K metro 0 – Bucarest – Molti Paesi dell’Ue, segnalano da tempo una carenza di medici, in particolare di specialisti. Negli ultimi due decenni risulta un aumento del numero complessivo di medici, senza per questo risolvere il tema della carenza di personale specialistico. Scarseggiano i medici anche in Romania (346 ogni 100.000 abitanti), si cercano
K metro 0 – Bucarest – Molti Paesi dell’Ue, segnalano da tempo una carenza di medici, in particolare di specialisti. Negli ultimi due decenni risulta un aumento del numero complessivo di medici, senza per questo risolvere il tema della carenza di personale specialistico. Scarseggiano i medici anche in Romania (346 ogni 100.000 abitanti), si cercano quindi soluzioni a livello europeo con la corretta attuazione del Fondo di recupero post-pandemia.
“Negli ultimi cinque anni c’è stato un aumento del numero di medici in Romania, e ora siamo più vicini alla media europea, ma non è ancora sufficiente”, aveva dichiarato a marzo scorso il ministro della Salute Alexandru Rafila durante un incontro ad alto livello dell’Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa sulle risorse umane nell’assistenza sanitaria, a Bucarest, riferisce Euractiv.
Rafila ha affermato che la Romania ha vissuto un lungo periodo, “che speriamo sia concluso”, in cui probabilmente 15.000 medici rumeni sono emigrati in altri Paesi dell’Unione europea, negli Stati Uniti e in Canada. Al momento nel Paese ci sono circa 65.000 medici, un numero superiore a quello del 2018, quando fu deciso di aumentare in modo sostanziale i salari degli operatori sanitari, secondo l’Istituto nazionale di statistica (INS).
Tuttavia, le autorità non sanno esattamente quanti medici abbiano lasciato la Romania dall’adesione all’Ue nel 2007. Il presidente del Collegio dei medici della Romania, Daniel Coriu, sostiene che ci sono due Paesi con due velocità diverse. Uno con un eccesso di medici, l’altro senza professionisti della salute. Oltre il 50% di essi è concentrato nelle aree universitarie, ovvero Bucarest, Dolj, Timiş, Cluj, Mureş e Iasi. La carenza spicca, invece, nelle aree rurali. “Tre contee hanno meno di 300 medici e dieci ne hanno meno di 500″. Il ministro della Salute spera che i problemi regionali legati alle risorse umane nel settore sanitario vengano risolti entro il 2030.
Con il sostegno dell’OMS, la Romania ha adottato nel 2022 la sua prima strategia per lo sviluppo del personale sanitario. Tra le altre iniziative, sarà presto sviluppato un progetto pilota per migliorare le condizioni di vita e l’accessibilità nelle aree rurali per attirare gli operatori sanitari.
Lo stesso premier rumeno Nicolae Ciucă riconosce i problemi di infrastruttura sanitaria del Paese. “L’infrastruttura ospedaliera in Romania ha bisogno di investimenti e attrezzature ai massimi livelli. I cittadini hanno bisogno di servizi medici di qualità e di ospedali più sicuri”, ha dichiarato Ciucă il 25 aprile dopo aver visitato un ospedale a Iaşi.
Molti ospedali del Paese devono inoltre far fronte alla carenza di materiali di base e di farmaci essenziali, anche per il cancro, e i medici sono costretti a inviare i casi più gravi ai nosocomi delle città universitarie. Circa 25 contee non hanno attualmente un radioterapista e altre hanno solo un oncologo per decine di migliaia di abitanti, secondo un’indagine di Digi24.
La carenza di professionisti della salute si traduce in tempi di attesa più lunghi per i pazienti, ha dichiarato sempre a Euractiv Romania l’eurodeputato rumeno Tudor Ciuhodaru, vicepresidente della Sottocommissione per la salute pubblica e membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare.
Ciuhodaru propone centri medici multifunzionali modulari con fondi Ue per colmare la mancanza di strutture e professionisti. “Propongo uno standard europeo per una sanità di qualità. Un cittadino europeo, che si trovi a Iași, a Bacău, a Bruxelles o a Parigi, deve beneficiare della stessa assistenza sanitaria, dello stesso accesso alle indagini o alle procedure mediche avanzate”.
Intanto la Romania ha ricevuto oltre 1 miliardo di euro dall’Ue nei primi mesi del 2023. ll ministero degli Investimenti e dei progetti europei della Romania (MIPE) ha di recente annunciato che nei primi mesi del 2023 sono stati trasferiti sui conti della Romania fondi europei per un valore di oltre 1 miliardo di euro. Il ministro Marcel Boloş ha dichiarato che nel complesso la Romania ha ricevuto rimborsi e finanziamenti dall’UE per un valore di circa 27 miliardi di euro, che rappresentano oltre il 76% dello stanziamento Ue per i programmi operativi.