K metro 0 – Berlino – A quanto pare, gli studenti tedeschi stanno molto peggio ora di prima della pandemia. Uno studio rivela difatti che uno su tre potrebbe andare incontro a una seria forma di esaurimento. Lo riferisce zdf.de.

Beril Koc si sente finalmente arrivata ai suoi studi. Il suo corso alla TU (Università tecnica) di Berlino si svolge di nuovo in presenza, e può anche seguire le lezioni di elettronica aerospaziale insieme agli altri studenti; vuole diventare astronauta. Ma ha quasi rinunciato a tutto, al suo sogno: ecco quanto ha patito per l’insegnamento digitale, i seminari online e le restrizioni di contatto. “È stato davvero così brutto per me che ho pensato di dover abbandonare il corso, è stato un grande stress psicologico”.

Tutta questa pressione ha spinto Beril ai suoi limiti. Aveva paura, si sentiva sola. Ha così cercato aiuto online e presso il suo consiglio studentesco. Ha finalmente trovato la via d’uscita dal ‘buco nero’ solo ora che il campus è di nuovo pieno e può chiacchierare e scambiare idee con gli altri normalmente.

La digitalizzazione nella vita quotidiana di studio ha dunque reso le persone sole. Il periodo della pandemia è stato duro per molti studenti perché mancavano i contatti sociali a tutti i livelli.

Secondo un sondaggio condotto dall’istituto di ricerca d’opinione Forsa, per conto della Techniker Krankenkasse (TKK), il 71% degli intervistati dichiara di avere molti meno contatti sociali a causa dell’insegnamento digitale. Quasi la metà ritiene che un lavoro troppo intenso e prolungato sullo schermo sia un peso per la propria salute. Si muovono meno nella vita quotidiana e la digitalizzazione rende difficile motivarsi a lavorare in modo indipendente.

Ad esempio, Dilara studia ingegneria industriale alla TU di Berlino. Dice di aver sempre sofferto di ansia da esame, ma ora le nuove forme digitali di esame si sono aggiunte al mix. “Più pressione non significa che le prestazioni siano migliori. Si devono fare semestri all’estero, parlare diverse lingue, lavorare a tempo perso. Ci sono depressioni, abbandoni”.

Milan studia Economia industriale alla TU di Berlino e ritiene che le richieste siano sempre più elevate con il rapido cambiamento del mercato del lavoro. Pensa che gli studenti nella pandemia non siano stati considerati dalla società.

Secondo lo studio del TKK, infine, un numero significativamente maggiore di studenti, circa il 30 per cento in più, riceve ora antidepressivi. Un incremento allarmante. L’aiuto è disponibile, ma come alla TU di Berlino – tre psicologi per ogni 35.000 studenti – è semplicemente troppo poco.