K metro 0 – Amman – Un viaggio nello spazio. Fra le montagne del deserto. Ma anche, e soprattutto, nel tempo. Lungo la Via dei Re, che attraversa gli altipiani centrali della Giordania, al confine della Siria, seguendo il corso del fiume Giordano. E’ la strada più antica del mondo. Collega Amman ad Aqaba, sul
K metro 0 – Amman – Un viaggio nello spazio. Fra le montagne del deserto. Ma anche, e soprattutto, nel tempo. Lungo la Via dei Re, che attraversa gli altipiani centrali della Giordania, al confine della Siria, seguendo il corso del fiume Giordano.
E’ la strada più antica del mondo. Collega Amman ad Aqaba, sul Mar Rosso. Passando in mezzo ad altre due importanti e suggestive vie giordane: la Strada Panoramica del Mar Morto e la Desert Highway, l’Autostrada del deserto, più veloce ma meno scenografica.
Il tratto che congiunge Amman a Petra toccando alcuni dei siti storici più importanti della Giordania, è solo un segmento di questa antichissima arteria del deserto, che ha 5000 anni di storia.
Già menzionata nella Bibbia – che la indica come la strada usata da Mosé per portare fuori dall’Egitto il popolo israelita – è sopravvissuta allo scorrere degli imperi e dei millenni.
Metteva in comunicazione l’Africa con la Mesopotamia. Originariamente, iniziava a Heliopolis, in Egitto, attraversava il deserto del Sinai fino a Eilat e ad Aqaba e risaliva verso nord passando da Petra, dalla terra di Moab fino a Damasco. per terminare a Resafa in Siria.
Lungo la sua striscia oggi asfaltata (in arabo: Darb ar-Raseef) si trovano resti di epoca edomita, nabatea, romana, bizantina e islamica.
Pavimentata per la prima volta dall’imperatore Traiano (nel I secolo d.C.) fu ribattezzata “Via Nova Traiana”. E più tardi percorsa dai pellegrini in cerca dei luoghi biblici come Gerusalemme, ma anche dai musulmani per raggiungere Makkah.
Dall’alto del grande canyon del Wadi Mujib, si apre un vista meravigliosa delle catene montuose che si estendono fino al Mar Morto.
E da quel punto di osservazione, si abbraccia con lo sguardo una strada stretta e tortuosa che si snoda lungo le creste e le gole. Utilizzata ininterrottamente, per millenni, da mercanti, pellegrini, guerrieri e re che hanno viaggiato da nord a sud.
Oggi, una moderna strada asfaltata (ufficialmente chiamata Highway 35) corre lungo il suo antico tracciato. Dalla Siria, lungo il fiume Giordano, passando attraverso rovine romane, mosaici bizantini, castelli crociati e l’antica città di Petra.
Nei tempi antichi, era un’importante rotta commerciale che collegava l’Arabia, la Mezzaluna Fertile, il Mar Rosso e l’Egitto. Le carovane che trasportavano incenso e spezie dall’Arabia Felix prendevano questa strada per raggiungere la fiorente capitale nabatea di Petra.
Marta Vidal, giornalista portoghese indipendente, che ha vissuto ad Amman per diversi anni, ci restituisce il fascino della King’s Highway in un suo reportage per la BBC.
“Il modo migliore per esplorare la lunga e intricata storia della Giordania è di imboccare la King’s Highway e viaggiare lentamente lungo il percorso compiuto un tempo dalle le molte civiltà che hanno plasmato questa antica terra.
Da Amman, vagando tra le rovine di un tempio romano, una chiesa bizantina e un palazzo omayyade, si prosegue per 30 km a sud – oltre uliveti, melograni e filari di fichi d’india – fino all’antica città di Madaba. La strada attraversa la parte più fertile del paese, con sorgenti, fonti d’acqua e terreni agricoli.
Madaba è meglio conosciuta per la sua collezione di mosaici di epoca bizantina. Il più famoso, un mosaico pavimentale del VI secolo ospitato nella modesta chiesa ortodossa di San Giorgio, è considerato la più antica mappa sopravvissuta della Terra Santa e raffigura vari siti collegati dalla Strada del Re.
A nove chilometri a ovest di Madaba, una breve deviazione dalla Strada dei Re conduce al Monte Nebo, dove presumibilmente Mosè vide per la prima volta la Terra Promessa e dove si crede sia morto e sia stato sepolto.
Sulla cima del monte, si può ammirare il paesaggio fino a Israele e ai Territori Palestinesi. Nelle giornate limpide la vista spazia dalla Valle del Giordano alla distesa del Mar Morto. E a volte, in lontananza, s’intravedono persino Gerico e Gerusalemme.
Attraverso l’altopiano ondulato si arriva al sito archeologico di Umm ar-Rasas (oggi patrimonio dell’Unesco). Un tempo guarnigione romana, ospita rovine del periodo romano, bizantino e del primo periodo islamico. Come gli splendidi mosaici colorati sul pavimento dei resti di una chiesa dell’VIII secolo (durante il dominio islamico il cristianesimo era tollerato…)
rimasti così vividi dopo più di 1.200 anni.
Superato il Wadi Mujib (dall’alto delle sue gole una splendida vista del Gran Canyon della Giordania con infinite distese di roccia accarezzate dal vento che solleva la sabbia fra l’azzurro del cielo e il rosso infuocato del deserto) altra tappa importante: le rovine di Rabba. Città santa e storica, passata dal regno moabita all’impero di Alessandro Magno (nel IV secolo a.C.) e poi sotto il dominio dei Nabatei. Chiamata Aeropolis dai greci, è stata disegnata sulla Tabula Peutingeriana (l’antica carta romana che mostra le vie stradali dell’impero romano) e sulla mappa di Madaba. Ed è iscritta su numerose pietre miliari.
Altra tappa importante, Kerak. Costruita nel 1142 e riconquistata dai musulmani nel 1188, è una delle fortezze crociate più grandi e meglio conservate del Medio Oriente.
Proseguendo verso sud si passa dalla Riserva Naturale di Dana (300 chilometri quadrati) una delle zone biologicamente e storicamente più ricche della Giordania e tra le più antiche da sempre abitate nel mondo. Conserva villaggi neolitici, antiche miniere di rame, acquedotti romani e chiese bizantine.
E infine, la destinazione d’arrivo: Petra. Passando prima dalla Piccola Petra: una Petra in miniatura, altrettanto bella di quella in formato grande. Fa parte del parco archeologico di Petra, ed è inclusa nell’iscrizione di Petra come sito del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Petra è stata dichiarata una delle nuove sette meraviglie del mondo. Pochi luoghi possono competere con lo splendore dell’antica città nabatea scolpita nell’arenaria rossa nell’arido deserto. Petra era una volta una grande città mercantile al crocevia di imperi e antiche rotte commerciali. La strada utilizzata dalle carovane nabatee che resero prospera la regione è ora percorsa da turisti che vengono da tutto il mondo per visitare gli oltre 2.000 templi, tombe e altari centenari finemente scolpiti negli stretti canyon.
Per quanto la Via dei Re abbia perso la sua importanza come grande rotta commerciale, oggi rievoca non solo fasi più importanti della storia della Giordania, ma del passaggio delle civiltà.
Ex oriente lux: dall’oriente viene la luce. Non solo quella dell’alba, ma delle grandi civiltà.