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Crisi energetica, l’Ue vuole riformare il mercato europeo dell’elettricità

K metro 0 – Bruxelles – A fronte all’impennata dei prezzi del gas, su cui sono indicizzati i prezzi dell’elettricità, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato un “intervento di emergenza e una riforma strutturale del mercato elettrico entro questa settimana”. La questione, tecnica quanto politica, sta agitando tutti i 27

K metro 0 – Bruxelles – A fronte all’impennata dei prezzi del gas, su cui sono indicizzati i prezzi dell’elettricità, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato un “intervento di emergenza e una riforma strutturale del mercato elettrico entro questa settimana”.

La questione, tecnica quanto politica, sta agitando tutti i 27 Paesi membri. La riforma, richiesta da Ursula von der Leyen, sarà all’ordine del giorno della riunione dei ministri dell’energia dell’Ue venerdì 9 settembre a Bruxelles. E già si preannuncia un acceso dibattito tra i vari Stati membri.

Come funziona il mercato europeo dell’elettricità? Franceinfo riferisce di una piccola rivoluzione che l’Europa potrebbe condurre per limitare le conseguenze della guerra in Ucraina. Il prezzo dell’elettricità esplode perché è indicizzato al prezzo del gas. Concepito negli anni ’90, il mercato all’ingrosso dell’elettricità si basa sul seguente meccanismo: è il prezzo di costo dell’ultima fonte di produzione mobilitata per bilanciare l’offerta e la domanda di elettricità – in genere le centrali a gas – a determinare il prezzo imposto a tutti gli operatori. In altre parole, per equilibrare la domanda e l’offerta di elettricità, si è interessati al costo di produzione di un megawattora (MWh) aggiuntivo per soddisfare una domanda crescente; si tratta dunque del cosiddetto costo marginale. Tuttavia, sono le centrali termiche a gas che devono essere mobilitate quando la domanda è elevata. Ecco perché il prezzo dell’elettricità è correlato a quello del gas.

Nel frattempo, Oleksiy Danilov, capo della sicurezza ucraina, afferma che l’impianto nucleare è una minaccia per il mondo. E che il suo governo non è ancora del tutto consapevole della situazione, comprese le potenziali minacce all’interno della centrale nucleare di Zaporizhzhya, nonostante l’ispezione in corso da parte degli osservatori delle Nazioni Unite. In un’intervista rilasciata all’Associated Press ieri 2 settembre ha fatto appello a un ulteriore sostegno internazionale per cercare di smilitarizzare l’area che comprende la più grande centrale nucleare d’Europa. “Non sappiamo cosa stia accadendo lì, se sia al momento minata dai russi o meno”, ha detto, parlando all’interno di un edificio sorvegliato nel centro di Kiev, con sacchi di sabbia ammassati contro l’ingresso e le finestre. “Voglio sottolineare però che questa è una sfida per tutto il pianeta: come rendere questo impianto nucleare non pericoloso. Se la comunità mondiale volesse lavorare con noi su questo tema, saremmo molto grati”.

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