K metro 0 – Helsinki – Ammesso che la felicità, concetto quanto mai vago e volatile, sia misurabile, in cima alla classifica del World Happiness Report c’è ancora la Finlandia.

Ed è la sesta volta consecutiva che il lontano paese scandinavo, nonostante i lunghi inverni senza luce solare, conquista questo primato. Dopo il rigido inverno, arriva infine la luce d’estate, con i suoi giorni senza fine: luce diurna 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per oltre due mesi.

Un periodo che si trascorre fuori casa in cui ci si gode la breve ma dolce stagione, e tutte le preoccupazioni sono rimandate fino a quando le notti non saranno di nuovo buie. Senza però che questo eclissi la felicità dei finlandesi: incrollabile nonostante la guerra in Ucraina, il grave deterioramento della sicurezza in Europa e l’attuale adesione della Finlandia alla NATO…

Seguono in classifica Danimarca, Islanda, Israele e Paesi Bassi. La Germania, invece, arriva al 16° posto, due posizioni più in basso rispetto al 2022.

L’Ucraina (92° posizione) e la Russia (70°) salgono leggermente in graduatoria rispetto a un anno fa.

Riferendosi al 2014, l’anno dell’annessione russa della Crimea, gli estensori del World Happiness Report rilevano che nonostante le sofferenze e i danni subiti dopo l’invasione russa del 2022, l’Ucraina sta reagendo meglio rispetto al 2014. Grazie, fra l’altro, a un  senso di unione verso una causa comune e la fiducia nella sua leadership.  

In coda alla classifica troviamo l’Afghanistan (137° posto) e il Libano (136°), che si aggiudicano il titolo di più infelici della Terra. Solo 33esima l’Italia, che perde due posizioni rispetto all’anno scorso, mentre la Francia esce dalla top 20 (il gruppone di testa guidato dalla Finlandia).

Il World Happiness Report calcola la felicità di 137 paesi del mondo attraverso 6 criteri: supporto sociale, reddito, salute, libertà, generosità e percezione del livello di corruzione.

La Giornata Internazionale della Felicità si celebra il 20 marzo di ogni anno a partire dal 2013. La data è stata stabilita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con  la  risoluzione 66/281 del 28 giugno 2012, avviata dal Bhutan, un piccolo  paese (ai confini tra Cina e India) che ha riconosciuto il valore della felicità nazionale rispetto a quello del reddito nazionale fin dai primi anni ’70. Il Bhutan infatti ha notoriamente adottato l’obiettivo della Felicità Nazionale Lorda sostituendolo al Prodotto Nazionale Lordo (PNL).