K metro 0 – Londra – Milioni di pendolari nel Regno Unito rischiano di nuovo forti disagi per spostarsi nei treni a fine mese. Il sindacato RMT ha annunciato difatti oggi che i lavoratori delle ferrovie organizzeranno uno sciopero di un giorno il 27 luglio nell’ambito di una vertenza in corso su salari, posti di
K metro 0 – Londra – Milioni di pendolari nel Regno Unito rischiano di nuovo forti disagi per spostarsi nei treni a fine mese. Il sindacato RMT ha annunciato difatti oggi che i lavoratori delle ferrovie organizzeranno uno sciopero di un giorno il 27 luglio nell’ambito di una vertenza in corso su salari, posti di lavoro e condizioni contrattuali. Lo riporta la BBC.
Una decisione che arriva a distanza di un mese. Lo scorso giugno la rete ferroviaria britannica è stata quasi bloccata da decine di migliaia di lavoratori in quello che i sindacati hanno definito il più grande sciopero ferroviario degli ultimi 30 anni.
All’inizio di questa settimana, Network Rail ha proposto ai lavoratori una nuova offerta salariale che, a suo dire, valeva più del 5 per cento, ma l’offerta dipendeva dall’accettazione da parte dei lavoratori di “riforme di modernizzazione”. I leader della RMT hanno respinta la nuova offerta di Network Rail, definendola “misera”.
Il segretario generale della RMT, Mick Lynch, ha dichiarato: “L’offerta di Network Rail rappresenta un taglio reale dei salari per i nostri membri e la misera somma è subordinata al fatto che i membri della RMT accettino drastici cambiamenti nella loro vita lavorativa. Le compagnie ferroviarie rimangono ostinate e si rifiutano di fare qualsiasi nuova proposta che riguardi la sicurezza del lavoro e la retribuzione”, ha aggiunto.
E così, “l’azione di sciopero è l’unica strada percorribile per far capire all’industria ferroviaria e al governo che questa vertenza continuerà per tutto il tempo necessario, finché non otterremo un accordo negoziato”. Si prevede che lo sciopero coinvolgerà 40.000 lavoratori: circa 20.000 di Network Rail, compresi gli addetti al segnalamento e alla manutenzione dei binari, e il resto delle 14 società di gestione dei treni, che ora includono i lavoratori di Govia Thameslink.
Eddie Dempsey, segretario generale aggiunto dell’RMT, ha dichiarato alla Commissione trasporti che i lavoratori delle ferrovie “rischiano di essere licenziati e riassunti”. E che sono in arrivo scioperi nazionali contro i bassi salari. “Gli addetti di tutta l’economia – infermieri, lavoratori postali, lavoratori delle ferrovie – stanno per unirsi e ribadire che meritiamo un aumento di stipendio in questo Paese – è quanto sta per accadere”.
Mike Whelan, del sindacato dei macchinisti Aslef, ha suscitato la reazione rabbiosa dei parlamentari quando ha definito “crumiri” i lavoratori interinali che potrebbero entrare in servizio durante uno sciopero. Il sindacato, i cui membri comprendono tutti, dalle guardie ai segnalatori, dal personale della ristorazione alle pulizie, chiede in sostanza un aumento salariale di almeno il 7%, e anche una garanzia scritta da parte di Network Rail che non saranno effettuati licenziamenti obbligatori nell’ambito delle riforme previste. Finora il governo ha respinto le richieste del sindacato di negoziare direttamente con lui.
Intanto, il futuro dell’aeroporto di Doncaster Sheffield è in dubbio. Il sito, che fa parte di Peel Airports, gestisce più di un milione di passeggeri all’anno e vola verso 50 destinazioni. Il consiglio di amministrazione ha elencato diverse criticità recenti, tra cui Covid-19, considerazioni di carattere ambientale e l’impatto della cancellazione dei voli da parte della compagnia aerea Wizz Air. Il consiglio ha dichiarato che l’attività aeronautica nel sito “potrebbe non essere più commercialmente redditizia”.
Ora si terrà una consultazione di sei settimane per decidere il futuro dello scalo, mentre ai passeggeri verrà comunicato che l’aeroporto funzionerà normalmente durante la revisione strategica.