K metro 0 – Parigi – Centinaia di migliaia di manifestanti in tutta la Francia hanno partecipato oggi a una nuova serie di scioperi contro il piano del governo di innalzare l’età pensionabile a 64 anni, in quella che le sigle sindacali sperano sia la maggiore dimostrazione di forza contro la proposta Macron. Netturbini, lavoratori
K metro 0 – Parigi – Centinaia di migliaia di manifestanti in tutta la Francia hanno partecipato oggi a una nuova serie di scioperi contro il piano del governo di innalzare l’età pensionabile a 64 anni, in quella che le sigle sindacali sperano sia la maggiore dimostrazione di forza contro la proposta Macron.
Netturbini, lavoratori dei servizi pubblici, macchinisti e altri hanno abbandonato il lavoro in tutto il Paese per manifestare la loro ira contro la riforma; treni e voli sono stati bloccati. Oltre 250 proteste sono state organizzate nella capitale francese e in tutta la nazione contro la legge che dovrebbe iniziare a essere discusso dai senatori nel tardo pomeriggio di oggi. Lo riferisce francetvinfo.
I sindacati non arretrano difatti di un millimetro: hanno minacciato di bloccare l’economia francese con interruzioni del lavoro in diversi settori, in particolare con uno sciopero a tempo indeterminato presso l’ente ferroviario nazionale SNCF. Philippe Martinez, responsabile del sindacato CGT, ha avvertito che “l’obiettivo è che il governo ritiri il progetto di riforma. Punto e basta”, ha dichiarato all’emittente franceinfo.
Scioperi a oltranza sono così scattati in settori che vanno dalle raffinerie e dai depositi di petrolio agli impianti di elettricità e gas. Tutte le spedizioni di petrolio nel Paese sono state bloccate martedì a causa degli stop nelle raffinerie dei gruppi. I camionisti hanno sporadicamente bloccato le principali arterie autostradali e gli svincoli nei pressi di diverse città delle regioni francesi.
“Siamo convinti che il governo farà un passo indietro solo se bloccheremo l’economia”, ha dichiarato Xavier Bregail, un macchinista di 40 anni nel nord di Parigi. “L’argomento è l’inflazione, l’impennata dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia. Voglio solo vivere decentemente del mio lavoro”.
La riforma, ricordiamo, prevede l’innalzamento dell’età minima per la pensione da 62 a 64 anni e l’obbligo di 43 anni di lavoro entro il 2030 per ottenere una pensione completa, e altre misure. Il governo sostiene che il sistema dovrebbe andare in deficit entro un decennio a causa dell’invecchiamento della popolazione francese e dell’allungamento dell’aspettativa di vita. Secondo i sondaggi, la maggior parte degli elettori francesi si oppone tuttavia al progetto di legge.
I legislatori di sinistra sostengono che le aziende e i ricchi dovrebbero contribuire maggiormente al finanziamento del sistema pensionistico. Gli otto principali sindacati francesi e le cinque organizzazioni giovanili si riuniranno martedì sera per decidere le prossime tappe della mobilitazione.
Intanto, secondo quanto riferito da franceinfo, i deputati di Renaissance che voteranno contro la riforma o si asterranno saranno esclusi dal gruppo parlamentare. Si tratta di un avvertimento diretto ai deputati che si allontanerebbero dalla linea del gruppo parlamentare. I deputati interessati perderanno anche il loro posto in commissione, ha deciso lunedì l’ufficio del gruppo di maggioranza.
La commissione mista è prevista per mercoledì 15 marzo. Per quanto riguarda la riforma delle pensioni, il calendario del post-esame al Senato sta diventando più chiaro. Secondo le informazioni pubblicate da Public Sénat, confermate da diverse fonti parlamentari, la commissione mista (CMP) sul testo si terrà mercoledì 15 marzo. Quel giorno, sette deputati e sette senatori si riuniranno per cercare di arrivare a un testo che soddisfi la maggioranza di questo organo, rappresentativo dell’equilibrio politico di ciascuna camera. Se il CMP raggiungerà o meno un accordo, la legge tornerà all’Assemblea nazionale e al Senato.