K metro 0 – Washington – L’Fbi sta indagando sull’ex presidente Usa Donald Trump per possibile violazioni dell’Espionage Act e di altre leggi relative all’intralcio alla giustizia e alla distruzione dei documenti riservati del governo federale. È quanto si legge nel mandato per la perquisizione di lunedì a Mar-a-Lago, la residenza privata di Trump in
K metro 0 – Washington – L’Fbi sta indagando sull’ex presidente Usa Donald Trump per possibile violazioni dell’Espionage Act e di altre leggi relative all’intralcio alla giustizia e alla distruzione dei documenti riservati del governo federale. È quanto si legge nel mandato per la perquisizione di lunedì a Mar-a-Lago, la residenza privata di Trump in Florida. Il testo del mandato è stato reso noto oggi dal tribunale e ripreso dai media internazionali.
In particolare, dopo il mandato di perquisizione pubblicato su ordine del giudice statunitense Bruce Reinhart, secondo quanto scrive il ‘Wall Street Journal’, nella residenza di Trump la Federal Bureau of Investigation ha trovato 11 gruppi di documenti riservati. Alcuni dei documenti erano classificati ‘top secret‘ e avrebbero dovuto quindi essere conservati in luoghi specifici. Ciò sembra confermare che l’ex presidente degli Stati Uniti aveva portato nella sua residenza privata documenti che richiedono particolari procedure di utilizzo e conservazione come quelli sulle armi nucleari, la cui de -classificazione può avvenire solo in seguito ad una specifica procedura formale. Fra i documenti riservati sequestrati ve ne erano anche sul “Presidente della Francia”.
Il mandato autorizza gli agenti federali, a sequestrare qualsiasi atto correlato all’indagine, inclusi documenti, comunicazioni e “qualsiasi documento governativo e/o presidenziale creato tra il 20 gennaio 2017 e il 20 gennaio 2021”.
Il mandato conferisce ai pubblici ministeri il diritto di sequestrare atti contenenti prove di violazioni di tre leggi federali, con i numeri di codice 793, 2071 e 1519.
Mentre l’elenco degli oggetti che gli agenti hanno preso da Mar-a-Lago rileva che molti dei documenti sono stati classificati, quelle tre leggi si occupano della cattiva gestione dei documenti del governo federale indipendentemente dal fatto che siano classificati o meno.
La legge con il numero 793, infatti, vieta il possesso non autorizzato di informazioni di sicurezza nazionale, senza menzionare se gli atti sono classificati o meno. Il reato è punibile con la reclusione fino a 10 anni.
Questa legge è stata inizialmente approvata ai sensi dell’Espionage Act del 1917, che precedeva il sistema di classificazione legale.
Le altre due leggi, 2071 e 1519, rendono illegale nascondere o distruggere documenti ufficiali degli Stati Uniti. Entrambi i reati sono punibili, con la reclusione rispettivamente fino a tre e 20 anni di carcere. Nessuna delle leggi richiede che le informazioni in questione siano classificate.
Secondo Trump, i documenti sequestrati nella sua residenza privata, “erano tutti declassificati” e dunque non più top secret. Insiste nel dichiararlo lui stesso, in un post pubblicato sulla sua piattaforma social, Truth.
Gli avvocati di Weisselberg e della Trump Organization avevano chiesto l’archiviazione del caso ma il giudice Juan Merchan non ha accolto solo un capo di imputazione e li ha rinviati a giudizio per gli altri. Ed ha fissato per il 24 ottobre prossimo l’avvio del procedimento con la selezione della giuria.