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Germania, aumenti dei prezzi, a velocità record, inflazione all’8%

K metro 0 – Berlino – Un salto di prezzo dopo l’altro. E un record segue l’altro. A maggio 2022 i prezzi alla produzione sono aumentati di circa un terzo rispetto a maggio 2021: l’aumento più forte dal 1949. Un incremento annuo del 33,6%, dopo il +33,5% del mese precedente e contro il +33,5% atteso

K metro 0 – Berlino – Un salto di prezzo dopo l’altro. E un record segue l’altro. A maggio 2022 i prezzi alla produzione sono aumentati di circa un terzo rispetto a maggio 2021: l’aumento più forte dal 1949.

Un incremento annuo del 33,6%, dopo il +33,5% del mese precedente e contro il +33,5% atteso dagli analisti. Su base mensile, i prezzi hanno segnato una variazione pari a +1,6%, in decelerazione rispetto al +2,8% di aprile ma superiore rispetto al +1,5% stimato dal mercato, secondo il bollettino Teleborsa (20/06/2022, ore 8,06).

All’inizio di questa settimana, l’Ufficio federale di statistica ha annunciato che i produttori tedeschi hanno nuovamente aumentato i prezzi sulla scia della guerra in Ucraina e dell’aumento dei costi energetici.
I prezzi dell’energia hanno registrato un aumento del 2,5% su base mensile e dell’87,1% a livello tendenziale. Principale responsabile, il forte balzo del gas naturale (+148,1% su base annua).

Ciò significa che i prezzi alla produzione hanno registrato nuovi aumenti record ogni mese da dicembre 2021.

I prezzi alla produzione aumentano e il cliente finale paga il conto.

Questa notizia non fa ben sperare i consumatori. L’aumento dei prezzi alla produzione è visto come un precursore dell’inflazione generale, salita già al 7,9% per cento: un tasso il tasso oggi superiore a quello dell’inverno 1973/1974.

Finora, le aziende hanno probabilmente trasferito solo in parte il massiccio aumento dei prezzi alla produzione ai consumatori finali, dice Ralph Solveen, di Commerzbank.

Ma col passare del tempo, l’anno prossimo è probabile che i prezzi al consumo continuino a salire.

Per i prezzi dell’energia, in particolare, non si intravede alcun segnale di inversione di tendenza in tempi brevi, soprattutto alla luce della notizia che le forniture russe di gas naturale saranno ridotte, pevede Jens-Oliver Niklasch, economista di LBBW (Landesbank Baden Wüttemberg).

Il prezzo del gas naturale è aumentato del 148,1%. I prodotti petroliferi costano il 55,8% in più rispetto all’anno precedente. L’olio da riscaldamento leggero costa quasi il doppio.

I prezzi dei beni intermedi sono aumentati del 25,1% rispetto a maggio 2021. Rispetto ad aprile l’aumento è dell’1,5%. I prezzi dei beni di consumo non durevoli sono aumentati del 14,7% rispetto a maggio 2021 e dell’1,3% rispetto ad aprile, mentre i prezzi dei beni di consumo durevoli sono aumentati del 9,4% rispetto a maggio 2021 e prezzi dei beni in conto capitale sono aumentati del 7,1%. Il prezzo del carburante pesa il 49,4% in più.

Aumenti di prezzo elevati si registrano in particolare per i metalli, i fertilizzanti e i mangimi, come pure per gas industriali e materiali di imballaggio in legno.

I prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 19,2%. Particolarmente forte l’aumento dei prezzi del burro (+80,2%), seguito dagli oli vegetali non trattati (+68,4%), dalla carne bovina (+42,9%), deal caffè (+33,6%) dal latte e derivati (+24,1%)

I prezzi in aumento stanno colpendo anche un settore a lungo molto dinamico. Per anni, l’industria edile si è sviluppata senza sosta, alimentata dai bassi tassi di interesse sui prestiti e dalla domanda sempre crescente di appartamenti e case. Ora anche per questo settore sta suonando l’allarme.

Le aziende edili, ad esempio, devono pagare il 26,7% in più per l’asfalto. I forti aumenti dei prezzi dei materiali e quindi dei costi di costruzione stanno rendendo le cose molto difficili.

Nel caso di progetti avviati diversi mesi o addirittura anni fa, questa contrazione era del tutto imprevedibile al momento della firma dei contratti, lamenta Tim-Oliver Müller, Direttore Generale dell’associazione principale dell’industria edile tedesca

Fortunatamente per i costruttori, meno per le aziende, se vengono concordati prezzi fissi, le industrie edili devono sostenere da sole i costi in costante aumento per i materiali da costruzione: un problema che assilla a quanto pare una società di ingegneria civile su ogni quattro.

E’ probabile che il rialzo dei prezzi sia destinato a continuare. E anche quello dei tassi di interesse pianificato dalla Banca centrale europea potrà modificare questo stato di cose solo in misura limitata.

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