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Le strategie dell’UE per ridurre l’inquinamento di camion e veicoli pesanti

K metro 0 – Bruxelles – Quanto inquinano i camion? Tanto. Nell’ultimo decennio, le emissioni di gas serra dell’UE sono diminuite costantemente, ma quelle dei veicoli pesanti sono aumentate ogni anno dal 2014, scendendo solo nel 2020 a causa della pandemia di COVID-19. “Il settore dei trasporti pone una pressione sempre maggiore sull’ambiente in Europa”

K metro 0 – Bruxelles – Quanto inquinano i camion? Tanto. Nell’ultimo decennio, le emissioni di gas serra dell’UE sono diminuite costantemente, ma quelle dei veicoli pesanti sono aumentate ogni anno dal 2014, scendendo solo nel 2020 a causa della pandemia di COVID-19.

“Il settore dei trasporti pone una pressione sempre maggiore sull’ambiente in Europa” si leggeva nel rapporto dell’AEA (l’Agenzia Europea dell’Ambiente) di una ventina di anni fa. Correva l’anno 2001.

Gli autotreni rappresentavano allora il 43% del trasporto merci in termini di carico trasportato e distanza percorsa (tonnellate-chilometro totali), rispetto al 33% nel 1980.

Oggi la situazione non è migliorata, come attesta il recente briefing di agosto dell’AEA. Sebbene l’efficienza dei trasporti e della logistica dei veicoli pesanti sia maggiore, non ha ridotto le emissioni totali di gas serra, perché l’aumento della domanda di trasporto merci ha superato i guadagni di efficienza.

L’UE ha introdotto standard di prestazione delle emissioni per i camion di grandi dimensioni. I dati dell’AEA sulle prestazioni dei veicoli sono fondamentali per monitorare l’efficienza del carburante e l’intensità di carbonio della flotta di veicoli pesanti dell’Unione.

Autovetture, furgoni, camion e autobus producono oltre il 70 % delle emissioni di gas serra generate dai trasporti. Ma i camion producono 158 grammi di CO2 per chilometro rispetto ai 118 grammi delle auto e agli appena 44 grammi dei treni (che restano il mezzo di traportano meno inquinante per l’ambiente).

Spostare l’attività di trasporto verso modalità più efficienti, come appunto dai camion ai treni, può avere un impatto sulle emissioni totali. Tuttavia, le tendenze recenti non vanno in questa direzione.

La quota di autovetture per il trasporto passeggeri e quella di camion per il trasporto merci sono cresciute.

Il principale fattore alla base dell’aumento delle emissioni di CO2 è la crescita della domanda di trasporto.

Il Green Deal europeo mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo richiederà cambiamenti su larga scala nel settore dei trasporti, che comprende circa un quarto delle emissioni di gas serra (GHG) dell’UE.

Da qui l’attenzione che il briefing dell’AEA, appena pubblicato, dedica alle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, responsabili di circa un quarto delle emissioni del trasporto su strada dell’UE.

I veicoli pesanti, utilizzati per il trasporto di merci o passeggeri, includono autocarri più pesanti di 3,5 tonnellate (carico) e autobus e pullman con più di otto posti a sedere.

Finora, il settore si è rivelato difficile da decarbonizzare. Le emissioni dei veicoli pesanti non sono diminuite rispetto al 1990. Nonostante un calo dopo la crisi finanziaria del 2008, le emissioni annuali di CO2 sono aumentate del 29% tra il 1990 e il 2019. E quelle dei veicoli pesanti sono aumentate ogni anno dal 2014, sia pur con differenze tra gli Stati membri.

Gli autocarri sono responsabili di circa l’85% delle emissioni, gli autobus del resto. La domanda di trasporto è il principale fattore dell’andamento delle emissioni degli autocarri, che nel 2019 sono state superiori del 5,5% rispetto al 2000.

Nel periodo 2000-2019 la domanda totale di trasporto merci interno all’UE è aumentata di quasi il 25%. I cicli di aumento e diminuzione delle emissioni sono strettamente legati all’andamento della domanda.

Nel 2019, i camion hanno trasportato anche una quantità relativamente maggiore di merci rispetto ad altri modi di trasporto rispetto al 2000. In particolare, mentre i trasporti su ferrovia o vie navigabili interne sono aumentati del 5% tra il 2000 e il 2019, quelli su camion sono aumentati del 31% nello stesso periodo.

