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L’unione europea all’Assemblea Generale dell’ONU

L’unione europea all’Assemblea Generale dell’ONU

K metro 0 – New York – Nella recente Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’Unione Europea si è presentata con una delegazione guidata dal presidente Juncker. Nella delegazione UE ci sono stati   anche Donald Tusk e Federica Mogherini. Il tema di questa 73a Assemblea generale è stato “leadership globale e responsabilità condivise”. L’invito ai leader

K metro 0 – New York – Nella recente Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’Unione Europea si è presentata con una delegazione guidata dal presidente Juncker. Nella delegazione UE ci sono stati   anche Donald Tusk e Federica Mogherini.

Il tema di questa 73a Assemblea generale è stato “leadership globale e responsabilità condivise”. L’invito ai leader è stato quello per dare il loro pensiero sull’importanza dell’ONU nel mondo attuale. Ognuno, tuttavia, si è espresso anche sulle questioni che più stanno a cuore al proprio Paese. Tra i temi ci sono stati inoltre le migrazioni, la Siria, il genocidio dei Rohingya in Myanmar e molto altro.

Assenti di spicco da questa 73a Assemblea generale sono stati il presidente cinese Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putin e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Non c’è stata nemmeno la leader ‘de facto’ della Birmania: Aung San Suu Kyi. Tra gli esordienti ci sono stati il nuovo presidente cubano, Miguel Diaz-Canel, il premier italiano, Giuseppe Conte, e quello spagnolo, Pedro Sánchez.

Una bussola morale per la pace e i diritti umani, un catalizzatore di azioni, una guida alle soluzioni, un luogo di convocazione per i popoli: queste sono le Nazioni Unite, guidate dal portoghese Antonio Guterres che nel rapporto presentato alla 73ª Assemblea generale dei leader del mondo ha voluto evidenziare i valori che sottintendono a questa istituzione e la necessità di strategie globali a sfide ancor più globali, dove serve agire, non secondo la mentalità del XX secolo con cui questa assise fu creata, ma secondo gli approcci multilaterali del XXI secolo. Il segretario generale, nel suo discorso di apertura davanti ai capi di stato e di governo tenuto al Palazzo di Vetro, ha manifestato di essere ben consapevole della crisi di fiducia in cui si dibatte non solo l’istituzione che presiede ma anche ‘le istituzioni nazionali, gli stati, gli istituti politici, l’ordine globale basato sulle regole, mentre la polarizzazione è in aumento e il populismo marcia con vigore’.

Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha partecipato all’assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, dove ha incontrato fra gli altri i capi di Stato di Egitto e Kosovo. L’incontro con il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi è avvenuto domenica, mentre quello con il kosovaro Hashim Thaci è stato fatto lunedì. Martedì 25 Tusk ha partecipato all’apertura dell’assemblea, per poi incontrare il presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko, e a seguire, ha presenziato al pranzo ospitato dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, e all’evento di alto livello sulle azioni di peacekeeping. Mercoledì 26 Tusk ha incontrato il presidente del Peru, Martin Vizcarra, e successivamente quello del Cile, Sebastian Pinera. Giovedì 27, attorno alle 14, Tusk si è rivolto all’assemblea generale dell’Onu a nome dell’Ue.

L’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’UE, parlando a fianco del ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad  Zarif, ha annunciato:  “L’Unione europea creerà una entità legale per facilitare le transazioni con l’Iran e andrà avanti nei rapporti commerciali con il Paese, a dispetto delle sanzioni imposte contro Teheran dall’Amministrazione Trump”.

Mogherini, spiegando ai giornalisti che i Paesi stanno ancora elaborando i dettagli tecnici, ha detto: “In termini pratici, ciò significherà che gli Stati membri dell’Ue istituiranno un’entità legale per facilitare transazioni finanziarie legittime con l’Iran e ciò consentirà alle compagnie europee di continuare a commerciare con l’Iran in conformità con la legislazione dell’Ue”.

I restanti membri del cosiddetto Piano d’azione globale congiunto, Gran Bretagna, Cina, Francia, Germania e Russia, manterranno anche i loro impegni a sostenere l’Iran sull’energia nucleare civile.

Citando i risultati degli ispettori dell’Onu, l’Alto Rappresentante UE ha ribadito: “L’Iran si è mosso in modo conforme con l’accordo nucleare, in base al quale Teheran ha ridimensionato drasticamente il suo programma nucleare”.

