K metro 0 – Bruxelles – Jan Woerner, il direttore generale dell’Esa, alla vigilia dell’incontro di domani a Madrid, ha detto: “Il ruolo che l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) si prepara a giocare nei prossimi anni nel nuovo scenario delle politiche spaziali, le relazioni fra Esa e Unione Europea e le linee guida strategiche per i
K metro 0 – Bruxelles – Jan Woerner, il direttore generale dell’Esa, alla vigilia dell’incontro di domani a Madrid, ha detto: “Il ruolo che l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) si prepara a giocare nei prossimi anni nel nuovo scenario delle politiche spaziali, le relazioni fra Esa e Unione Europea e le linee guida strategiche per i nuovi programmi: sono questi i tre temi che i ministri europei della Ricerca affronteranno nell’Intermediate Ministerial Meeting, la riunione organizzata domani a Madrid in vista della Conferenza Ministeriale del 2019.
Si discuterà del ruolo dell’Esa come agenzia e della sua struttura, e nello stesso tempo si terrà conto dei passi fatti dall’Unione Europea nei programmi spaziali, come il sistema di navigazione satellitare Galileo e il programma Copernicus per l’osservazione della Terra. Dalla nascita dell’Esa, nel 1975, lo scenario dello spazio europeo è cambiato molto: adesso anche la Commissione Europea è coinvolta in programmi spaziali rilevanti e si stanno definendo nuovi ruoli, con una funzione più politica affidata all’Unione Europea e una più tecnica per l’Esa”.
Il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Roberto Battiston, ha osservato: “Quello di domani è un incontro utile per informare i Paesi che sostengono l’Esa delle prospettive in preparazione della Conferenza Ministeriale del 2019.
L’incontro del 25 ottobre sarà anche l’occasione per stringere nuovi accordi, come quello tra Francia, Italia, Germania e Spagna sullo sfruttamento dei nuovi lanciatori europei Ariane 6 e Vega C per i loro lanci istituzionali. L’obiettivo è assicurare una base operativa all’industria europea dei lanciatori perché questa possa competere con alcuni Paesi emergenti, come Cina e India. Tra l’Italia e l’Esa è invece prevista la firma dell’accordo sul progetto del telescopio Fly-Eye, il nuovo cacciatore di asteroidi e comete vicini alla Terra, i cosiddetti Neo (Near Earth Object), e di detriti spaziali. Nato da un brevetto dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), la sua installazione è prevista fra due anni in Sicilia. Questo telescopio ci permetterà di osservare i Neo anche dall’Italia, grazie alle caratteristiche sufficientemente buone dell’atmosfera. L’accordo segna la conclusione di un lungo lavoro fatto con l’Esa e del quale siamo particolarmente fieri”.
L’Agenzia Spaziale Europea è la porta di accesso allo spazio per l’Europa. La sua missione consiste nello sviluppo delle capacità spaziali europee e nella garanzia che gli investimenti effettuati per la conquista dello spazio continuino a produrre vantaggi e ricadute positive per tutti i cittadini europei.
Gli stati membri dell’ESA sono 20. Grazie alla coordinazione delle risorse finanziarie e intellettuali dei suoi membri, l’agenzia è in grado di intraprendere programmi e attività ben superiori a quelli possibili alle singole nazioni europee.
Il compito dell’ESA è quello di delineare il programma spaziale europeo e quindi di dargli attuazione. I progetti dell’Agenzia sono concepiti per scoprire quanto più possibile sulla Terra, l’ambiente spaziale circostante, il Sistema solare e l’Universo in generale, ma puntano anche allo sviluppo di tecnologie e servizi satellitari e alla promozione delle industrie europee. Inoltre, l’ESA collabora attivamente con le organizzazioni spaziali extra-europee per condividere con tutta l’umanità gli enormi vantaggi derivanti dalla ricerca spaziale.
I 20 stati membri dell’ESA sono: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera. Inoltre, Estonia, Slovenia e Ungheria partecipano con accordi di cooperazione ed anche il Canada partecipa ad alcuni progetti in base ad un accordo di cooperazione.
Come si può evincere dalla lista, non tutti i paesi membri dell’Unione Europea sono membri dell’ESA e non tutti gli stati membri dell’ESA fanno parte dell’Unione Europea. L’ESA è un’organizzazione interamente indipendente sebbene mantenga stretti legami con la UE in base all’Accordo Quadro ESA/CE. Le due organizzazioni condividono una strategia spaziale congiunta e stanno sviluppando la politica spaziale europea secondo una visione assolutamente unitaria.
L’ESA ha la propria sede centrale a Parigi. In questa sede vengono decisi programmi e politiche. Tuttavia, l’ESA dispone di importanti centri operativi e dirigenziali anche in altri paesi europei:
ESTEC, lo European Space Research and Technology Centre, è il fulcro dei progetti della maggior parte dei veicoli spaziali e dello sviluppo tecnologico dell’ESA, e si trova a Noordwijk, nei Paesi Bassi;
ESOC, lo European Space Operations Centre, è responsabile del controllo dei satelliti ESA in orbita e si trova a Darmstadt, in Germania;
EAC, lo European Astronauts Centre, addestra gli astronauti per le missioni future e si trova a Colonia, in Germania;
ESRIN, lo European Space Research Institute, si trova a Frascati, nei pressi di Roma, in Italia. Le sue responsabilità includono la raccolta, l’archiviazione e la distribuzione di dati satellitari di osservazione della terra ai partner dell’ESA. Oltre a ciò, la struttura agisce come centro di informazione tecnologica per l’intera agenzia;
ESAC, lo European Space Astronomy Centre si trova a Villafranca in Spagna ed è responsabile per la raccolta, l’archiviazione e la distribuzione di dati delle missioni astronomiche e planetarie.
Inoltre, l’ESA ha uffici regionali in Belgio, negli Stati Uniti d’America e in Russia; una base di lancio nella Guyana francese e installazioni di terra e tracciamento in varie aree del mondo.
di Salvatore Rondello