K metro 0 – Bruxelles – Clima di tensione tra Bruxelles e il governo italiano. Pesanti le ultime parole del ministro Salvini che ha dichiarato: “Junker e Moscovici hanno rovinato l’Europa e il nostro Paese”. La Commissione non commenta le accuse a Junker, per evitare di “nobilitarle con una risposta”, come annunciato da Natasha Bertaud,
K metro 0 – Bruxelles – Clima di tensione tra Bruxelles e il governo italiano. Pesanti le ultime parole del ministro Salvini che ha dichiarato: “Junker e Moscovici hanno rovinato l’Europa e il nostro Paese”. La Commissione non commenta le accuse a Junker, per evitare di “nobilitarle con una risposta”, come annunciato da Natasha Bertaud, portavoce della Commissione.
Parallelamente aumentano le preoccupazioni di Bruxelles in merito ai contenuti del decreto Salvini, anche a causa dei continui attacchi verbali alle alte autorità europee, che non promuovono certamente l’immagine del Bel paese davanti al resto d’Europa e a livello globale.
Il ministro per gli Affari economici e finanziari della Commissione Juncker, Pierre Moscovici, in un’intervista a Le Monde in tema di Europa ha annunciato: “Per la prima volta nella storia dell’Europa, la sua esistenza è minacciata: può implodere o essere sovvertita da responsabili di estrema destra, Matteo Salvini, Marine Le Pen o Viktor Orban”. A proposito dei due vicepremier italiani, appartenenti a partiti ideologicamente diversi, ha aggiunto: “Sono figli di disuguaglianze che non giustificano i loro eccessi”. E sull’esecutivo italiano non abbassa il tono, definendolo “euroscettico e xenofobo”.
Non tarda ad arrivare la replica del premier italiano Giuseppe Conte che chiosa: “Le istituzioni europee siano più populiste”. Il primo ministro italiano, respingendo al mittente le accuse di xenofobia replica: “Inviterei le istituzioni europee a considerare che se oggi abbiamo un problema in Europa è il distacco tra le istituzioni e le genti europee”.
Le parole di Moscovici nascono in un contesto di massima allerta in merito all’avanzare dei nazionalismi: “se non facciamo niente, gli Orban, i Salvini, i Kaczyinski, i Le Pen disegneranno un’Europa dove la giustizia e la stampa saranno sotto controllo, gli stranieri stigmatizzati, le minoranze minacciate. Populisti per gli uni, nazionalisti per gli altri, tutti questi leader di estrema destra sono per me i nemici delle democrazie aperte e liberali che abbiamo costruito dal 1945 per garantire la pace“.
Analizzando la situazione politica della Francia Moscovici ha affermato: “L’estrema destra rimane potente in Francia e vuole essere la prima forza nelle elezioni europee, mentre gran parte della destra si radicalizza. Ecco perché il nostro Paese ha bisogno di riforme giuste, di unione e di mobilitazione”, riferendosi alle sfide che il governo Macron dovrà affrontare nei prossimi anni.
Il ministro europeo, in vista delle prossime elezioni di Bruxelles, ha inoltre annunciato che non intende candidarsi con il suo partito. La presa di distanza dal partito Socialista è dovuta a “profonde divergenze interne”. L’esigenza, secondo Moscovici è quella di “promuovere l’unità di un’Europa potente, più integrata. Non è il momento di indietreggiare o tergiversare”. Motivando la scelta di correre da solo alle Europee aggiunge: “Nella zona euro bisogna ricostruire convergenza, abbiamo bisogno di uno strumento di politica economica dinamico e redistributivo”, invocando la costruzione di “un blocco solido di forze di sinistra pro-europee e progressiste in Europa”.
di Francesca Politi