K metro 0 – Roma – La panificazione italiana sta vivendo la sua crisi peggiore dal dopoguerra ad oggi. Sono già decine, forse centinaia, le aziende che hanno deciso o stanno decidendo di chiudere a causa dell’aumento sui prezzi dell’energia elettrica e delle materie prime. Non solo, la crescita inarrestabile dell’inflazione oramai deflagrata a livelli
K metro 0 – Roma – La panificazione italiana sta vivendo la sua crisi peggiore dal dopoguerra ad oggi. Sono già decine, forse centinaia, le aziende che hanno deciso o stanno decidendo di chiudere a causa dell’aumento sui prezzi dell’energia elettrica e delle materie prime.
Non solo, la crescita inarrestabile dell’inflazione oramai deflagrata a livelli sudamericani, ha ridotto la capacità di spesa dei consumatori in misura tale che non solo non possono permettersi di accettare gli aumenti che sarebbero necessari alle imprese per pareggiare i conti, ma addirittura vanno nella direzione di far comunque diminuire le vendite di pane e di tutti gli altri prodotti.
Per questo domenica 27 novembre si preannuncia come una giornata decisiva per la panificazione italiana. Il momento è drammatico, e per questo da tutta Italia, da nord a sud, i fornai italiani hanno annunciato il loro arrivo determinati a manifestare con forza la volontà di resistere alla durissima crisi che oramai da due anni sta attanagliando il settore. Non si può certo dimenticare e mettere da parte quello che è stato il lunghissimo periodo dell’epidemia di COVID che, se ha colpito pesantemente il turismo e la ristorazione, ha inciso altrettanto drammaticamente sulle imprese di panificazione. Ed è per dire no a tutto questo, per rifiutare di rassegnarsi, come molti altri hanno fatto, che i panificatori italiani arrivano a Roma forti, determinati e compatti per pretendere che la politica, sia essa di governo che di opposizione, dia loro ascolto, ma anche che si muova concretamente per consentire la sopravvivenza di quel grande patrimonio professionale, sociale e umano che è rappresentato dalla categoria dei fornai.