K metro 0 – Adnkronos – Roma – I lavoratori fragili potranno lavorare in smart working, sia nel pubblico che nel privato, fino al 31 marzo 2023, ma l’emendamento alla manovra 2023 approvato in commissione Bilancio della Camera “non cita i genitori di figli under 14. Un’occasione persa”. Così Riccarda Zezza, fondatrice di Lifeed, società
K metro 0 – Adnkronos – Roma – I lavoratori fragili potranno lavorare in smart working, sia nel pubblico che nel privato, fino al 31 marzo 2023, ma l’emendamento alla manovra 2023 approvato in commissione Bilancio della Camera “non cita i genitori di figli under 14. Un’occasione persa”. Così Riccarda Zezza, fondatrice di Lifeed, società di education technology che consente alle persone di trasferire tutti i propri talenti tra i propri diversi ruoli attraverso il self-coaching online. ”L’estensione del diritto al lavoro agile per genitori di figli under 14 sarebbe stata un’azione di governo apprezzabile, che poteva rompere uno schema precostituito. Abbiamo bisogno di una spinta al cambiamento, parlare al mercato del lavoro che è cambiato e sta ancora cambiando a velocità mai viste prima ma a cui il ‘sistema lavoro’ sta reagendo con molta resistenza e lentezza”, dice Zezza.
“L’estensione del diritto allo smart working ai genitori con figli piccoli va verso la tanto conclamata conciliazione tra vita e lavoro, che oggi serve anche per fare fronte a un altro grande problema di questa epoca: il livello di burnout raggiunto dai lavoratori è infatti il più alto di sempre e costa all’economia e alle persone. Le ricerche dimostrano che, per ricaricarsi mentalmente, le persone beneficiano di attività alternative al lavoro: luoghi personali e familiari a cui dedicarsi per far fiorire idee, connessioni e passioni”, spiega ancora.
“La discussione nell’esecutivo ha riguardato anche la scadenza della proroga. Ma perché porre un limite temporale ad una norma che serve a tutti e in cui crediamo? E perché limitare le categorie, se di categorie in questi casi si può parlare, e non estendere questo diritto a tutti coloro che si occupano di persone fragili, cioè a tutti i caregiver – e poi veramente e semplicemente a tutti coloro che hanno una vita? Un passo alla volta, si dirà. Ma sembra di più un’occasione persa per migliorare la relazione tra vita e lavoro: vero bisogno, desiderio e opportunità per tutti”, conclude.