K metro 0 – Brasilia – Jair Bolsonaro, con la nomina diretta del Partito Liberale, nel corso di un evento nell’arena sportiva di Maracanãzinho, a Rio de Janeiro, ha presentato ieri la sua candidatura ufficiale per le presidenziali del Brasile, che si svolgeranno il 2 ottobre di quest’anno. Accompagnato da diversi suoi ministri e personalità della politica, tra cui l’ex presidente Fernando Collor, Bolsonaro ha approfittato dell’evento per confermare la candidatura a vicepresidente di Walter Souza Braga Netto, generale dell’Esercito brasiliano ed ex ministro della difesa.

Il concorrente diretto di Bolsonaro è Luiz Inácio “Lula” da Silva, ex sindacalista, dato per favorito nei sondaggi con 20 punti percentuale in più grazie alla sua presidenza tra il 2003 e il 2011, che aiutò milioni di brasiliani a uscire dalla povertà tramite una forte spesa sociale collegata alla crescita dalle materie prime.

A ostacolare la seconda corsa alla presidenza di Bolsonaro ci sono le numerose accuse di fascismo e autoritarismo, mosse dallo stesso popolo brasiliano, le sue dichiarazioni e prese di posizione di estrema Destra (più volte si espresse a favore della tortura e della pena di morte) e soprattutto la sua gestione dell’iniziale emergenza Covid-19, definita da presidente brasiliano “Una semplice febbre”, che ha provocato però il decesso di 700mila brasiliani. Attualmente è in corso un’indagine del Tribunale supremo federale nei suoi confronti, poiché affermò che i vaccini contro il Covid-19 provocavano l’AIDS.

Infrangendo il protocollo, il presidente nel discorso di ieri ha ceduto la parola per prima alla moglie Michelle de Paula, che ne ha approfittato per dichiarare come il marito sia “Il prescelto di Dio” per guidare il Brasile. Da parte sua Bolsonaro, che nella sua campagna presidenziale del 2018 venne aiutato dalla Chiesa evangelica brasiliana, ha iniziato il suo discorso con una preghiera, dichiarando che “Solo Dio mi fa alzare dalla sedia presidenziale”.

Pur non citandolo direttamente, ha anche criticato l’avversario Lula, indicandolo come “Quella stessa persona che vuole legalizzare l’aborto in Brasile, quella stessa persona che vuole legalizzare la droga in Brasile, quella stessa persona che dice che la guerra in Ucraina si risolve bevendo birra… sa cosa soffre una madre con un figlio tossicodipendente?” e si è giustificato per il incontro con il presidente russo Vladimir Putin di metà febbraio scorso. Considerava l’alleanza con la Russia necessaria per “Garantire la sicurezza alimentare del Brasile e del mondo”. (La Russia è il principale fornitore di fertilizzanti al Brasile, che a sua volta è uno dei maggiori esportatori di cibo).