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Danimarca, primato assoluto per le banche nel 2022: zero rapine

Danimarca, primato assoluto per le banche nel 2022: zero rapine

K metro 0 – Copenaghen -Tempi duri per i rapinatori di banca nel Paese nordico. A metà dicembre, il Cph Post ha riferito che in Danimarca erano rimaste solo due banche con i cassieri. Entrambe sono filiali della Danske Bank e si trovano a Copenaghen e Aarhus, e tendono ad avere code molto lunghe. Così,

K metro 0 – Copenaghen -Tempi duri per i rapinatori di banca nel Paese nordico. A metà dicembre, il Cph Post ha riferito che in Danimarca erano rimaste solo due banche con i cassieri. Entrambe sono filiali della Danske Bank e si trovano a Copenaghen e Aarhus, e tendono ad avere code molto lunghe.

Così, i rapinatori di banche danesi non hanno un posto dove andare! Se nel 2000, infatti, si erano verificati 221 assalti ai bottini delle casseforti, il 2022 ha segnato zero rapine: il primo in assoluto del genere nella storia moderna. I numeri sono in effetti in calo dal 2017, con circa 10 rapine all’anno da allora.

“È a dir poco fantastico – ha commentato il vicepresidente di Finansforbundet Steen Lund Olsen -. Difficile comprendere l’estrema pressione sui dipendenti colpiti ogni volta che accade”. Danske Bank ha smesso di fornire cassieri nelle sue filiali di Aalborg, Odense e Rønne in aprile, portando il totale a livello nazionale a due. Nel frattempo, istituti di credito del calibro di Nordea, Jyske Bank, Sydbank, Nykredit, Arbejdernes Landsbank e Spar Nord hanno tutte interrotto la loro attività alla cassa smettendo di piazzare dipendenti. Tutto è iniziato quando i negozi al dettaglio si sono resi conto della vulnerabilità dei loro punti vendita a tarda notte e hanno vietato le transazioni in contanti dalle 22 alle 05 di ogni giorno, ma ora l’industria bancaria ha eliminato davvero ogni possibilità per i rapinatori in Danimarca.

Anche in Italia le rapine sono diminuite del 26,9%, passate dalle 119 del 2020 alle 87 del 2021. In calo anche il cosiddetto indice di rischio, cioè il numero di rapine ogni 100 sportelli, che è passato da 0,5 a 0,4. Il trend positivo che ha caratterizzato il fenomeno negli ultimi anni è anche il frutto del lavoro congiunto di banche e Forze dell’Ordine.

Intanto oggi la Corte di Kolding (comune danese di 86.102 abitanti situato nella regione di Syddanmark) deciderà se un vigile del fuoco negli anni dal 2018 al 2022 ha appiccato non meno di 89 incendi. L’uomo sotto processo è un 51enne che all’epoca degli incendi era un responsabile volontario della locale stazione dei vigili del fuoco.

L’avvocato difensore dell’uomo, Sigurd Trolle, riferisce che il suo assistito nega la colpevolezza delle due accuse principali. L’accusa è di aver appiccato incendi su campi, prati, balle di paglia e aiuole. In un caso anche un incendio in una fattoria disabitata, in cui sono bruciati tre dei quattro fienili. L’elemento più rilevante della richiesta del tribunale è un vasto incendio selvaggio a Randbøl Hede, che l’uomo è accusato di aver scatenato il 25 maggio 2018. L’incendio ha devastato il Frederikshåb Plantage e il Randbøl Hede tra Vejle e Billund, e si è esteso per circa 400 ettari; più di 100 vigili del fuoco hanno lottato per oltre tre giorni per spegnerlo. A un certo punto, le Forze di Difesa hanno dovuto inviare un elicottero per evacuare alcuni residenti della zona.

Nella primavera del 2022, il numero di incendi nella zona di Egtved si è intensificato e nei mesi di marzo, aprile e maggio ci sono state in totale 32 denunce per incendio doloso, fino a quando l’uomo di 51 anni è stato arrestato il 9 maggio dello scorso anno. La polizia ha sequestrato fiammiferi, bricchette e una cosiddetta “macchina del fuoco”.

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