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Ancora incerto il vero bilancio delle vittime di Covid tre anni dopo la pandemia

K metro 0 – Parigi – La Cina potrebbe vedere oltre 1 milione di morti per Covid nel 2023. Ma quante vittime ha fatto la pandemia nel mondo da quando è iniziata…ufficialmente? Un vero bilancio globale è ancora incerto tre anni dopo il primo caso rilevato. Anche se gli esperti concordano sul fatto che ci

K metro 0 – Parigi – La Cina potrebbe vedere oltre 1 milione di morti per Covid nel 2023. Ma quante vittime ha fatto la pandemia nel mondo da quando è iniziata…ufficialmente?

Un vero bilancio globale è ancora incerto tre anni dopo il primo caso rilevato. Anche se gli esperti concordano sul fatto che ci sono stati molti più decessi di quanto riportato ufficialmente.

La differenza tra le cifre ufficiali e quelle reali potrebbe divergere ulteriormente il prossimo anno, anche a causa del fatto che la Cina post-Covid ha recentemente ristretto il modo in cui conta le vittime: calcola solo i decessi per polmonite o insufficienza respiratoria: una definizione ristretta che limita il numero di decessi riportati, mentre l’epidemia del virus aumenta con l’allentamento delle restrizioni. 

I decessi  di pazienti con patologie croniche o persistenti  non vengono calcolati come legati al coronavirus. E con i nuovi modelli di calcolo si prevede che la Cina registrerà più di un milione di morti.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, da quando il virus è stato identificato per la prima volta in Cina (dicembre 2019 a Wuhan, nella provincia di Hubei), ci sono stati più di 6,65 milioni di morti ufficialmente segnalati per Covid.

Durante la pandemia, però, i metodi sono cambiati e i paesi contano i decessi per Covid in modo diverso. Attribuire i decessi a Covid può essere un esercizio molto difficile, sostiene il biomatematco Antoine Flahault, direttore dell’Institut de santé globale alla facoltà di medicina dell’Université de Genève, che già nel febbraio 2021 aveva dato alle stampe un suo libro: Covid, le bal masqué: Qui a mené la danse ? Le récit et les leçons d’une crise planétaire (Paris, editions Dunod).

Già, chi guida la danza del “ballo mascherato”? La morte di un paziente in un ospedale di un paese sviluppato a cui era già stato diagnosticato il Covid potrebbe essere semplice, dice il professor Flahault.  Ma spesso non è così e i medici “di solito non hanno molte informazioni” che li guidino.

I ricercatori, invece, hanno cercato di confrontare il numero totale di decessi per tutte le cause registrati dal 2020 con quello che ci si sarebbe aspettati in assenza della pandemia.

Utilizzando queste cifre, i ricercatori dell’OMS hanno riportato sulla rivista “Nature”, all’inizio di questo mese, che ci sono stati 14,83 milioni di morti in eccesso per Covid nel 2020 e nel 2021, aggiornando una cifra pubblicata per la prima volta a maggio.

Questo numero è quasi tre volte superiore ai 5,4 milioni di morti di Covid ufficialmente segnalati in quei due anni. Una ricerca dell’Institute for Health Metrics and Evaluation  negli Stati Uniti ha stimato a marzo che il numero era ancora più alto: 18,2 milioni.

Ma anche queste cifre, secondo Flahault, potrebbero “forse essere ancora sottostimate”…

Il bilancio è aumentato più lentamente quest’anno. Un conteggio regolarmente aggiornato da “The Economist” stima che ci siano stati 21 milioni di morti in eccesso dall’inizio della pandemia: 3,1 volte in più rispetto al numero ufficiale.

Mancanza di dati

Secondo i dati dell’OMS, l’India ha avuto di gran lunga il maggior numero di morti in eccesso legate al Covid nel 2020-2021, con 4,74 milioni: una cifra che il governo indiano ha fortemente contestato.

La Russia è arrivata dopo, con poco più di un milione. Tuttavia, le maggiori disparità tra il numero previsto di morti e la cifra effettiva si sono verificate in Sudamerica.

Il Perù, ad esempio, ha registrato circa il doppio dei decessi totali nel 2020-2021 rispetto ai tempi normali. Tuttavia il professor Hanno Ulmer dell’Università di medicina austriaca di Innsbruck ha sottolineato che “negli anni della pandemia, in Perù, ci sono stati anche forti focolai di febbre dengue” (malattia diffusa dalle zanzare infette, come la zanzara dalla febbre galla e quella tigre)   che avrebbero potuto aumentare il numero di morti in eccesso senza essere collegati al Covid.

Un altro problema è che molti  paesi dispongono di pochi dati, quando non ne sono del tutto privi. In Africa, i dati mensili sui decessi erano disponibili solo per sei paesi su 47.  “Per quasi la metà dei paesi del mondo, non è possibile tracciare l’eccesso di mortalità utilizzando i dati disponibili e per questi dobbiamo fare affidamento su modelli statistici”, hanno precisato i ricercatori dell’OMS nel report di questo mese.

Un milione di morti in Cina

Guardando al 2023, la revoca delle misure anti-Covid da parte della Cina si profila come una possibile fonte di nuovi decessi.

Con il primo allentamento delle misure rigorose in atto all’inizio della pandemia, pochi degli 1,4 miliardi di abitanti della Cina conservano l’immunità dalla precedente infezione da Covid e i tassi di vaccinazione sono diminuiti, in particolare tra gli anziani a rischio.

I modelli dell’IHME (Institute for Health Metrics and Evaluation) prevedono oltre 300.000 morti per Covid in Cina entro il 1° aprile prossimo e un totale di oltre un milione nell’anno 2023.

La scorsa settimana la Cina ha riclassificato quelle che considera morti per Covid. E questo, secondo gli analisti, ridurrà drasticamente il numero di morti ufficialmente riconosciute.

Gli ospedali in tutta la Cina sono stati travolti da un’esplosione di infezioni nelle ultime settimane, ma giovedì è stato aggiunto solo un nuovo decesso al conteggio di un organismo nazionale di controllo delle malattie.

Secondo Ali Mokdad, professore di scienze della metrica sanitaria all’IHME, i buoni dati sono l’unico modo in cui “possiamo riuscire a stare al passo con il virus”.

Ma a distanza di tre anni dallo scoppio della pandemia nel mondo restano tutte le domande sul “Bal masqué” sollevate dal professor Flahault nel suo libro. “Qui à mené la danse?”:

“Diffondendosi da Est a Ovest e da Nord a Sud, il Covid-19 è diventato, nel corso del 2020, la prima causa di morte al mondo, superando malattie cardiovascolari, tumori al seno e ai polmoni, incidenti stradali, diabete, malaria, alcol o malattie e suicidi correlati alla droga. Ma sappiamo da dove viene questo virus? Perché è emerso in Cina? Qual è stato il ruolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità? Quali sono state le risposte più efficaci? Le soluzioni erano trasponibili da un paese all’altro?”.

(AFP)

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