L’aumento della domanda complessiva di merci e la quota di autocarri per soddisfarla sono i fattori principali nell’aumento delle emissioni di questi veicoli, limitato, nei periodi di crescita della domanda, dai miglioramenti nell’efficienza energetica delle operazioni di trasporto merci: il consumo di energia per tonnellata-chilometro trasportata è diminuito di quasi il 15% tra il 2000 e il 2019, il che ha limitato le emissioni complessive.

Il miglioramento dell’efficienza dei singoli veicoli può aver contribuito a questo sviluppo. I camion internazionali percorrono lunghe distanze e il costo del carburante è una parte significativa del costo totale. Pertanto, le aziende di trasporto merci hanno un forte incentivo a migliorarne l’efficienza. Inoltre, il ridotto consumo di carburante per tonnellata-chilometro si può spiegare con miglioramenti nelle operazioni di trasporto merci, come il miglioramento della logistica in modo che i veicoli possano trasportare carichi maggiori.

Un altro fattore che sembra contribuire a limitare l’aumento delle emissioni di CO2 è il più ampio uso di combustibili da biomassa, considerati carbon neutral nella tassonomia delle emissioni.

Per quanto riguarda le autovetture, negli ultimi due decenni non si registra un passaggio ad altri modi di trasporto, come ferrovie, autobus e pullman. Anzi, è aumentata la quota per passeggero-chilometro coperta dalle auto.

Per invertire la tendenza all’aumento delle emissioni del trasporto su strada, sarà necessaria una combinazione di strategie, volte a ridurre il numero di viaggi e la loro durata, spostare l’attività di trasporto verso modalità più efficienti e migliorare l’efficienza delle tecnologie dei veicoli e dei carburanti.

Nei prossimi decenni, un numero maggiore di veicoli a emissioni zero sarà sulle strade e i veicoli esistenti dovranno diventare più efficienti dal punto di vista energetico e del carbonio.

Il trasporto merci su strada (tramite camion) ha emissioni di gas serra significativamente inferiori rispetto al trasporto aereo, ma produce molte più emissioni rispetto al trasporto su rotaia o nave.

L’efficienza energetica del trasporto merci si è già dimostrata importante per limitare l’aumento delle emissioni nei periodi di crescita della domanda. Ed è probabile che in futuro svolga un ruolo ancor maggiore. Il passaggio a veicoli ad alimentazione alternativa e l’utilizzo di nuove tecnologie può essere un potente strumento per ridurre le emissioni dei veicoli pesanti.

Dal 2009 sono in vigore nell’UE regolamenti che impongono obiettivi per le prestazioni in materia di emissioni di CO2 delle autovetture nuove e dei furgoni, integrati da standard di emissione di CO2 per i nuovi veicoli pesanti. STandard che richiedono che le emissioni medie di CO2 della flotta UE di alcuni tipi di nuovi veicoli pesanti siano ridotte del 15% dal 2025 in poi e del 30% dal 2030 in poi. Entrambi gli obiettivi sono determinati in base ai parametri di riferimento delle emissioni di CO2 calcolate a partire dai dati 2019/2020. Attualmente, gli standard di prestazione delle emissioni riguardano i camion di grandi dimensioni. Nel 2022 la Commissione europea esaminerà l’efficacia degli obiettivi e degli incentivi e valuterà la possibilità di proporre un’estensione degli obiettivi ad altri tipi di veicoli, come autobus, pullman, rimorchi e autocarri più piccoli, e di introdurre obiettivi vincolanti per il 2035 e il 2040.

Attualmente, la maggior parte dei camion è alimentata a diesel. Per ridurre le emissioni e raggiungere gli obiettivi, in futuro i camion saranno sempre più alimentati con mezzi alternativi. Altri saranno alimentati da batterie elettriche o celle a combustibile (idrogeno). I paesi possono facilitare l’adozione di tali veicoli fornendo infrastrutture di rifornimento e incentivi adeguati. I sistemi stradali elettrici vengono anche considerati in alcuni paesi come una potenziale misura per facilitare l’adozione di autocarri ibridi. Nel periodo di riferimento 2019/2020, solo una manciata di autocarri elettrici e ibridi sono stati immatricolati nell’UE.

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