Dopo il suo ritorno da New York, Federica Mogherini ha scritto: “Come ogni anno ho partecipato alla settimana ministeriale dell’Assemblea Generale dell’Onu. Un momento per mostrare in modo concreto il sostengo dell’Unione Europea al sistema multilaterale e alle Nazioni Unite, punto di riferimento fondamentale per cercare una soluzione pacifica alle troppe crisi di oggi. È stata una settimana intensa e a tratti difficile, con tanti risultati importanti ma anche alcuni passaggi molto complicati. A partire dalle tensioni tra Stati Uniti e Iran”.

Mercoledì sera, Mogherini ha presieduto la riunione con i ministri degli esteri dell’Iran e dei sei paesi che, due anni fa, hanno negoziato l’accordo sul programma nucleare iraniano: Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Germania, Regno Unito. Nella riunione, tutti hanno ribadito che l’Iran sta rispettando l’accordo, come certificato per otto volte dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Ed è all’Aiea che spetta di verificare il rispetto degli impegni nel settore nucleare, come dice l’accordo ed anche una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Per questo l’accordo appartiene a tutti, non solo a un paese o due. Mogherini ha detto: “L’Unione europea farà di tutto per garantirne il rispetto pieno, da parte di tutti. È il messaggio che ho ripetuto anche nei miei incontri col vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence, il segretario di Stato Rex Tillerson, col ministro degli esteri iraniano Javad Zarif e col russo Sergei Lavrov”.

Secondo Federica Mogherini: “In un momento in cui continuano le tensioni con la Corea del Nord, non avrebbe senso smantellare un accordo di non proliferazione nucleare che funziona. Al contrario, dovremmo cercare in ogni modo di rafforzare il sistema internazionale di regole e controlli per la non-proliferazione. È quello che ho detto, a nome dell’Unione europea, alla riunione dell’Organizzazione per il Trattato sulla messa al bando dei test nucleari. La “via europea” alla soluzione delle crisi è fatta di diplomazia, a volte anche di sanzioni, ma mai e poi mai parleremo di “distruggere” un intero paese: l’ho detto al Bloomberg Global Business Forum, in una conversazione con l’ammiraglio Mike Mullen. E la Corea del Nord è stata anche al centro del mio incontro col ministro degli Esteri giapponese, Taro Kono”.

Intervenendo sulla Siria, Mogherini ha scritto: “A New York abbiamo dimostrato ancora una volta che l’Unione europea è un partner indispensabile per la soluzione pacifica delle crisi del nostro mondo. Sulla Siria, ad esempio: giovedì sera abbiamo riunito i paesi e le organizzazioni che avevano partecipato, lo scorso aprile, alla Conferenza di Bruxelles sul futuro della Siria. E con loro ho annunciato una nuova iniziativa dell’Unione europea per sostenere le trattative di pace di Ginevra, con una seconda conferenza di Bruxelles la primavera prossima, e per aiutare la popolazione siriana nelle zone dove si è smesso di combattere. Una “iniziativa di Bruxelles” per accompagnare i negoziati di Ginevra e quelli di Astana, mettendo tutte le nostre risorse a disposizione della pace. Di Siria avevo discusso anche in una riunione ministeriale convocata dagli Stati Uniti, nei miei bilaterali con Tillerson e Lavrov, coi ministri degli Esteri emiratino Abdullah bin Zayed Al Nahyan, qatarino Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, del Kuwait Sabah Al-Khalid Al-Sabah, egiziano Sameh Shoukri, giordano Nasser Judeh e libanese Gebran Bassil, e col segretario della Lega araba Aboul Gheit”.

Poi con riferimento ai problemi dell’Africa, l’Alto Rappresentante Ue ha scritto: “Tanto lavoro anche con i nostri partner africani: mercoledì sera, insieme al Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e il presidente della commissione dell’Unione Africana Moussa Faki, abbiamo deciso di avviare una cooperazione trilaterale tra Onu, Unione Europea e Unione Africana. Insieme a Guterres e a Emmanuel Macron abbiamo avuto un incontro importante con i presidenti del G5 Sahel, e poi due riunioni ministeriali per il Mali e per la Somalia. Un’attenzione particolare è andata alla situazione in Libia, con un vertice organizzato da Guterres, una riunione del quartetto formato da Onu, Unione Europea, Unione Africana e Lega Araba, e l’incontro che ho organizzato tra il nuovo inviato dell’Onu Ghassan Salameh e i ventotto ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Unione Europea”.

