Tra passioni e libertà cambiano le mode, ma l’amicizia rimane K metro 0 – Rimini – Ci sono momenti nella vita in cui pensi all’amicizia, ai valori. Ti fai domande sul significato che ha la tua esistenza e poi per caso ti senti attirato verso un luogo – anche se la tua mente ti dice
Tra passioni e libertà cambiano le mode, ma l’amicizia rimane
K metro 0 – Rimini – Ci sono momenti nella vita in cui pensi all’amicizia, ai valori. Ti fai domande sul significato che ha la tua esistenza e poi per caso ti senti attirato verso un luogo – anche se la tua mente ti dice di andare da un’altra parte – e tu ti lasci trasportare dentro a quell’energia guidato da chissà che cosa. Una forza superiore che ti trascina lì anche se in quel posto non ci sei mai stato. Poi ad un tratto incontri molte persone da varie località che ti parlano della loro vita e della loro cultura, senza che tu glielo abbia mai chiesto e rimani incantato ad ascoltare perché in una comunicazione non apparente, sai che hanno da dirti qualcosa che ti risuona.
Rimini (o Remni in romagnolo), è una città di poco più di centocinquantamila abitanti e anche se è ancora considerata il luogo estivo internazionale con i suoi quindici chilometri di estensione lungo il mare adriatico, non è famosa solo per la classica piadina romagnola né per i divertimenti, ma per le persone. Qui la gente è diversa e solo vivendoci ogni giorno si può capire chi sono i riminesi. La fortuna vuole che durante una delle mie passeggiate estive proprio in concomitanza con il Meeting di Rimini dove si parla di libertà, di pace, di passione per l‘uomo, di democrazia e verità, di intelligenza artificiale con numerosi giovani venuti qui in Fiera per informarsi prima delle imminenti elezioni politiche del venticinque settembre, ascoltando la voce dei big della politica, della cultura e del mondo che ruota intorno a loro, un signore ci parla di amicizia, di valori, di passioni. Il suo nome è: Alduino Di Angelo, ma da tutti conosciuto come Richard. Di origini abruzzesi ma riminese d’adozione, sin dal 1959, lavora nei locali frequentati da stranieri. E’ giovane, fa il barman e per conoscere le ragazze ed essere più affabile con loro, cambia per gioco il suo nome, e questo gli rimane nel tempo anche quando va a Londra a lavorare. Non è più Alduino ma Richard, che va bene sia per le inglesi, le francesi e le tedesche, pronunciato in modo diverso.
“Alla fine degli anni sessanta venire a Rimini era come andare ai Caraibi – ci dice – in un mondo dove le distanze erano molto larghe”, ed è quindi proprio l’amicizia che ne fa da padrone prima di ogni altra cosa. Un approccio che parte da molto lontano con l‘arrivo dei turisti scandinavi, inglesi, tedeschi che intasano le spiagge della riviera producendo una miscellanea di culture. Un 80% del turismo creato in un ambiente, diverso, stimolante anche per gli italiani, ma soprattutto per lui che vede un mondo più largo di come lo immaginava. Nel 1964 nasce un piccolo pub, in mezzo a tanti altri locali, ma con una caratteristica: l’armonia e i sorrisi. Richard lo rileva solo nel 1976. “Cambiano le mode ma l’amicizia no. Lei non cambia, ed è l‘unico parametro che conta oggi” ci dice. “Volevo fare il professore di inglese, studiavo all’Università di Urbino e quando mi mancava un esame alla fine, decido di comprare il Rose & Crown. Quando ero a Londra parlavo bene l’inglese e mi sono appassionato alla gente, e quindi volevo trasferire il mondo londinese in riviera. Essendo molto giovane ho fatto un po’ di esperienza nel locale e poi l’ho rilevato. I soldi me li prestò mio papà e un anno e mezzo dopo dimostratogli che ce l’avevo fatta, volli restituirglieli, ma lui mi disse di no. Ecco questo è un ricordo forte che mi porto dentro di mio papà.
“A Richard piace incontrare più persone possibili, perché le persone lo affascinano. Imparando le lingue era immerso nella cultura del popolo. Nel suo locale ogni giorno è diverso e incontra persone diverse. Testimone delle mode e degli usi, costumi e tendenze che vede mutare, si accorge però che le persone e l’amicizia non cambiano. In un mondo tecnologico dove l’unica cosa che si guarda è lo smartphone, a Rimini ci si guarda ancora negli occhi, si ride, si parla. E quando dagli occhi di Richard si intravede la luce e la gioia di vivere, non si può che rimanere abbagliati da un modo di vedere la vita che si sta perdendo, ma che il sole e l’aria della riviera romagnola riaccendono in lui e nelle persone, in estate come in inverno, con una gioia di vivere e di rimanere insieme, unici nel loro genere.
di Giorgio Boccaccio