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Teatro: allo “Studios Academy”, successo de “La città eterna”, pièce di Patrizia Palombi

Teatro: allo “Studios Academy”, successo de “La città eterna”, pièce di Patrizia Palombi

K metro 0 – Roma – Non è facile fare teatro a Torpignattara, zona tuttora abbastanza disagiata delle periferie romane, ad alta densità di popolazione (gran parte della quale fatta di immigrati extracomunitari), oggi quasi completamente priva di spazi culturali come appunto, teatri, cinema, gallerie d’arte. Ci auguriamo che il nuovo governo riesca finalmente a

K metro 0 – Roma – Non è facile fare teatro a Torpignattara, zona tuttora abbastanza disagiata delle periferie romane, ad alta densità di popolazione (gran parte della quale fatta di immigrati extracomunitari), oggi quasi completamente priva di spazi culturali come appunto, teatri, cinema, gallerie d’arte. Ci auguriamo che il nuovo governo riesca finalmente a far decollare quel tanto decantato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, piu’ volte riscritto, che rappresenta una grande occasione per accelerare – a partire proprio dalle periferie urbane – un processo non solo di transizione ecologica, ma anche di rinascita culturale, mediante una lotta alla povertà educativa basata sulla creazione appunto di nuovi spazi culturali e aggregativi.

Al teatro “Studios Academy” di Via Cencelli, a Torpignattara (uno dei pochissimi spazi per spettacoli in tutta la zona, sede dell’omonima azienda di produzione radiotelevisiva, adeguatamente organizzata dall’imprenditore e consulente d’impresa Furio Capozzi), la Compagnia “Moon Production”, diretta da Patrizia Palombi, scrittrice e conduttrice radio e tv, ha messo in scena “La città eterna – I love it”. Una commedia musicale, scritta e diretta da Patrizia Palombi, centrata sul confronto tra la creatività, quasi la “disperata vitalità” (per dirla con Pasolini) della Roma anni ’70- ’90 e il diverso clima, di sofferta quanto “sperimentante sperimentazione” (perchè non siamo, nè io nè i protagonisti della commedia, dei “laudatores temporis acti”) dell’Urbe di oggi, specie dopo la “macelleria sociale” prodotta dal Covid, e quella “parabellica” ora ìn corso.

Il tutto, attraverso il penetrante “amarcord” di due ragazze degli anni ’90 (le bravissime Patrizia Palombi e Maria Flavia Del Curatolo) che oggi, donne mature, ripercorrono velocemente quegli anni.

Per il Paese, periodo di profondi cambiamenti sociali, dell’immediato post’68 e della contestazione, degli anni di piombo, purtroppo (da Piazza Fontana e le altre stragi al caso Moro), sino alla sconfitta del terrorismo; per Roma, gli anni di grandi spinte libertarie e anticonformiste, della musica e delle discoteche al massimo, ma anche delle manifestazioni violente, dei delitti politici (da Moro e la sua scorta a Valerio Verbano, a Paolo Di Nella), e delle grandi mobilitazioni per i diritti civili. In scena, le protagoniste ricordano anche i forti cambiamenti nella vita quotidiana (con l’arrivo, ad esempio, nei primi anni ’80, di fastfood e cd…). Le ascolta, e le corteggia, un bravo Valerio Famiani, giovane attore; mentre un grande Amedeo Morrone, chitarrista professionista, ripercorre la musica di quegli anni, da Venditti a Madonna e ai grandi del rock. ”Assente giustificato”, l’altro artista Alidoro Catocci. Uno spettacolo al tempo stesso semplice e di grande spessore.

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