K metro 0 – Edimburgo – “Le mort saisit le vif”: come dicono i francesi. Il morto afferra il vivo. Lo trascina con sé. Il passato ci tiene. E incombe, sulle Isole Orcadi, l’arcipelago a 16 Km dal Caithness, l’estremo nord della Scozia, selvaggia e incontaminata. Un arcipelago di circa 70 isole – di cui
K metro 0 – Edimburgo – “Le mort saisit le vif”: come dicono i francesi. Il morto afferra il vivo. Lo trascina con sé. Il passato ci tiene. E incombe, sulle Isole Orcadi, l’arcipelago a 16 Km dal Caithness, l’estremo nord della Scozia, selvaggia e incontaminata.
Un arcipelago di circa 70 isole – di cui 20 ancora abitate – ricco di reperti vichinghi. Disseminato di villaggi preistorici e di standing stones, megaliti monolitici dall’aura misteriosa. Come quella che circonda queste isole, dai paesaggi affascinanti, spesso avvolte nella nebbia. Tanto remote che non sempre ci si spinge così a nord quando si visita la Scozia.
Qui il passato vichingo risuona attraverso i secoli come un Canto dei nibelunghi. E riaffiora nella cultura popolare contemporanea. Come nel film del 2022 “The Northman” (del regista americano Robert Eggers, che racconta la storia di Amleth, un Amleto vichingo precursore di quello poi riadattato da Shakespeare) e nella politica moderna.
Le Orcadi hanno fatto notizia in tutto il mondo, la scorsa settimana, annunciando che l’arcipelago vuole lasciare sia la Scozia che il Regno Unito per unirsi, o meglio ricongiungersi, alla Norvegia.
L’arcipelago, ha spiegato il leader del Consiglio delle Isole Orcadi, James Stockan, a Karen Horney della BBC, ricevono finanziamenti e attenzioni insufficienti sia dal governo del Regno Unito che da quello scozzese. E ha proposto che esaminino opzioni per una maggiore autonomia, come cambiare il loro status nel Regno Unito e diventare una dipendenza della corona come Jersey e Guernsey, le due isole della Manica; oppure un territorio autonomo della Norvegia, simile alle Isole Faroe (un territorio autonomo danese). Martedì, i consiglieri hanno votato (15 voti contro 6) a favore dell’esame di alternative di governo, aprendo potenzialmente le porte a un nuovo futuro per le isole.
Una mera “fantasia”? Insieme alle Shetland, le Orcadi rimasero sotto il controllo norvegese e danese fino alla metà del XV secolo. Nel 1468, la principessa Margherita di Danimarca sposò Giacomo III di Scozia, ma il padre di Margherita, Cristiano I, non poteva permettersi una dote, così ipotecò le Orcadi e poi le Shetland. Nel 1472, il debito non era ancora stato pagato, quindi le isole passarono sotto il controllo scozzese.
“Abbiamo fatto parte del regno norreno molto più a lungo che del Regno Unito”, ha detto Stockan a BBC News (la Scozia si unì all’Inghilterra nel 1707 formando in seguito il Regno Unito). “Per strada alle Orcadi, la gente mi chiede: quando ripagheremo la dote, quando torneremo in Norvegia? Abbiamo una grande affinità e un rapporto culturale e profondo con questo paese”.
L’era norrena – che va dall’arrivo dei vichinghi alla fine della contea di Orkney – domina la cultura e la storia delle Orcadi. I vichinghi, giunti alle Orcadi dalla Norvegia alla fine dell’VIII secolo, vi rimasero per 500 anni.
“La maggior parte di ciò che abbiamo qui è vichingo”, dice Stephen Kemp, un imprenditore locale di Kirkwall, capitale delle Orcadi, il cui nome deriva dal norvegese Kirkjuvágr (“Baia della chiesa”). Come pure i nomi dei suoi compagni di scuola (Erik, Einar) e dell’ arcipelago stesso: “Orkney” (da Orkneyjar: “Isole delle foche” in antico norvegese).
La sua distilleria (Orkney Distilling Company) ha voluto rendere omaggio a questa eredità, creando gin con nomi come Kirkjuvagr, realizzati con ingredienti tra cui angelica e orzo esastico, entrambi portati nelle isole dai vichinghi.
Pur legato alla sua eredità norrena, Kemp considera l’opzione norvegese come un “diversivo” che distoglie dai veri problemi, innegabili, quali l’incuria per l’invecchiamento della flotta di traghetti tra le isole e una controversa proposta del governo scozzese (ora scartata) di creare aree marine altamente protette nel 10% dei mari scozzesi, che avrebbero limitato la pesca, linfa vitale per molte comunità delle Orcadi.
La gente delle Orcadi, sostiene Kemp, è diversa. Come i suoi antenati marinai, guarda sempre oltre l’orizzonte. I colonizzatori vichinghi hanno lasciato il segno in tutta la Scozia, che a volte attinto ha alla sua vicinanza culturale e geografica ai paesi nordici per distinguersi dal resto del Regno Unito. In particolare durante il referendum sull’indipendenza del 2014, quando il governo scozzese ha contemplato la possibilità di stringere legami con i paesi scandinavi. Ma da nessuna parte, in Scozia, l’eredità nordica è sentita con tanto orgoglio come nelle isole settentrionali delle Shetland e delle Orcadi.
Insieme alle Shetland e alle Western Isles, le Orcadi hanno guidato una campagna, nel 2014, che ha portato alla nomina di un Ministro delle Isole nel parlamento scozzese, e all’ attuale Islands Act and Island Plan che mira a rafforzare la loro voce, promuovere la crescita sostenibile e invertire lo spopolamento.