K metro 0 – Roma – A quasi 2 anni e mezzo dallo scoppio della pandemia, in Italia sono in arrivo importanti novità per lo smart working. Per i dipendenti del settore privato con almeno un figlio ‘piccolo’, il lavoro agile è stato prolungato fino al 31 luglio. Sino a questa data, quindi, sarà possibile
K metro 0 – Roma – A quasi 2 anni e mezzo dallo scoppio della pandemia, in Italia sono in arrivo importanti novità per lo smart working. Per i dipendenti del settore privato con almeno un figlio ‘piccolo’, il lavoro agile è stato prolungato fino al 31 luglio. Sino a questa data, quindi, sarà possibile continuare a svolgere le mansioni direttamente da casa. Grazie alla conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 24/2022, relativo alle “disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”, è stato prolungato il diritto a lavorare da casa per alcuni genitori, si legge sul sito specifico laleggepertutti.it, riportato dall’Adn-Kronos.
Esattamente, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni, potranno godere ancora dello smart working. Il governo ha previsto questa possibilità, a condizione che:
a)nel nucleo familiare l’altro genitore non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa;
b)l’altro genitore sia lavoratore (e dunque non a casa).
Questi lavoratori hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche “ipso iure”, cioè in assenza di eventuali accordi individuali assunti col proprio datore di lavoro, a condizione sempre che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione.
In base alla normativa, lo stesso diritto allo svolgimento delle prestazioni di lavoro in smart working è riconosciuto, sulla base delle valutazioni dei medici competenti, anche ai lavoratori piu’ esposti a rischio di contagio, in ragione dell’età o della condizione di rischio derivante da: immunodepressione, esiti di patologie oncologiche, svolgimento di terapie salvavita, comorbilità che possono caratterizzare una situazione di maggior rischiosità accertata dal medico competente, nell’ambito della sorveglianza sanitaria, a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione lavorativa.
Resta il termine del 31 agosto per le modalità di comunicazione semplificata dello smart working per tutti i lavoratori del settore privato.