K metro 0 – Kiev – Il gestore di gas dell’Ucraina ha annunciato oggi che chiuderà quasi un terzo del transito del gas russo trasportato attraverso il paese verso l’Europa a causa della guerra in corso. Il transito del gas verso l’Europa attraverso il punto d’ingresso di Sokhranivka, in Ucraina, si “fermerà alle 7 di
K metro 0 – Kiev – Il gestore di gas dell’Ucraina ha annunciato oggi che chiuderà quasi un terzo del transito del gas russo trasportato attraverso il paese verso l’Europa a causa della guerra in corso. Il transito del gas verso l’Europa attraverso il punto d’ingresso di Sokhranivka, in Ucraina, si “fermerà alle 7 di mercoledì, a causa delle azioni delle forze di occupazione russe”. Lo ha riportato Bloomberg, citando una dichiarazione riportata sul sito del gestore. “È ancora possibile per il gas essere reindirizzato alla stazione di compressione di Sudzha permettendo ai contratti europei di essere rispettati”, prosegue il sito d’informazione americano.
Il GTS ucraino ha lanciato l’annuncio in una dichiarazione pubblicata sul suo sito web, spiegando che la guerra ha reso impossibile raggiungere aree del sistema per garantirne la sicurezza, in particolare nelle zone della regione di Luhansk controllate dai russi. La società ha dichiarato così che avrebbe fermato circa 32,6 milioni di metri cubi di gas al giorno. Ha descritto la situazione come “forza maggiore”, un termine legale usato per i cosiddetti “atti di Dio” che impediscono l’esecuzione dei contratti.
Ha specificato però che avrebbe offerto alla Russia la possibilità di provare a reindirizzare il gas attraverso un altro passaggio tenuto dal governo ucraino. “La compagnia ha ripetutamente informato Gazprom delle minacce al transito del gas a causa delle azioni delle forze di occupazione controllate da Putin e ha sottolineato la cessazione delle interferenze nel funzionamento degli impianti, ma questi appelli sono stati ignorati.” Nessuna reazione al momento da Mosca.
Nel frattempo, il massimo organo delle Nazioni Unite per i diritti umani terrà una sessione speciale in settimana a seguito di una richiesta dell’Ucraina per discutere il peggioramento della situazione dei diritti umani nel paese “derivante dall’aggressione russa”.
Il Consiglio dei Diritti Umani, composto da 47 membri, ha detto che più di un terzo degli stati membri, il minimo richiesto, ha appoggiato la richiesta che aprirà la strada alla sessione di giovedì presso la sede europea dell’ONU a Ginevra. I sostenitori includevano molti paesi occidentali, così come Gambia, Isole Marshall e Messico. Un totale di 55 paesi, compresi gli stati osservatori, ha appoggiato la richiesta, ma la lista potrebbe crescere.