K metro 0 – Roma – Sabato 2 aprile inizia il mese di Ramadan, si digiuna dall’alba a tramonto, quindi in questo periodo, i fedeli della comunità musulmana – che in Italia sono oltre 2.500. 000, con una presenza stabile e sempre più italiana – sono chiamati ad astenersi da cibo e bevande. Il Ramadan
K metro 0 – Roma – Sabato 2 aprile inizia il mese di Ramadan, si digiuna dall’alba a tramonto, quindi in questo periodo, i fedeli della comunità musulmana – che in Italia sono oltre 2.500. 000, con una presenza stabile e sempre più italiana – sono chiamati ad astenersi da cibo e bevande. Il Ramadan nel calendario musulmano è uno dei dodici mesi che compongono l’anno. Ed è quello dedicato al digiuno, uno dei cinque precetti fondamentali dell’islam: al quale sono chiamati tutti i fedeli, con le sole eccezioni per persone gravemente malate, anziani, donne in gravidanza, allattamento.
L’Arabia Saudita, ha annunciato che inizierà sabato 02 aprile il mese sacro del Ramadan. “Domani, sabato, sarà il primo giorno del benedetto mese del Ramadan”, ha detto venerdì il regno, in una dichiarazione diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale SPA.
Tradizionalmente, molti paesi a maggioranza musulmana hanno seguito date fissate dalle autorità religiose saudite, ma negli ultimi anni molti hanno utilizzato i propri calcoli astronomici.
Anche altri quattro paesi arabi del Golfo, Bahrain, Kuwait, Qatar, Libano ed Emirati Arabi Uniti, hanno annunciato l’inizio del Ramadan sabato, mentre l’Oman ha affermato che dovrebbe iniziare il giorno dopo.
«Inizia oggi per le vostre Comunità un momento importante e sentito”, – ha detto il vescovo di Padova Claudio Cipolla in una lettera indirizzata alla comunità padovana. – “Voglio farmi a voi vicino. Con il Sacro mese di Ramadan i componenti delle Comunità musulmane vivono assieme un tempo penitenziale, per riconoscere a Dio quel primato che a lui solo spetta, per la sua grandezza, la sua sapienza e la sua misericordia».
Sempre in quell’occasione, i Vescovi del Concilio affidavano a cristiani e musulmani il compito di «difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà». Questo invito suona quantomai attuale nella presente crisi ucraina.