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La Polonia pretende dalla Germania risarcimenti per la Seconda guerra mondiale

La Polonia pretende dalla Germania risarcimenti per la Seconda guerra mondiale

K metro 0 – Varsavia – Jaroslaw Kaczynski, leader del più importante partito politico polacco Diritto e Giustizia, ha dichiarato che il governo chiederà alla Germania un risarcimento di circa 1.300 miliardi di dollari per l’invasione e l’occupazione del suo Paese da parte dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Lo ha riportato Associated Press.

K metro 0 – Varsavia – Jaroslaw Kaczynski, leader del più importante partito politico polacco Diritto e Giustizia, ha dichiarato che il governo chiederà alla Germania un risarcimento di circa 1.300 miliardi di dollari per l’invasione e l’occupazione del suo Paese da parte dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Lo ha riportato Associated Press.

Con una guerra in corso, come quella fra Russia e Ucraina, lascia davvero sorpresi un annuncio del genere. “Ci rivolgeremo alla Germania per aprire i negoziati sui risarcimenti”, ha invece dichiarato Kaczynski alle celebrazioni nazionali per l’anniversario della guerra presentando la pubblicazione del rapporto in tre volumi; “si tratterà di un percorso lungo e non facile ma che “un giorno porterà al successo” ha detto. Ha poi insistito sul fatto che la mossa sarebbe servita a una “vera riconciliazione polacco-tedesca che si sarebbe basata sulla verità”.

Il capo politico polacco è convinto che l’economia tedesca sia in grado di pagare il conto. La Germania risponde che compensazione è stata pagata ai Paesi del blocco orientale negli anni successivi alla guerra, mentre i territori che la Polonia ha perso a est in seguito alla ridefinizione dei confini sono stati compensati con alcune terre della Germania prima della guerra. Berlino considera pertanto la questione chiusa. “La Polonia ha rinunciato molto tempo fa, nel 1953, a ulteriori riparazioni e ha ripetutamente confermato questa rinuncia”, ha dichiarato il Ministero degli Esteri tedesco all’Associated Press.

Il governo di destra polacco sostiene tuttavia che il Paese, prima vittima della guerra, non è stato del tutto risarcito dalla vicina Germania, che oggi è uno dei suoi principali partner all’interno dell’Unione europea. “La Germania non ha mai reso conto dei suoi crimini contro la Polonia”, ha ribattuto Kaczynski, sostenendo che molti tedeschi che hanno commesso crimini di guerra hanno vissuto impunemente in Germania dopo la guerra.

Ricordiamo che la Seconda guerra mondiale iniziò il 1° settembre 1939, con il bombardamento e l’invasione della Polonia da parte della Germania nazista, per oltre cinque anni di brutale occupazione. Il capo del gruppo di lavoro, il legislatore Arkadiusz Mularczyk, ha precisato però che è impossibile attribuire un valore economico alla perdita di circa 5,2 milioni di vite umane attribuite all’occupazione tedesca. Ha così elencato le perdite alle infrastrutture, all’industria, all’agricoltura, alla cultura, alle deportazioni in Germania per il lavoro forzato e agli sforzi per trasformare i bambini polacchi in tedeschi. Un team di oltre 30 economisti, storici e altri esperti ha lavorato al rapporto dal 2017. La questione ha creato finora forti tensioni bilaterali.

La guerra è stata “una delle tragedie più terribili della nostra storia“, ha dichiarato il presidente polacco Andrzej Duda durante le celebrazioni mattutine presso la penisola di Westerplatte, vicino a Danzica, uno dei primi luoghi ad essere attaccati durante l’invasione nazista. In Germania, il funzionario del governo per la cooperazione tedesco-polacca, Dietmar Nietan, ha affermato in un comunicato che il 1° settembre “rimane un giorno di colpa e di vergogna per la Germania che ci ricorda sempre di non dimenticare i crimini compiuti che sono il “capitolo più oscuro della nostra storia e che ancora influenzano le relazioni bilaterali. La riconciliazione offerta dai cittadini polacchi è la base su cui possiamo guardare al futuro insieme in un’Europa unita”, ha concluso Nietan.

Il governo polacco respinge però una dichiarazione del 1953 con cui i leader comunisti dell’epoca, su pressione dell’Unione Sovietica, si impegnavano a non avanzare ulteriori pretese nei confronti della Germania. Un legislatore dell’opposizione, Grzegorz Schetyna, afferma difatti che il rapporto è solo un “gioco di politica interna” e insiste che la Polonia ha bisogno di costruire buone relazioni con Berlino. Molte famiglie polacche mantengono ancora vivo il ricordo dei familiari persi in guerra. Circa 6 milioni di cittadini polacchi, tra cui 3 milioni di ebrei, furono uccisi durante la guerra, alcuni di loro vittime dell’Armata Rossa sovietica che invase da est.

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