Sull’annosa questione tra Israele e Palestina, Federica Mogherini ha comunicato: “È stata una settimana di lavoro importante anche sulla situazione tra Israele e Palestina. Lunedì c’è stata la riunione della Ad Hoc Liaison Committee, il gruppo di donatori della Palestina, per discutere di come tenere in vita la prospettiva dei due Stati sul terreno. Ho incontrato ancora una volta il presidente palestinese Mahmoud Abbas, e il team della Casa Bianca che si occupa di Medio Oriente, Jared Kushner e Jason Greenblatt, per coordinare le posizioni di Unione Europea e Stati Uniti”.

Sul cammino dei Balcani verso l’Unione Europea, l’Alto Rappresentante Ue ha scritto: “Venendo ancora più vicini alla nostra regione, abbiamo avuto due incontri importanti per i Balcani: prima con i presidenti di Serbia e Kosovo, Aleksandar Vucic e Hashim Thaci, per portare avanti il lavoro su una nuova fase dei negoziati tra Belgrado e Pristina. E la cena con tutti e sei i nostri partner dei Balcani occidentali, in cui abbiamo confermato la volontà di portare avanti le riforme avviate e di rendere irreversibile il loro cammino verso l’Unione Europea”.

Sul rapporto dell’UE con l’America Latina, Mogherini ha scritto: “E poi l’America Latina, un continente più lontano da noi geograficamente, ma vicinissimo per cultura e per i rapporti che ci legano. Con un’attenzione particolare alla crisi in Venezuela che è stata al centro di quasi tutti gli incontri, e in particolare di quello con ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza. Col presidente pro-tempore della Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (Celac), il ministro degli esteri salvadoregno Hugo Martinez, abbiamo confermato la volontà di continuare una collaborazione strettissima, e di tenere il nostro vertice nel 2018. È stato un piacere poi incontrare di nuovo il presidente colombiano, il premio Nobel per la pace Juan Manuel Santos, la presidente cilena Michelle Bachelet, il ministro degli esteri messicano Luis Videgaray Caso, l’argentino Jorge Faurie, e il cubano Bruno Rodriguez”.

Sul problema universale contro la violenza sulle donne Mogherini ha raccontato quello che sta facendo l’UE: “Un altro momento importante è stato il lancio di una nuova iniziativa dell’Unione Europea e dell’Onu contro la violenza sulle donne, con 500 milioni di euro di risorse e un approccio innovativo. Al lavoro anche per aiutare i nostri ragazzi a trovare il loro posto nelle nostre società, con l’annuncio che a breve ospiteremo a Bruxelles 44 giovani leader da tutta Europa per contribuire al lavoro dell’Onu su “giovani, pace e sicurezza”. E una bella iniziativa di Italia e Unione Europea sulla difesa del patrimonio culturale nei conflitti, dove ho annunciato che invieremo degli esperti di conservazione del patrimonio nelle missioni civili e militari europee”.

Infine, ecco le altre iniziative che Federica Mogherini ha ricordato: “E poi, molte bilaterali: dal ministro degli esteri dell’Algeria Abdelkader Messahel, a quello del Marocco Naser Bourita, dal presidente ucraino Petro Poroshenko al premier georgiano Giorgi Kvirikashvili. Col ministro degli Esteri canadese Chrystia Freeland ci siamo incontrate proprio nel giorno dell’entrata in vigore dell’accordo commerciale tra Unione Europea e Canada.

Trenta incontri bilaterali, venti tra riunioni ed eventi: forse è la settimana più intensa dell’anno, un momento fondamentale per tutta la comunità internazionale. Per ribadire che sono le Nazioni Unite il centro del sistema internazionale, unica alternativa al caos e alla legge del più forte, strumento essenziale per promuovere pace e sicurezza nel mondo intero”.

Dunque, gli impegni dell’Unione Europea sullo scenario della politica internazionale sono molto intensi e di grande importanza. Soltanto chi non è informato potrebbe erroneamente pensare o credere alle false accuse di assenza della politica estera nella UE.

 

di Salvatore Rondello

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