K metro 0 – Parigi – Spesso pensiamo che un bambino sotto gli 11 anni non può essere depresso, ma è falso, sostiene Richard Delorme, capo del dipartimento di psichiatria infantile dell’ospedale Robert-Debré, intestato al padre della moderna pediatria francese. I risultati, appena pubblicati, di uno studio nazionale condotto dalla Société Française de Santé Publique
K metro 0 – Parigi – Spesso pensiamo che un bambino sotto gli 11 anni non può essere depresso, ma è falso, sostiene Richard Delorme, capo del dipartimento di psichiatria infantile dell’ospedale Robert-Debré, intestato al padre della moderna pediatria francese.
I risultati, appena pubblicati, di uno studio nazionale condotto dalla Société Française de Santé Publique (un’agenzia del Ministero della sanità francese) rivelano che il 13% dei bambini fra i 6 e gli 11 anni ha almeno un probabile disturbo mentale. Probabile, poiché si tratta di stime epidemiologiche, non ancora di diagnosi che spetterebbero a un medico nell’ambito della cura individuale.
In dettaglio, il 5,6% dei bambini ha un “probabile disturbo emotivo”, che può essere un disturbo d’ansia (ansia da separazione, ansia generalizzata, fobie specifiche) o depressivo. Circa il 6,6% ha un “probabile disturbo oppositivo” (un disturbo neuropsichiatrico caratterizzato da difficoltà nel controllo delle emozioni e del comportamento, che si manifesta attraverso rabbia, irritabilità e comportamenti litigiosi o provocatori persistenti). E infine, circa il 3,2% manifesta un probabile disturbo persistente di disattenzione e/o iperattività.
Lo studio incrocia i dati raccolti alla fine dell’anno scolastico 2021-2022 da oltre 15.000 bambini e insegnanti in quasi 400 scuole, oltre a 10.000 genitori.
Già sapevamo che la crisi sanitaria aveva fatto esplodere il malessere tra i giovani, ma per i bambini mancavano i dati.
Finora le informazioni sul loro stato di salute erano solo frammentarie o poco rappresentative.
Ora, grazie ai questionari compilati da diverse popolazioni (genitori, insegnanti e bambini), sappiamo che il numero di bambini affetti da “probabili disturbi psichici” è piuttosto elevato. Anche se si tratta di percentuali dello stesso ordine di quelle rilevate in altri paesi europei nella stessa fascia di età. “Non siamo sorpresi, ma i numeri sono abbastanza grandi da sollevare interrogativi su questo argomento, per il quale finora non abbiamo avuto dati” ha dichiarato a France Presse Stéphanie Monnier-Besnard, epidemiologa e project manager dello studio Enabee (étude nationale sur le bien-être des enfants).
“Un primo passo“
I dati non mostrano differenze per ordine di scuola e settore scolastico (pubblico e privato).
Si tratta di un “primo passo” per offrire lumi ai decisori pubblici in vista di future azioni di sensibilizzazione, ha precisato Monnier-Besnard.
Ripetuto regolarmente, lo studio consentirà di seguire l’evoluzione degli indicatori nel tempo e di valutare le conseguenze di possibili eventi (infettivi, ambientali, ecc.) sulla salute mentale e il benessere dei più piccoli per avviare azioni preventive.
“Mettere il massimo impegno”
Questa indagine fornisce “un quadro molto utile della situazione attuale”, ha sottolineato il professor Richard Delorme.
Presenta dati “oggettivi” che dovrebbero consentire di avviare politiche di prevenzione. Soprattutto nei confronti dei genitori, che possono svolgere il ruolo di prime vedette monitorando indicatori come il sonno o l’appetito dei propri figli.
L’impatto del Covid-19 Realizzato mentre la crisi sanitaria era ancora in corso, lo studio non consente di stimare un possibile impatto del Covid-19, in assenza di dati ante-crisi, su questa fascia di età.
Una seconda indagine, “complementare”, pubblicata martedì dalla Direction statistiques du ministère de la Santé dimostra che il disagio psicologico di una crescente minoranza di bambini e adolescenti è stato aggravato da questa crisi.
Questo studio, tratto dalla 3a parte dell’indagine EpiCov (Epidémiologie et conditions de vie liées au Covid-19) rivela che tra marzo 2020 e luglio 2021 il 12% dei ragazzi dai 3 ai 17 anni e il 13% delle ragazze si sono rivolti a un medico professionista per un motivo psicologico. Solo il 7% dei ragazzi e il 6% delle ragazze erano già stati visitati in precedenza.
Tenendo conto dei bambini che non sono stati visitati, ma i cui genitori ritengono che avrebbero avuto bisogno dell’aiuto di un medico specializzato per superare difficoltà psicologiche, la conclusione è che il 15% dei bambini (quasi 1 su 6) avrebbero dovuto ricevere un sostegno psicologico adeguato.