende dalla ripresa dei prezzi dei carburanti, dell’abbigliamento e delle calzature e dei pacchetti vacanza. Tale evoluzione è dovuta all’aumento del prezzo del carburante, che era sceso nel luglio 2022, e al fatto che le vendite di abbigliamento sono state inferiori. Inoltre, i pacchetti vacanza sono aumentati di più.

D’altra parte, l’elettricità e il gas sono ora più economici, con prezzi in calo rispetto all’aumento del luglio 2022. Dopo aver superato il 10% la scorsa estate a causa della guerra in Ucraina, da allora l’inflazione si è moderata – con piccoli picchi: ha accelerato a gennaio, febbraio, aprile e ora a luglio – in linea con il calo dei prezzi dell’energia.

Anche l’inflazione di fondo, che non include i prezzi dell’energia e degli alimenti freschi, ha registrato una lieve accelerazione a luglio, raggiungendo il 6,2%: tre decimi di punto percentuale in più rispetto a giugno, ponendo fine a quattro mesi consecutivi di cali.

L’inflazione armonizzata, che misura i prezzi con criteri standardizzati in tutta l’Unione europea, si è attestata invece al 2,1%, mezzo punto percentuale in più rispetto a giugno. In termini mensili, è diminuita dello 0,1%.

Sempre in termini mensili, i prezzi sono aumentati a luglio dello 0,1% rispetto a giugno; l’Ine pubblicherà i dati completi dell’Ipc l’11 agosto, e renderà noti i dettagli dell’inflazione alimentare, che nonostante abbia mantenuto una tendenza alla moderazione, a giugno mostrava ancora un tasso superiore al 10% su base annua.

La vicepresidente per gli Affari economici, Nadia Calviño, ha insistito sul fatto che i dati “indicano una progressiva stabilizzazione dei prezzi con un’inflazione intorno al 2% e un’inflazione di fondo al 6%”.

La Spagna rimane quindi uno dei Paesi membri con l’inflazione più bassa della zona euro “il che favorisce la competitività delle imprese spagnole e l’aumento del potere d’acquisto dei salari”, aggiunge il ministero dell’Economia.

“La nostra politica economica sta funzionando, come dimostrano la forte crescita, la creazione di posti di lavoro e la stabilità dei prezzi che contrasta con la situazione dei Paesi vicini, a vantaggio delle imprese e delle famiglie spagnole”, ha sottolineato il vicepresidente.

L’economia spagnola ha continuato a mantenere il suo dinamismo nel secondo trimestre, anche se con meno slancio del previsto. Nonostante le sfide dell’inflazione e l’aumento dei tassi d’interesse, il prodotto interno lordo (Pil) è cresciuto dello 0,4% da aprile a giugno, sostenuto dal traino degli investimenti e dei consumi, in contrapposizione al calo delle esportazioni e delle importazioni.

Tra le altre ragioni, ha giocato un ruolo importante la domanda nazionale, che è cresciuta dell’1,9%, grazie al miglioramento degli investimenti in costruzioni, beni strumentali e consumi delle famiglie.

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