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Polonia, L’adozione dell’euro sarebbe pericolosa, secondo il governatore della Banca Nazionale

Polonia, L’adozione dell’euro sarebbe pericolosa, secondo il governatore della Banca Nazionale

K metro 0 – Varsavia – “Attenti all’euro”. E’ potenzialmente pericoloso. Come il “Cave canem” raffigurato sui mosaici all’ingresso delle case pompeiane. Secondo il governatore della Banca Nazionale Polacca, Adam Glapiński, l’adozione dell’euro sarebbe profondamente dannosa. Non aiuterebbe, di per sé, nella lotta contro l’inflazione. E comporterebbe un “drastico calo” del tasso di crescita del

K metro 0 – Varsavia – “Attenti all’euro”. E’ potenzialmente pericoloso. Come il “Cave canem” raffigurato sui mosaici all’ingresso delle case pompeiane. Secondo il governatore della Banca Nazionale Polacca, Adam Glapiński, l’adozione dell’euro sarebbe profondamente dannosa. Non aiuterebbe, di per sé, nella lotta contro l’inflazione. E comporterebbe un “drastico calo” del tasso di crescita del PIL.    

Fare dell’euro la valuta della Polonia andrebbe a beneficio “dei più ricchi, che investono all’estero, hanno proprietà all’estero, spendono soldi all’estero”.

“Attenti all’euro”, dunque. Potrebbe mordere. Incidere i suoi canini nella carne viva dell’economia polacca in forte ripresa.  Abbiamo un miracolo economico polacco, “anche grazie alla nostra valuta,  che è liberamente plasmata dal mercato. Una delle poche valute al mondo interamente formata dal libero mercato”, ha detto Glapinski, giovedì, durante la tradizionale conferenza stampa sullo stato dell’economia e sul livello di inflazione.

Contrariamente ai profeti di sventura” e nonostante la mancanza di variazioni dei tassi di interesse negli ultimi mesi, “il corso dello zloty è buono: la nostra moneta   si è rafforzata e stabilizzata”.

Nell’Ue, “i paesi post-comunisti che hanno l’euro… spesso hanno un’inflazione superiore al 20% e i loro tassi d’interesse sono fissati dalla BCE a Francoforte”, ha ammonito Glapiński.

Il nuovo anno, in Polonia, è iniziato bene. L’inflazione è scesa notevolmente al di sotto delle aspettative del mercato, ha aggiunto Glapiński. Anche se “c’è ancora molta strada da fare” prima che l’indice di crescita dei prezzi raggiunga un livello accettabile e rientri “nel nostro obiettivo di inflazione”.

Nei primi due mesi del 2023 l’inflazione potrebbe aumentare di nuovo. “Ma  prevediamo che sarà a una cifra alla fine dell’anno”, ben sapendo, tuttavia che una riduzione troppo drastica dell’inflazione potrebbe essere economicamente e socialmente molto costosa.

L’aumento dei tassi d’interesse potrebbe ridurre il livello d’inflazione, ma comporterebbe disoccupazione di massa, fallimenti d’imprese e declino economico della nazione.

Sulle prospettive economiche a breve termine  della Polonia Glapiński resta ottimista: “Le nostre proiezioni, per il momento, indicano che non avremo una recessione nel 2023. Potremmo registrare delle fluttuazioni in un trimestre, in  un mese, ma non ci sarà alcuna recessione”.

Glapiński prevede inoltre che, entro la fine del 2023, i tassi d’interesse  potrebbero essere tagliati. Il tasso principale, del 6,75%,  è rimasto invariato per il quarto mese consecutivo e a dicembre l’inflazione è stata superiore alle attese. Ma non appena possibile la Banca centrale ridurrà i tassi d’interesse.

La previsione di Glapiński è che l’inflazione scenderà all’8% e forse anche meno. Gli 11 aumenti consecutivi, ma graduali, dei tassi d’interesse decisi dalla Banca centrale a partire dal 2021, secondo il governatore, “stanno esercitando un’influenza sempre maggiore sull’economia nel senso di una limitazione della domanda. Ma se sarà necessario potrebbero essere effettuati ulteriori aumenti.

NPA (Polska Agencja Prasowa), Reuters, Euronews, POLSAT

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