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Legna da ardere, prezzi alle stelle… e furti in aumento

Legna da ardere, prezzi alle stelle… e furti in aumento

K metro 0 – Chisinau – L’inverno è già alle porte, in Europa Orientale. La crisi energetica, innescata dal taglio dei flussi di gas durante la guerra in Ucraina, ha costretto alcune persone a ricorrere a fonti di riscaldamento più economiche, come la legna da ardere. Ma poiché sempre più persone la usano e ne

K metro 0 – Chisinau – L’inverno è già alle porte, in Europa Orientale. La crisi energetica, innescata dal taglio dei flussi di gas durante la guerra in Ucraina, ha costretto alcune persone a ricorrere a fonti di riscaldamento più economiche, come la legna da ardere. Ma poiché sempre più persone la usano e ne fanno scorta, i prezzi sono saliti alle stelle. E assieme alle carenze aumentano i furti e le truffe.

I silvicoltori stanno inserendo dispositivi GPS nei tronchi per tracciare le preziose scorte, mentre crescono i timori sull’impatto ambientale dell’aumento dell’inquinamento atmosferico e del taglio degli alberi.

I governanti della Moldavia temono che questo inverno possa essere devastante per molti dei suoi abitanti a causa dell’alto costo dell’elettricità e del riscaldamento, con i prezzi del gas naturale in Europa quasi triplicati rispetto all’inizio del 2021 nonostante siano scesi dai

Il paese più povero d’Europa, con aspirazioni filo-occidentali ma parte del suo territorio controllato dalle truppe russe, ha visto recentemente il gigante russo dell’energia Gazprom tagliare le forniture di gas naturale del 30% e minacciare ulteriori tagli.

Ma il problema della legna da ardere non si limita alle nazioni più povere come la Moldavia. E’ cresciuto anche nelle regioni più ricche d’Europa. Le foreste demaniali di Germania, Polonia e Repubblica Ceca sono sottoposte a una forte pressione per la crescita della domanda di legna da ardere a fronte delle quantità disponibili limitate dalla gestione sostenibile delle foreste.

Una domanda che spesso viene da persone che in precedenza non hanno mai ordinato legna da ardere e ignorano il fatto che va acquistata due anni prima affinché possa asciugarsi abbastanza da essere bruciata nelle stufe a legna.

In Germania, le guardie forestali stanno osservando che sempre più persone raccolgono legno caduto nelle foreste, spesso non sapendo che è illegale.

Le foreste demaniali ceche, che vendono legna solo per consumo domestico, hanno dovuto ridurre quella venduta ai privati per impedire acquisti speculativi.

In Polonia, la domanda di legna da ardere di piccole dimensioni proveniente dalle foreste demaniali è cresciuta del 46% e quella di più grandi dimensioni del 42% fino alla fine di agosto rispetto all’anno precedente. Questo accadeva anche prima dell’autunno, quando la domanda di legna da ardere era più alta.

Insieme alla carenza di legna, crescono intanto anche i furti, che in qualche misura sono sempre esistiti. Per scoraggiarli, il dipartimento forestale della Renania settentrionale-Vestfalia sta sperimentando l’uso di dispositivi di localizzazione GPS nei tronchi.

Sebbene non vi sia stata un’improvvisa ondata di furti su larga scala, i recenti aumenti dei prezzi della legna da ardere hanno suscitato i timori dei piccoli proprietari di appezzamenti forestali, che potrebbero subire gravi perdite se una pila di tronchi venisse rubata.

I forestali della vicina regione dell’Assia utilizzano dispositivi GPS dal 2013 grazie ai quali hanno sventato diversi furti.

La scorsa settimana la polizia austriaca ha registrato un aumento significativo di truffatori che vendono pellet e legna da ardere online, mentre diverse società in tutto il paese sono state perquisite perché sospettate di aver alterato i prezzi.

E in Germania, il Deutsches Pelletinstitut (Istituto tedesco per il pellet) ha avvertito gli acquirenti di fare attenzione ai falsi venditori che chiedono il pagamento in anticipo e poi scompaiono.

L’Ufficio statistico tedesco rileva che i prezzi della legna da ardere e del pellet ricavato dalla segatura ad uso del riscaldamento domestico centralizzato sono aumentati di oltre l’85% ad agosto rispetto all’anno precedente.

I prezzi del pellet per tonnellata sono diminuiti del 2,6% in ottobre, ma rimangono più alti di quasi il 200% rispetto a un anno fa. Ma anche così, il riscaldamento a pellet è più economico del gas naturale per chi è attrezzato per bruciarlo. Il gas costa 20,9 centesimi per kilowattora di calore, mentre il pellet costa 14,88 centesimi.

Anche nel Regno Unito crescono i prezzi della legna da ardere.

Nic Snell, amministratore delegato di Certainly Wood, il più grande fornitore di legna da ardere nel Regno Unito, ha stimato che il legno duro essiccato in forno della sua azienda è dal 15% al 20% più costoso rispetto allo scorso anno e “potrebbe aumentare ancora”.

La domanda di legna da ardere di produzione nazionale, ha precisato, è stata stimolata dai prezzi più alti di quella importata da paesi come la Lettonia e la Lituania, a causa dei costi di trasporto, principalmente per il carburante.

In Danimarca, la domanda di stufe a legna è in crescita insieme alla stessa legna da ardere. Il sito di vendita danese DBA ha affermato che la domanda di pellet è esplosa di oltre il 1.300% nell’ultimo anno.

Il governo e gli ambientalisti hanno avvertito chi intende bruciare legna da ardere di considerare i rischi: il fuoco può essere un pericolo per la salute, mentre il fumo contribuisce all’inquinamento da particelle.

C’è poi anche il danno ambientale dell’abbattimento di un maggior numero alberi. Egzona Shala, capo di un’organizzazione ambientale in Kosovo, afferma che il taglio degli alberi delle foreste è notevolmente aumentato. Il suo gruppo, EcoZ, ha monitorato le foreste nelle aree montuose e in alcuni casi ha trovato persone che tagliavano alberi illegalmente fon dalle prime ore del mattino.

Spesso gli alberi tagliati sono quelli più giovani e in generale stiamo assistendo a “rozzi disboscamenti senza alcun criterio e controllo”.

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