K metro 0 – Londra – Centinaia di molestatori sessuali in tutto il Regno Unito sono sfuggiti ai radar della polizia negli ultimi tre anni. Lo rivela un’inchiesta dettagliata della BBC News. Le richieste di Freedom of Information (atto del Parlamento che consente l’accesso pubblico alle informazioni) effettuate dall’emittente televisiva britannica a 45 forze di
K metro 0 – Londra – Centinaia di molestatori sessuali in tutto il Regno Unito sono sfuggiti ai radar della polizia negli ultimi tre anni. Lo rivela un’inchiesta dettagliata della BBC News.
Le richieste di Freedom of Information (atto del Parlamento che consente l’accesso pubblico alle informazioni) effettuate dall’emittente televisiva britannica a 45 forze di polizia rivelano che ben 729 autori di reati sessuali sono scomparsi o erano ricercati per l’arresto nel periodo 2019-2021. Tutto questo è accaduto grazie alla legge che permette agli autori di tali crimini di cambiare nome. Nel Regno Unito vivono circa 67.000 criminali sessuali registrati, e quasi 1.500 autori di essi hanno notificato alle forze di polizia cambiamenti di nome legittimi.
La deputata Sarah Champion ha però definito l’attuale situazione uno “scandalo”, confermando che il motivo principale per cui tanti criminali sono scomparsi è che hanno cambiato nome. I parlamentari discuteranno la questione nella giornata di domani 2 marzo.
La Champion è il deputato laburista di Rotherham, dove almeno 1.400 bambini sono stati abusati tra il 1997 e il 2013. In precedenza aveva sollevato in Parlamento la questione dei reati sessuali registrati da parte di abusatori che cambiavano nome e poi richiedevano nuovi documenti d’identità, consentendo loro di ottenere anche posti di lavoro a contatto con i bambini. Alcuni criminali cambiavano addirittura il proprio nome mentre erano in prigione, pagando una tassa amministrativa di 15 sterline per un atto notarile “fai-da-te” che richiedeva due testimoni, ha dichiarato in precedenza al Parlamento. “È chiaro che l’attuale sistema di notifica non funziona” ha rimarcato la parlamentare.
Chi è iscritto nel registro dei criminali sessuali deve dunque fornire alla polizia alcuni dati personali, tra cui il nome, eventuali pseudonimi, l’indirizzo attuale e i dati del passaporto. Ogni anno poi è tenuto ad adempiere agli obblighi di notifica e informare le autorità di qualsiasi modifica dei dati personali. Se uno qualsiasi di questi dati personali si modifica, è necessario informare l’autorità entro tre giorni, altrimenti si rischiano fino a cinque anni di carcere.
L’agente capo Michelle Skeer, responsabile nazionale per la gestione dei criminali sessuali, ha dichiarato che, sebbene chiunque possa cambiare il proprio nome, questi obblighi legislativi aggiuntivi sono monitorati attentamente. Eppure il caso di Della Wright, riportato da BBC, sembrerebbe dimostrare il contrario. All’età di sei anni è stata abusata da Terry Price, che nel 2017 è stato condannato a 22 anni di carcere con una proroga di cinque anni dopo essere stato riconosciuto colpevole di reati sessuali su minori. Il criminale ora ha 60 anni e ha cambiato nome prima di commettere altri reati, oltre a modificarlo nuovamente tra le udienze in tribunale, diventando Mister Mac.
Donald Findlater, direttore dell’ente di beneficenza Lucy Faithfull Foundation, che si occupa di prevenire gli abusi sessuali sui minori, ha invece voluto precisare che alcuni autori di reati hanno cambiato nome per costruirsi una vita migliore e non commettere più reati in futuro, oppure per “proteggere la famiglia dall’infamia della loro identità”. Ha detto che i 1.500 autori di reati sessuali che hanno notificato alle forze di polizia i cambiamenti di nome legittimi sono “esattamente come dovrebbero essere” perché hanno seguito le regole.
Il ministero dell’Interno ha dichiarato che i ministri stanno esaminando entrambi i rapporti, ma non ne hanno ancora pubblicato i risultati. Intanto, le richieste di informazioni della BBC hanno evidenziato che nello stesso periodo di tre anni sono avvenuti oltre 5.500 reati commessi da autori di reati sessuali per non aver rispettato gli obblighi di notifica, come ad esempio, non aver detto alla polizia che vivevano in una famiglia con un bambino.