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G-20, Nuova Delhi: sull’Ucraina cresce la tensione tra Russia e Occidente

G-20, Nuova Delhi: sull’Ucraina cresce la tensione tra Russia e Occidente

K metro 0 – Nuova Delhi – La riunione dei ministri degli Esteri del G20 a Nuova Delhi, sotto la presidenza indiana, si è conclusa senza un comunicato congiunto. È stata pubblicata invece, una dichiarazione della presidenza, che riferisce l’unanimità su tutti i paragrafi ad accezione del terzo e del quarto, ovvero quelli riguardanti la guerra in

K metro 0 – Nuova Delhi – La riunione dei ministri degli Esteri del G20 a Nuova Delhi, sotto la presidenza indiana, si è conclusa senza un comunicato congiunto. È stata pubblicata invece, una dichiarazione della presidenza, che riferisce l’unanimità su tutti i paragrafi ad accezione del terzo e del quarto, ovvero quelli riguardanti la guerra in Ucraina: sui quali non hanno concordato la Russia e la Cina.

Nei difficili colloqui al vertice del G-20, informa l’AP, al di là dei tanti problemi sul tappeto, temi dominanti sono rimasti inevitabilmente la guerra russo-ucraina e le mosse della Cina per aumentare la sua influenza globale. Un appello affinché tutti i membri del G-20 raggiungano, però, almeno un consenso sulle questioni che suscitano più preoccupazione nei Paesi più poveri, è stato lanciato dall’India, Paese ospitante.

In un discorso video ai ministri degli Esteri riuniti a Nuova Delhi, il premier indiano Narendra Modi li aveva inizialmente esortati a non permettere che le attuali tensioni rovinino gli importanti accordi che potrebbero essere raggiunti sulla sicurezza alimentare ed energetica, sul cambiamento climatico e sul debito internazionale. “Ci stiamo incontrando in un momento di profonde divisioni globali”, ha detto Modi al gruppo, che comprendeva il Segretario di Stato USA Anthony Blinken, il ministro degli Esteri cinese Qin Gang e il loro omologo russo Sergey Lavrov. Accennando poi ai timori che la spaccatura tra gli Stati Uniti e i loro alleati da una parte, e la Russia e la Cina dall’altra, si allarghi ulteriormente, Modi ha affermato che “oggi il multilateralismo è in crisi”. “L’esperienza degli ultimi due anni, crisi finanziaria, pandemia, terrorismo e guerre”, ha precisato, “mostra chiaramente che la governance globale ha fallito in entrambi i suoi mandati”, prevenire i conflitti e promuovere la cooperazione internazionale: gli obiettivi principali dell’ordine internazionale del secondo dopoguerra.

“Sfortunatamente, questo incontro è stato ancora una volta segnato dalla guerra non provocata e ingiustificata della Russia contro l’Ucraina, dalla deliberata campagna di distruzione contro obiettivi civili e dal suo attacco ai princìpi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite”, ha affermato il segretario di stato USA. “Dobbiamo continuare a chiedere alla Russia di porre fine alla sua guerra di aggressione e di ritirarsi dall’Ucraina per il bene della pace internazionale e della stabilità economica”, ha proseguito Blinken: notando che 141 Paesi hanno votato per condannare la Russia all’ONU nel primo anniversario dell’invasione, il 24 febbraio. Ma al G-20, poi, vari Paesi, tra cui India, Cina e Sudafrica, hanno scelto di astenersi dal voto. Con le controparti russe e cinesi, l’alto esponente dell’amministrazione Biden ha detto di non avere intenzione di incontrarli individualmente (come fatto coi ministri degli Esteri di altre nazioni), ma solo in contesti di gruppo.

Blinken oggi ha avuto ha avuto un breve colloquio con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov a margine della riunione del G20 in India. Si tratta del primo incontro faccia a faccia tra i due da quando la Russia ha iniziato la sua invasione dell’Ucraina più di un anno fa.

Nel corso del colloquio, secondo il funzionario, Blinken ha ribadito a Lavrov che gli Stati Uniti continueranno a sostenere l’Ucraina nella sua difesa contro la Russia “per tutto il tempo necessario”. Il segretario di Stato ha quindi invitato Mosca a riprendere la sua partecipazione al trattato sul controllo degli armamenti nucleari New Start e ha chiesto il rilascio del cittadino americano Paul Whelan.

Intanto, una proposta di pace cinese per l’Ucraina ha attirato elogi dalla Russia ma respingimenti dall’Occidente: avendo i funzionari USA ripetutamente accusato Pechino, negli ultimi giorni, per la sua ininterrotta fornitura di armi alla Russia. Oggi la Cina ha risposto accusando invece gli USA di promuovere la guerra, fornendo armi all’Ucraina e violando la sovranità cinese con il sostegno a Taiwan.

Nel frattempo, Mosca è irremovibile nel sostenere l’opinione secondo cui l’Occidente, guidato dagli Stati Uniti, sta cercando di distruggere la Russia. Il nuovo forte antagonismo tra le due superpotenze, che rievoca le atmosfere della guerra fredda, lascia l’India nella non invidiabile posizione di cercare di conciliare divergenze palesemente inconciliabili.

Il G-20 era importante, per le speranze di Nuova Delhi di usare la sua presidenza del gruppo per sfruttare la sua posizione sulla scena globale e adottare una posizione neutrale sull’Ucraina: concentrandosi su questioni importanti per le nazioni in via di sviluppo, come l’aumento dell’inflazione, lo stress del debito, la salute, il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare ed energetica. Ma proprio la scorsa settimana, l’India è stata costretta a pubblicare un semplice riassunto della presidenza, al termine della riunione dei ministri delle Finanze del G-20: nella quale Russia e Cina si erano nettamente opposte a un comunicato congiunto sulla crisi russo-ucraina. Sinora, tuttavia, l’India si è astenuta dal criticare direttamente la Russia, suo principale alleato dell’era della Guerra Fredda; mentre ha aumentato le importazioni di petrolio russo.

La Russia e la Cina, intanto, “respingono unanimemente i tentativi di interferire negli affari interni di altri Paesi e di imporre approcci unilaterali attraverso il ricatto e le minacce”: lo si legge in un comunicato di oggi del ministero degli Esteri di Mosca, diffuso dal Viceministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov alla Conferenza sul disarmo a Ginevra, come riferito dalla TASS.

Parlando al Bundestag, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato che ci sono colloqui in corso con Kiev per “le garanzie di sicurezza per il futuro”, ed ha aggiunto che “Putin non è affatto pronto a parlare di pace. La Russia punta, ora come prima, su una vittoria militare, ma questa vittoria non ci sarà. Anche perché noi e i nostri partner continueremo a sostenere l’Ucraina”.

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