K metro 0 – Bruxelles – Da oggi, il Belgio abbandona la maggioranza delle regole restrittive, imposte per contenere la pandemia. Le autorità federali belghe hanno così deciso il passaggio definitivo del Paese da un codice di allerta arancione ad uno giallo, più lieve. Finisce quindi, oggi un periodo di chiusure e di limitazioni, iniziato
K metro 0 – Bruxelles – Da oggi, il Belgio abbandona la maggioranza delle regole restrittive, imposte per contenere la pandemia. Le autorità federali belghe hanno così deciso il passaggio definitivo del Paese da un codice di allerta arancione ad uno giallo, più lieve.
Finisce quindi, oggi un periodo di chiusure e di limitazioni, iniziato il 18 marzo del 2020, quando in tutto il Paese è iniziato il lockdown nazionale, per bloccare la diffusione del virus. Secondo le autorità, le misure, adottate in precedenza, non sono più giustificate dal miglioramento della situazione, dovuto, in primo luogo, alla vaccinazione.
In base alle ultime statistiche, riportate dall’Organizzazione mondiale della Sanità, lo Stato belga ha registrato 31.703 nuovi casi di infezione da Covid – 19, nell’ultima settimana. La percentuale di cittadini, che ha ottenuto almeno due dosi di vaccino, ha raggiunto il 74,5% della popolazione totale. Sette milioni di cittadini belgi hanno così ricevuto la seconda dose, mentre la prima dose è stata somministrata a più di nove milioni di persone. Il numero di ricoverati, nelle strutture ospedaliere del Paese, a causa del Covid – 19, è calato drasticamente nell’ultimo periodo.
Da oggi, i cittadini belgi non dovranno più esibire alcun certificato vaccinale e neanche indossare la mascherina, nella maggior parte dei luoghi pubblici. Potranno accedere liberamente a ristoranti, bar, palestre e ad eventi culturali, senza alcun tipo di controllo. Anche i teatri e le sale per i concerti potranno tornare alla loro capienza abituale, in modo da accogliere più spettatori, rispetto al periodo appena trascorso. Sarà libero anche l’ingresso a negozi, scuole o agli uffici dell’amministrazione pubblica. Le uniche eccezioni, alla ritrovata libertà, sono rappresentate dagli ospedali, dai centri di cura per gli anziani e dai mezzi pubblici, dove le persone dovranno continuare ad indossare la mascherina.
Infine, da venerdì 11 marzo, i viaggiatori, provenienti dall’Unione Europea o dall’area Schengen, verranno dispensati dall’esibire ulteriori prove sul loro stato di salute. Viene, inoltre, definitivamente abbandonato, almeno per questa categoria, il sistema dei tracciamenti, finora usato per tenere sotto controllo le infezioni da Covid – 19. Verrà, tuttavia, mantenuto il divieto di ingresso, per tutti coloro che provengono da regioni, con rischio alto, escluse dalla lista bianca dell’Unione Europea. Le persone, provenienti da queste zone, resteranno soggette ai test e al periodo di quarantena. Le aree, considerate ad alto rischio, sono quelle colorate di rosso scuro, sulla mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Il Belgio si aggiunge così agli altri Stati europei, che hanno da tempo hanno relegato al passato le restrizioni anti Covid-19, quali la Danimarca e la Svezia.