K metro 0 – Canberra – Il nuovo governo australiano si è impegnato a raggiungere l’ambizioso obiettivo di contenimento delle emissioni di gas serra del 43% entro la fine del decennio, rispettando una promessa elettorale fondamentale. Il precedente governo conservatore è stato difatti bocciato dagli elettori alle elezioni del 21 maggio dopo aver mantenuto l’impegno
K metro 0 – Canberra – Il nuovo governo australiano si è impegnato a raggiungere l’ambizioso obiettivo di contenimento delle emissioni di gas serra del 43% entro la fine del decennio, rispettando una promessa elettorale fondamentale.
Il precedente governo conservatore è stato difatti bocciato dagli elettori alle elezioni del 21 maggio dopo aver mantenuto l’impegno di sette anni fa di ridurre le emissioni australiane solo del 26-28% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030. Il primo ministro Anthony Albanese ha dichiarato di aver scritto alla segretaria esecutiva della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite, Patricia Espinosa Cantellano, per informarla del nuovo obiettivo australiano entro il 2030.
Albanese ha comunicato che la legislazione per sancire il nuovo obiettivo sarà presentata al nuovo Parlamento che si riunirà per la prima volta il 26 luglio. L’obiettivo non dipende tuttavia dall’approvazione del Parlamento. “Gli investimenti nel settore energetico australiano sono stati frenati durante i nove anni di governo precedente a causa dell’incapacità dell’amministrazione di concordare una politica climatica” ha commentato Albanese. “Quello che le imprese chiedono a gran voce è la certezza degli investimenti – ha aggiunto Albanese -. La certezza di dover investire in un arco di tempo più lungo del ciclo politico di tre anni”.
L’Australia è uno dei maggiori esportatori al mondo di carbone e gas naturale liquefatto, il che rende la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili una questione politicamente spinosa. Il precedente governo è stato ampiamente considerato un ritardatario tra i paesi ricchi nella lotta al cambiamento climatico. Gli Stati Uniti, ad esempio, si sono impegnati a ridurre le emissioni tra il 50% e il 52% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030. La Gran Bretagna si è impegnata a ridurle del 68% rispetto ai livelli del 1990. Il governo di Albanese potrebbe addirittura subire pressioni in un nuovo Parlamento più verde per adottare un obiettivo ancora più ambizioso. I Verdi chiedono difatti un obiettivo di riduzione del 75% nel 2030. I legislatori indipendenti appena eletti hanno chiesto un obiettivo del 60% o almeno del 50%.
L’impegno per il 2030 arriva mentre gran parte della popolazione australiana deve affrontare l’impennata dei prezzi dell’elettricità e del gas, dovuta in parte alla guerra tra Russia e Ucraina. Ampie zone del sud-est dell’Australia sono minacciate da blackout per una serie di motivi, tra cui l’inizio insolitamente freddo dell’inverno dell’emisfero meridionale e le interruzioni non programmate delle vecchie generazioni a carbone che saranno chiuse entro pochi anni e non sono adeguatamente mantenute.