K metro 0 – Roma – In realtà, movida a parte, la sensazione è che gli eventi che hanno dominato la scena degli ultimi 24 mesi, con virus e guerra protagonisti, ci abbiano profondamente cambiati cercando di toglierci il cinema, il teatro, la cultura, dosi importanti di fiducia e serenità e forse anche un bel po’
K metro 0 – Roma – In realtà, movida a parte, la sensazione è che gli eventi che hanno dominato la scena degli ultimi 24 mesi, con virus e guerra protagonisti, ci abbiano profondamente cambiati cercando di toglierci il cinema, il teatro, la cultura, dosi importanti di fiducia e serenità e forse anche un bel po’ di anni di vita.
Quest’anno infatti, la Festa del cinema di Roma è stata affollata di attori/attrici, registi e produttori cinematografici, ma soprattutto di cittadini con molta voglia di vivere, che hanno partecipato a tanti eventi, con altrettante proposte cinematografiche.
Sono stati premiati molti giovani con “premi di speranza e libertà di fare cinema” tra cui anche un premio per tutte le donne iraniane. È quello che il CNA Cinema e Audiovisivo Roma hanno consegnato alla fumettista e regista Marjane Satrapi. Il riconoscimento in questione è il Premio Libertas, alla sua prima edizione, ed è stato consegnato all’autrice di Persepolis “in solidarietà alle donne iraniane che in questo delicato momento politico e sociale vedono schiacciata la loro libertà di espressione e associazione”. Tra i giovani anche Ubaldo Santoro Marangio, cui è stato attribuito per il talento artistico “la targhetta per il cinema” dall’associazione Americana cinema.
Alla festa del cinema di Roma, hanno partecipato molte associazioni internazionali, con donne, cultura & cinema di nazionalità differenti, dove si è parlato delle difficoltà per le donne di fare cinema: come nella professione di regista, dove ci si è chiesto: “Ma come mai ci sono così poche donne alla regia di film e spettacoli e come mai sono così poco considerate dall’Academy?” La facoltà di comunicazione e giornalismo dell’Università del Sud della California ha redatto nel 2019 un report allo scopo di monitorare il diritto alle pari opportunità nel mondo dello spettacolo. I dati parlano chiaro: negli ultimi tredici anni la percentuale di donne registe è stata pari al 4,8% del totale. Il trend è comunque in aumento, ma il numero complessivo rimane basso.
Questa disuguaglianza dipende da molti fattori. Nell’industria cinematografica i ruoli apicali sono spesso stati conferiti solo agli uomini. Ancora oggi si tende ad avere poca fiducia nelle donne che tentano di oltrepassare i pregiudizi ed entrare in questo settore, a dimostrazione del fatto che il gender gap è radicato anche a livello culturale. Queste professioniste, di ogni età e nazionalità, sono dunque un esempio per tutte quelle donne che vogliono sfidare gli stereotipi e affermarsi in un ambito, come quello della regia, in cui creatività e capacità di gestione si fondono per dare vita a veri e propri capolavori.
Tra le donne premiate:
L’attrice Elodie Di Patrizi, premio di riconoscimento: Per il suo talento artistico, gli è stato dato da Wica 2022.
Nella prima domenica della festa del cinema, una nota di colore rosso sul red carpet, modelle provenienti da nazionalità diverse, donne del cinema e donne dello spettacolo in abiti rossi fiammante, hanno sfilato per la campagna di “Obiettivo no violence”, del fotografo Michele Simolo “che ha spiegato che nel progetto fotografico “Obiettivo No Violence”, le donne ritratte simbolizzano una forma di psicodramma in cui si riproduce la stessa violenza subita, è in sintesi la rappresentazione di un vissuto che giunge alla rielaborazione attraverso la possibilità di rivedere e rivivere il problema sia dall’interno come protagonista, sia dall’esterno, come spettatore. Tale procedura permette quindi di mettersi a confronto con ciò che effettivamente si prova, dando così la possibilità di una presa di coscienza”
Il progetto “Obiettivo No violence” di Michele Simolo, un appuntamento che ogni anno si rinnova e si rinforza per dar voce proprio a quelle donne vittime e fragili, che anche grazie a queste iniziative riescono a trovare il coraggio di denunciare ed emergere dall’incubo e dall’isolamento che spesso vivono.
Infine, la giornalista, scrittrice Internazionale e sceneggiatrice cinematografica Anna Rita Santoro, ha avuto un riconoscimento: Per la sua opera su Fellini, che le è stato dato dall’associazione Americana “donne, cultura e cinema”.