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Save the Children: 92 bambini uccisi in Yemen tra gennaio e novembre

Save the Children: 92 bambini uccisi in Yemen tra gennaio e novembre

K metro 0 – Yemen – Fra il 1° gennaio e il 15 novembre scorso sono morti in Yemen a causa della guerra 92 bambini, ha dichiarato domenica Save the Children. L’organizzazione non governativa internazionale ha rilasciato la dichiarazione in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia. Nello stesso periodo il numero di bambini feriti è stato

K metro 0 – Yemen – Fra il 1° gennaio e il 15 novembre scorso sono morti in Yemen a causa della guerra 92 bambini, ha dichiarato domenica Save the Children. L’organizzazione non governativa internazionale ha rilasciato la dichiarazione in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia. Nello stesso periodo il numero di bambini feriti è stato pari a 241. Lo riferisce l’agenzia di stampa turca Anadolu.

In media viene ferito un bambino al giorno, il conflitto in Yemen si sta difatti intensificando e le parti in conflitto sono state invitate a prevenire attacchi e violenze contro i civili. Sottolineando che i decessi sono dovuti alle condizioni di guerra, la dichiarazione della Ong non ha fornito informazioni sulle cause di morte dei bambini. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, controllano la capitale Sana’a e alcune regioni dello Yemen dal settembre 2014. Le forze della coalizione guidata dall’Arabia Saudita sostengono il governo yemenita contro gli Houthi dal marzo 2015.

In definitiva, in Yemen centinaia di bambini di circa 10 anni, invece di giocare e trascorrere le loro giornate a scuola, maneggiano armi vere: piccoli soldati sono così vittime sacrificali di una guerra sanguinaria di cui si parla ancora troppo poco, dichiara il sito greenme.

Una guerra civile iniziata appunto nel 2014 con una scia di 377 mila morti e che ogni anno diventa sempre più cruenta. Già nell’ottobre dello scorso anno l’organizzazione umanitaria yemenita Mwatana for Human Rights aveva verificato il reclutamento e l’uso di almeno 121 bambini guerrieri, tra cui anche una ragazza, nel 2021. L’88% di queste vittime, tramutate in involontari carnefici, è stato arruolato dal gruppo dissidente Houthi; il 2% invece da governo e forze governative. Il 2021 è stato l’anno che ha visto aumentare queste percentuali a causa della violenza in tutto il Paese.

C’è anche un altro grande problema. Sono ancora troppe le donne che ogni giorno, nello Yemen, non hanno accesso ai servizi sanitari di base. Per via del confitto in corso da più di sette anni, nel Paese più di 20 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria. Solo la metà di tutte le strutture sanitarie è ancora in funzione e di queste, solo il 20% fornisce servizi di salute materno-infantile. Una donna muore così di parto ogni due ore.

Grazie al sostegno dell’Unione europea, l’organizzazione umanitaria Intersos offre servizi emergenziali integrati di salute, nutrizione e protezione alle persone colpite dal conflitto e sfollate ad Hajja (distretti di Abs e Ku’aydina), Aden (distretti di Al-Buraiqa e Dar Sa’ad) e Lahj (campo sfollati di Al-Ribat nel distretto di Tuban). L’obiettivo dell’ambizioso progetto è assistere più di 65.000 persone.

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Nizar Ramadan
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