K metro 0 – Parigi – Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha annunciato oggi che presenterà all’inizio di settembre una legge per “sciogliere tutte le riserve legislative che impediscono l’espulsione degli stranieri delinquenti dal territorio”. In particolare il fatto di “aver contratto matrimonio” o di essere arrivati sul territorio “prima di una certa età”. Lo
K metro 0 – Parigi – Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha annunciato oggi che presenterà all’inizio di settembre una legge per “sciogliere tutte le riserve legislative che impediscono l’espulsione degli stranieri delinquenti dal territorio”. In particolare il fatto di “aver contratto matrimonio” o di essere arrivati sul territorio “prima di una certa età”. Lo riferisce Francetvinfo.
Darmanin ha suscitato vivaci polemiche questo fine settimana twittando che un criminale straniero arrestato dopo l’attacco a due agenti di polizia a Lione dovrebbe essere prontamente espulso. Anche se la persona è stata scagionata da tutte le accuse, il ministro ha poi specificato, sempre su Twitter, che era “noto per numerose accuse: furto, violenza, minacce di morte contro una persona di autorità, possesso di droga, violenza in gruppo…”.
Il ministro degli Interni ha così affermato che ci sono stati notevoli progressi “da due anni”, da quando è arrivato a Beauvau; da allora sono stati espulsi 2.751 stranieri delinquenti, 770 per traffico di droga, 900 per violenza domestica.
“Nella prima metà dell’anno (2022) – ha detto- abbiamo aumentato del 25% le espulsioni con 9.685 allontanamenti forzati e assistiti; abbiamo incrementato del 50% le spedizioni verso alcuni Paesi del Maghreb e dell’Africa”, ha proseguito. Nel 2020, è stato applicato meno del 10% dei procedimenti di espulsioni.
Emmanuel Macron ha promesso linea dura su questo, appoggiando in maniera incondizionata Darmanin. Il ministro ha tuttavia precisato che, per quanto riguarda l’allontanamento degli stranieri che commettono reati, la Francia non li espellerà verso Paesi in cui c’è una guerra, come la Siria o l’Afghanistan.
Nel frattempo, si segnalano ancora condizioni di detenzione insalubri nel carcere di Seysses, nel dipartimento dell’Alta Garonna nella regione dell’Occitania: il ministero della Giustizia è stato di nuovo convocato per dare spiegazioni in un tribunale.
L’Osservatorio internazionale delle carceri e l’Ordine degli avvocati di Tolosa hanno difatti intrapreso un’azione legale per denunciare le condizioni insalubri in cui sono detenuti i prigionieri, con tanto di scarafaggi. È la seconda volta in due anni. Mancanza di privacy, sovraffollamento, accesso difficoltoso all’assistenza sanitaria, e, soprattutto, una situazione che non accenna a migliorare.
Già nell’ottobre 2021, al ministero era stato ordinato di migliorare una situazione indegna in questo carcere. Secondo l’Osservatorio penitenziario internazionale e l’Ordine degli avvocati di Tolosa, in 18 mesi non è cambiato quasi nulla. Le due entità hanno quindi nuovamente sottoposto la questione al giudice di pace del tribunale amministrativo di Tolosa. L’udienza era prevista stamattina luglio alle ore 10. Presto avremo aggiornamenti in merito.